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SENT. N. 34/2001 - La Privata Repubblica

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Per quanto concerne il controllo dell'attendibilità del riconoscimento informale<br />

effettuato dall'Abbatino nel corso del dibattimento di primo grado, deve rilevarsi che<br />

appaiono facilmente evidenti le significative discordanze fra le caratteristiche<br />

dell'arma descritta dal predetto e quelle in essa effettivamente presenti.<br />

Particolarmente rimarchevole appare il dato relativo all'accorciamento della canna, in<br />

quanto segata, riscontrato dal perito nominato dalla Corte, mar. Cardellicchio, il quale<br />

ha precisato che l'apprezzabile riduzione della lunghezza della canna aveva<br />

comportato anche l’eliminazione del mirino. A fronte di un dato così peculiare,<br />

y<br />

l'affermazione dell'Abbatino - persona non priva di esperienza nel maneggio delle<br />

armi e quindi capace di riconoscerne caratteristiche e struttura - di escludere, prima, e<br />

poi di non ricordare, che il mitra avesse la canna segata, inficia in misura radicale<br />

l'attendibilità dello stesso in merito al riconoscimento del mitra.<br />

Quanto agli altri particolari dell'arma modificata, non può omettersi di rilevare che il<br />

predetto Abbatino, prima che il mitra gli venisse mostrato, aveva affermato che la<br />

saldatura della nuova impugnatura metallica era ben visibile (... "Si vedeva appunto<br />

che era saldata, non proprio insomma dalla cassa, si vedeva che era una cosa<br />

artigianale, saldata da qualcuno, aveva forse delle sbavature."). Appena il mitra gli<br />

venne mostrato durante l'esame dibattimentale, lo stesso Presidente fece rilevare che<br />

la saldatura non era visibile ("Praticamente non si vede, si potrebbe discutere<br />

addirittura se è saldato, se è un pezzo unico"), mentre l'Abbatino, contro ogni<br />

evidenza, ebbe a dichiarare: - "Beh no, è chiaro che è saldato".<br />

<strong>La</strong> spiegazione fornita dalla decisione impugnata circa tale insanabile contraddizione<br />

non appare convincente, dal momento che il riferimento all'inesperienza<br />

dell'Abbatino in materia di saldature non giustifica la discordanza fra la visibilità o<br />

meno della stessa, rilevabile e riferibile da parte di chiunque, indipendentemente dai<br />

particolari tecnici inerenti alle modalità di realizzazione della saldatura medesima.<br />

Le discordanze fra la preliminare descrizione e la reale consistenza delle modifiche apportata<br />

all'arma prevalgono sull'esito del riconoscimento fotografico, in quanto nella riproduzione<br />

fotografica tutte le armi di quel genere (fucile mitragliatore M.A.B.) modificate con la sostituzione<br />

del calcio finiscono per assomigliarsi, mentre i<br />

particolari - come quello inerente alle caratteristiche della saldatura - possono essere<br />

apprezzati solo attraverso l'esame diretto dell'oggetto da riconoscere.<br />

Analoghe considerazioni valgono per giustificare il contrasto fra l'esito positivo del<br />

riconoscimento fotografico effettuato dal Calore nel corso dell'istruttoria e la<br />

successiva negazione, dopo aver esaminato attentamente l'arma dal vero e da vicino,<br />

che fosse la stessa consegnata alla banda della Magliana e poi custodita nel deposito<br />

clandestino allestito nei locali del Ministero della Sanità.<br />

Il Calore ha negato con fermezza che l'arma mostratagli corrispondesse a quella da<br />

lui in precedenza descritta: ... "E’ diversa. Ora chiaramente in foto uno potrebbe<br />

pure sbagliarsi; dal vero ... l'arma è diversa". Le differenze con l'arma in precedenza<br />

descritta, evidenziate dal Calore, coincidono, in parte, con quelle obiettivamente

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