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L'ultima birra e andiamo a casa (forse) (.pdf) - Maurizio Ferrarotti

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salone di poppa, fornito di schermo gigante, togliendomi le scarpe. Passati<br />

cinque minuti ebbi il primo, violentissimo conato. Mi alzai di scatto e<br />

corsi verso i servizi. Ormai a un nanosecondo dallo sbocco, mi cacciai nel<br />

bagno delle donne, traumatizzando probabilmente a vita quelle due povere<br />

ragazze francesi che andavano passandosi uno zampirone. Ricordo come<br />

fosse ora il loro grido simultaneo di terrore allorché, scalzo e con il volto<br />

alterato dal disgusto, sfrecciai tra loro come Oscar Pistorius per andare a<br />

depositare fra una tazza e le bianche mattonelle circostanti. Poi biascicai<br />

delle scuse in idioma gallico che le due fattone controbatterono con insulti<br />

irriferibili e tossendo carcinomatosamente riparai nel bagno dei maschi per<br />

sciacquarmi la bocca e la faccia.<br />

Ritornato alla poltroncina provai a dormire, ma il mio stomaco era ancora<br />

irritato. Di lì a poco il secondo round di chimo, assai meno impetuoso del<br />

primo ma non meno corrosivo, andò a concimare un lotto in penombra in<br />

fondo al salone. Doppio rintocco e finalmente sprofondai in un sonno<br />

senza sogni.<br />

Intorno alle dieci del mattino fui destato da un sonoro Scheiße! (“Merda!”)<br />

emesso alle mie spalle, seguito da altre presumibili parolacce in tedesco.<br />

Circospetto, infilai lo sguardo arrossato e il naso intasato di muco nello<br />

spazio tra i sedili. Un accampamento di punkabbestia stava bestemmiando<br />

all’indirizzo nel mio vomito rappreso tra moquette, parete e il lato piedi di<br />

un sacco a pelo color verde militare.<br />

Accanto a me Enrico ridacchiò e disse sottovoce: “Cazzarola, Mauri, gli<br />

hai palumato addosso mentre dormivano!”<br />

Io, in un moto di cinismo reazionario senza pari, mi strinsi nelle spalle.<br />

“Embé? Tanto ci sono abituati.”<br />

Ancora adesso non so se veramente vomitai addosso ai quei punk estremi<br />

teutonici o piuttosto essi per colpa del buio e/o della bomba che avevano<br />

addosso non distinsero la mia opera d’arte ready-made stendendovi sopra<br />

le loro membra ossute. La prima versione è ormai leggenda consolidata tra<br />

i miei amici più cari. E così sia.<br />

Secondo la mitologia irlandese, le genti dell’isola verde guadagnarono per<br />

sempre il diritto a consumare e produrre <strong>birra</strong> sconfiggendo i Fomoriani<br />

nella seconda battaglia di Magh Tuireadh. I Fomoriani, Fomorii Fo-Moir o<br />

Fomorach in gaelico, erano un popolo violento e deforme la cui sede era<br />

Tory Island. Frequentemente figurati con una sola mano, piede od occhio,<br />

erano gli dei malvagi del mito irlandese, benché il nome sembra significhi<br />

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