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SENT. N. 34/2001 - La Privata Repubblica

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Formello (Roma), via Magliano n. 48, o n. 6<br />

IMPUTATI MANNUCCI BENINCASA FEDERIGO<br />

Libero - contumace<br />

V) delitto p. e p. artt. 110, 81 cpv., 378, 61 n. 2 e 9 C.P. e 1 Legge 6/2/1980 n. 15,<br />

perché in concorso con persone non identificate, con più azioni esecutive di un<br />

medesimo disegno criminoso, abusando dei poteri e violando i doveri inerenti alla sua<br />

qualità di Direttore del Centro S.I.S.M.I. di Firenze, dopo che Augusto CAUCHI<br />

aveva commesso delitti di costituzione di banda armata e di associazione eversiva,<br />

aiutava costui ad eludere le investigazioni dell'Autorità ed a sottrarsi alle ricerche di<br />

essa; inoltre, dopo che era stata commessa la strage alla stazione di Bologna,<br />

formulava attraverso scritti anonimi da lui ideati e redatti con il concorso del<br />

Maggiore Umberto NOBILI, appartenente al S.I.O.S. Aeronautica, false accuse nei<br />

confronti di Licio GELLI, finalizzate ad ingorgare le indagini dei Magistrati di<br />

Bologna che indagavano sui responsabili della strage del 2 agosto e successivamente<br />

accreditava quello stesso scritto intervenendo personalmente sul Capitano<br />

PANDOLFI investito dai Giudici di Bologna degli accertamenti su tale documento.<br />

Diffondeva false notizie, ancora in via anonima, nei confronti di Marco<br />

AFFATIGATO, che tendevano a coinvolgerlo nel disastro aereo di Ustica e nella<br />

strage alla stazione di Bologna. Ometteva inoltre di inoltrare all’A.G. tutte le notizie<br />

utili alle indagini di cui il suo Centro era in possesso, in particolar modo quelle<br />

riferibili alla vicenda CIOLINI, alla Loggia di Montecarlo, ai collegamenti tra gli<br />

appartenenti a detta Loggia, alla reale personalità del GELLI. Diffondeva, inoltre,<br />

accuse diffamatorie nei confronti dei Magistrati della Procura della <strong>Repubblica</strong> di<br />

Bologna, che riusciva a far pubblicare sul periodico CRITICA SOCIALE; con ciò<br />

riuscendo a creare una serie di ostacoli all'interno degli uffici giudiziari e nella ricerca<br />

della verità che in tal modo favorivano con finalità eversive dell'ordinamento<br />

costituzionale gli autori del delitto di strage e reato connessi ed aiutando costoro ad<br />

eludere le investigazioni dell'Autorità ed a sottrarsi alle ricerche di essa.<br />

In Bologna dal 1975 al 1991.<br />

Z) delitto p. e p. artt. 110, 81 cpv., n. 2 e 9, 368 II comma C.P. e 1 Legge 6/2/1980 n. 15 perché, con<br />

più azioni esecutive di un identico disegno criminoso, al fine di commettere il delitto di cui al capo<br />

che precede, ed abusando dei suoi poteri e violando i doveri di Capo Centro S.I.S.M.I. di Firenze,<br />

pur sapendolo innocente da tale reati, accusava con scritto anonimo, che di poi accreditava nella<br />

veste ufficiale di cui sopra di essere l'autore "di decine e decine di omicidi" tra cui quello ai danni di<br />

Silvano FEDI, adombrava la responsabilità del GELLI nel decesso di Manrico DUCCESCHI, da lui<br />

ricollegato alla causale della morte del FEDI, indicava il GELLI come responsabile di più stragi tra<br />

cui quella alla stazione di Bologna del 2/8/1980, commettendo i<br />

fatti con finalità di eversione dell'ordinamento costituzionale.<br />

In Bologna e Firenze, aprile 1981 e successivamente.<br />

Al) delitto p. e p. artt. 81 cpv., 61 n. 2, 323, 361 e 328 C.P. e 1 Legge 6/2/1980 n. 15<br />

perché, al fine di commettere il delitto sub V), con più azioni esecutive di un<br />

medesimo disegno criminoso, conducendo indagini sulla strage di Bologna nel<br />

II

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