“Graft versus host disease orale in pazienti sottoposti a ... - SIPMO
“Graft versus host disease orale in pazienti sottoposti a ... - SIPMO
“Graft versus host disease orale in pazienti sottoposti a ... - SIPMO
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
GvHD ORALE IN PAZIENTI SOTTOPOSTI A TRAPIANTO DI CELLULE STAMINALI A REGIME RIDOTTO E CONVENZIONALE<br />
estranei all’organismo (Woo et al. 1993). Nella ricerca del donatore si tiene<br />
conto della maggior compatibilità esistente tra gli HLA del donatore e del<br />
ricevente; nella disparità genetica bisogna però tenere conto di altri loci non-<br />
MHC chiamati antigeni del sistema m<strong>in</strong>ore di istocompatibilità (Woo et al.<br />
1993).<br />
Anche questi antigeni, <strong>in</strong>fatti, partecipano alle reazioni immunitarie e<br />
possono giocare un ruolo determ<strong>in</strong>ante nel riconoscimento di antigeni<br />
estranei. Se si effettua un’<strong>in</strong>adeguata terapia immunosoppressiva e ablativa<br />
prima del trapianto, è possibile che il sistema immunitario del ricevente<br />
riconosca come estranee le cellule del donatore e che si abbia il rigetto del<br />
trapianto.<br />
Se <strong>in</strong>vece il sistema immunitario del donatore riconosce i tessuti del<br />
ricevente come estranei li attacca e si <strong>in</strong>staura la GvHD (Woo et al. 1993).<br />
Bill<strong>in</strong>gham ha decritto tre condizioni necessarie perché si possa manifestare<br />
tale complicanza (Bill<strong>in</strong>gam 1967):<br />
1. il trapianto deve contenere cellule immunocompetenti (L<strong>in</strong>fociti-T);<br />
2. il ricevente deve esprimere degli antigeni tissutali sufficientemente<br />
diversi da quelli del donatore tali da permettere al sistema immunitario<br />
del donatore stesso di riconoscerli come estranei;<br />
44