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lo tentó, perché le labbra di lei si contrassero fin quasi a sparire al tocco umido della<br />
bocca del compagno, ma non riuscí ad evitare che una mano l’afferrasse saldamente<br />
alle natiche attirandola in modo che i due corpi aderirono come incollati.<br />
Era la prima volta nella vita che Matilde avvertiva il contatto del corpo di un uomo e<br />
se lo scrolló immediatamente di dosso. Giorgio stava per tornare all’attacco ancora<br />
piú focoso di prima quando la porta si aprí, entrarono due passeggeri e fu costretto a<br />
contenersi.<br />
Matilde momentaneamente rilassata non si tranquillizzó, aveva ormai visto svanire<br />
ogni speranza di convincere Giorgio ad aderire ai suoi propositi.<br />
Comprese che avrebbe dovuto fatalmente rassegnarsi all’inevitabile, ma tentó in tutti i<br />
modi di procrastinare il momento di quel che considerava un grande sacrificio, tanto<br />
che dopo cena, sebbene fosse molto stanca e non ne avesse alcune voglia, volle<br />
andare a passeggio, solo per guadagnar tempo.<br />
Ritornarono in albergo, prima di coricarsi volle disfare le valige, disporre tutto<br />
nell’armadio e la tirava in lungo il piú che poteva. Giorgio, dominato dall’impazienza,<br />
aveva l’impressione che il tempo non passasse mai, entró nella stanza da bagno,<br />
indossó il pigiama e si sdraió sul letto rimanendovi a guardare la sposa che si<br />
muoveva con lentezza esasperante.<br />
Capí che Matilde era impaurita e tentava guadagnar tempo. Alla fine le disse ridendo<br />
-Vai pure con calma, la notte deve ancora cominciare e prima o poi dovrai pur venire<br />
a coricarti qui, vicino a me.-A Matilde quelle parole non parvero affatto spiritose e<br />
aumentarono la sua confusione, invece di rispondere andó a rinchiudersi nella stanza<br />
da bagno. Vi rimase quasi per un’ora intera e forse piú.<br />
Il ritardo non preoccupó Giorgio né lo irritó, si dispose ad attendere con calma. Era<br />
estate, faceva caldo, tolse il pigiama e rimase nudo sul letto, fantasticando su quel che<br />
avrebbe fatto da lí a qualche minuto, quando avrebbe avuto al suo fianco<br />
quell’infinito di delizie. Era sempre piú eccitato, quando sentí aprirsi la porta del<br />
bagno la sua eccitazione, ormai giunta al colmo era tanto evidente che Matilde ne<br />
rimase terrorizzata, nemmeno nelle sua peggiori previsioni aveva immaginato che un<br />
uomo potesse essere fatto in quel modo.<br />
Ma ormai preparata spiritualmente al sacrificio, chiuse gli occhi per non vedere<br />
quell’orrore minaccioso e si avvicinó tentoni al letto, non fece neanche in tempo a<br />
raggiungerlo che Giorgio giá l’afferrava strappandole di dosso la lunga camicia da<br />
notte.<br />
Era rassegnata, non reagí e poggió spontaneamente la testa sul ceppo come in attesa<br />
che la mannaia le spiccasse il capo dal collo, si sentiva una novella Maria Stuarda in<br />
attesa della morte, proprio come in quel film che l’aveva fatta tanto piangere.<br />
Non fu una cosa tanto orribile come aveva temuto, comunque molto fastidiosa<br />
e la consideró perfino umiliante, finí col paragonarla ad un intervento chirurgico e<br />
come tale la consideró da quella notte in avanti, l’unica differenza’era la mancanza<br />
dell’anestesia.<br />
Finché qualche giorno dopo durante il pomeriggio cominció ad avvertire un<br />
mal di testa, lieve, nulla di insopportabile ma il pensiero che, malgrado il malessere,<br />
dopo qualche ora avrebbe dovuto sopportare inevitabilmente gli amplessi<br />
dell’insaziabile marito, la rese di un malumore sempre crescente tanto che Giorgio,