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SENT. N. 34/2001 - La Privata Repubblica

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Mario Tuti, Luciano Franci e Piero Malentacchi, appartenenti al Fronte<br />

Rivoluzionario Nazionale, i quali, assolti per insufficienza di prove nel primo grado<br />

del giudizio svoltosi davanti alla Corte d'Assise di Bologna, erano stati nel giudizio<br />

d'appello, ad eccezione del Malentacchi, ritenuti responsabili dei reati contestati, e<br />

condannati alla pena dell’ergastolo, per essere poi assolti in sede di rinvio, a seguito<br />

di annullamento di tale sentenza, con decisione divenuta irrevocabile il 22 marzo<br />

1992.<br />

b) I reati, per i quali risultavano ancora indagati Stefano Delle Chiaie e Maurizio<br />

Giorgi, concernenti l’esplosione di un ordigno, il 2 agosto 1980, nella stazione<br />

centrale di Bologna, che provocava devastanti effetti, con la perdita di 85 vite umane<br />

e il ferimento di 227 persone, nonché i gravi episodi di interferenza nello svolgimento<br />

delle relative indagini:<br />

L'originario procedimento, dall'iter tormentato, si era concluso con il rinvio a giudizio<br />

di Paolo Signorelli, Massimiliano Fachini, Roberto Rinani, Valerio Fioravanti,<br />

Francesca Mambro e Sergio Picciafuoco per rispondere del delitto di strage. Gli stessi<br />

imputati, oltre a Gilberto Cavallini, Marcello Iannilli, Egidio Giuliani, Roberto Raho<br />

e Giovanni Melioli, erano tratti a giudizio anche in ordine al delitto di costituzione di<br />

una banda armata finalizzata al compimento di atti di terrorismo.<br />

Particolare rilievo assume, per i fini che qui interessano, l'imputazione di calunnia<br />

pluriaggravata elevata nei confronti di Licio Gelli, Pietro Musumeci, Giuseppe<br />

Belmonte e Francesco Pazienza. Tale reato veniva accertato nell’ambito delle<br />

indagini<br />

1<br />

svolte in seguito al rinvenimento, avvenuto in Bologna il 13 gennaio 1981 in una<br />

carrozza del treno espresso n. 514 Taranto-Milano, a seguito di segnalazione<br />

proveniente dal S.I.S.M.I., di una valigia contenente un mitra MAB con numero di<br />

matricola abraso e calcio rifatto artigianalmente, due caricatori, uno con 20 cartucce<br />

cal. 9 lungo, un fucile da caccia cal. 12 con canna segata e numero di matricola<br />

abraso, 8 lattine per generi alimentari riempite ciascuna con 6/7 etti di sostanza<br />

esplosiva innescate con capsule detonanti in alluminio e micce a lenta combustione;<br />

due passamontagna di colore blu; una coperta di lana; copie di quotidiani francesi del<br />

10/11 gennaio e di un quotidiano tedesco datato 9 gennaio 1981; 2 biglietti aerei<br />

Alitalia il primo intestato a Dimitris Martin valido per il volo Milano-Monaco delle<br />

ore 20,00 del 13 gennaio, il secondo intestato a Legrand Raphael valido per il volo<br />

Milano-Parigi delle ore 18,15 del 13 gennaio, entrambi rilasciati il giorno precedente<br />

dalla agenzia Morfini di Bari.<br />

Il 24 febbraio 1981 il generale Santovito del SISMI,, che per primo aveva diramato<br />

l’informazione relativa alla vicenda, riferiva che successivamente era emerso che<br />

l'esplosivo sarebbe dovuto essere consegnato sul treno 514 in transito per Ancona a<br />

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