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L'ultima birra e andiamo a casa (forse) (.pdf) - Maurizio Ferrarotti

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cassa di siero contro le malattie da radiazioni. Lungo la strada affronterà i<br />

pericoli di un mondo sconvolto dai postumi della Terza Guerra Mondiale:<br />

venti turbinosi che rendono problematico qualsiasi spostamento, tempeste,<br />

crateri radioattivi, animali mutati dalle esplosioni in mostri terrificanti,<br />

esseri umani regrediti alla barbarie. E da biker violento e sprezzante si<br />

trasformerà in indomito salvatore dell’umanità.<br />

Hell ricordò la sua iniziazione. Aveva sedici anni. Avevano fatto passare il<br />

secchio, e lui era rimasto in piedi, eretto e fiero, vestito del suo giubbotto nuovo<br />

coperto di borchie, e per quanto un po’ ubriaco non aveva barcollato. A uno a<br />

uno, tutti avevano pisciato nel secchio. Poi glielo avevano rovesciato in testa.<br />

Quello era stato il battesimo, e lui era diventato un Angel. Aveva tenuto addosso<br />

gli stessi vestiti per un anno intero, e dopo altri due anni, quando lui ne aveva<br />

diciannove, era diventato il numero uno, il capo. Li aveva guidati nelle scorrerie,<br />

e tutti conoscevano il suo nome, e si scansavano quando lo vedevano arrivare.<br />

Lui era Hell, e la sua banda era padrona della Costa dei Barbari. Andavano dove<br />

volevano e facevano quello che volevano. Poi lui era finito nei guai, e i giorni<br />

neri erano scesi sulla Costa. La città era perpetuamente iniziata, come lui, dagli<br />

escrementi del cielo.<br />

Dal futuro ipotetico al passato remoto. Nell’antica Mesopotamia vi era già<br />

una diversificazione in tipologie di <strong>birra</strong> prodotte: esistevano birre chiare,<br />

scure, rosse, dolci, aromatiche. A Babilonia se ne producevano addirittura<br />

venti qualità, ma le più apprezzate erano quattro, e dai nomi decisamente<br />

klingoniani: bi-se-bar, una <strong>birra</strong> d’orzo, bi-gig, una <strong>birra</strong> scura normale,<br />

bi-gig-dug-ga, una <strong>birra</strong> scura di eccelsa qualità, e bi-kal, la migliore.<br />

Secondo i popoli mesopotamici e non solo, la società divina riproduceva<br />

alcune prerogative di quella umana. Nel poema babilonese della creazione<br />

(Enûma elish), allorquando gli dèi cercano un campione coraggioso da<br />

mandare a combattere contro la dea Tiamat che intende annientarli, il dio<br />

Anshar si incarica di riunirli in un convito:<br />

Davanti ad Anshar essi penetrarono, furono riempiti di gioia, si abbracciarono fra<br />

di loro, si assisero in consiglio, presero la parola, si sedettero al festino,<br />

mangiarono cereali, si dissetarono con <strong>birra</strong> forte, e di dolce cervogia riempirono<br />

le loro coppe. A furia di bere <strong>birra</strong> avevano il corpo sazio, si sentivano fiacchi, il<br />

loro cuore era colmo di gioia; allora di Marduk, il loro vendicatore, fissarono il<br />

destino.<br />

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