Edizione del 25/04/2013 - Corriere

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Nessun riavvicinamento, nessun contatto: Pdl e Udc, ormai appare certo, andranno separati all’appuntamento elettorale di maggio. Falliti, o meglio neanche iniziati, i tentativi di mediazione nonostante ieri fossero all’opera ad Avellino i massimi vertici dei due partiti. La telefonata e l’incontro inconcludente del giorno prima tra Sibilia e Petracca non ha sortito nessun effetto. Questo stando alle notizie che giungono in serata. La situazione più convulsa al momento appare quella dell’Unione di Centro dove continua la bagarre per la scelta del candidato sindaco (vedi articolo in basso). Nel Pdl invece si pensa al completamento della lista. Ed è proprio da questo fronte che giunge la notizia più rilevante della giornata. Pare infatti che il capogruppo Pdl Giovanni D’Ercole non sia più intenzionato a partecipare alla contesa elettorale. Troppo cocente evidentemente la delusione per l’esito della vicenda del ritiro della lista civica Viva Avellino che aveva deciso di mettere in campo. A fargli fare un passo indietro, dicono indiscrezioni, sarebbero state for- L’Ufficio Elettorale del Comune di Avellino fa presente che, in occasione delle prossime elezioni amministrative di domenica 26 maggio e lunedì 27 maggio 2013, la legge consente agli elettori non deambulanti di votare presso sezioni elettorali ubicate in sedi prive di barriere architettoniche previa esibizione, unitamente alla tessera elettorale, di apposita attestazione medica rilasciata dalla competente Asl, salvo il caso in cui sulla tessera elettorale medesima non risulti stata già apposta, a cura del Comune ed a seguito di richiesta dell’interessato, l’annotazione del diritto al voto assistito di cui agli ultimi comma degli articoli 55 del DPR 30.3.1957, n. 361 e 41 del DPR 4 CORRIERE Giovedì 25 aprile 2013 ti pressioni da parte di Napoli. Caldoro intenzionato a vedere un Pdl unito nell’unico capoluogo al voto in Re- ELEZIONI ammINIstratIvE CENTRODESTRA Dopo il ritiro della lista, il capogruppo non sarebbe intenzionato a ripresentarsi Pdl, D’Ercole si tira fuori Ieri riunione con i suoi, oggi probabile conferenza stampa. Sul fronte delle alleanze, con l’Udc nessun riavvicinamento: sarà corsa separata 16.5.1960, n. 570, come aggiunti dal secondo comma dell’articolo unico della legge 5.2.2003, n. 17. In ottemperanza a quanto disposto dalla legge 104/1992, il Comune di Avellino organizzerà un servizio di trasporto al fine di favorire il raggiungimento dei seggi da parte degli elettori portatori di handicap. La stessa legge prevede anche gione avrebbe chiesto la ricomposizione della frattura. Questo avrebbe fatto desistere il ca- che un accompagnatore di fiducia segua in cabina i disabili impossibilitati ad esercitare autonomamente il diritto al voto. Si ricorda, infine, che gli elettori aventi diritto al voto assistito già in possesso dell’apposita annotazione sulla tessera elettorale non dovranno presentare ulteriore certificazione medica. A rischio l’intesa con FdI L’alleanza del Pdl con Fratelli di Italia non è affatto scontata. Si lavora per quello ma il patto non è stato ancora siglato. A gestire la situazione sarebbe intervenuto anche il leader Edmondo Cirielli in intesa con i vertici locali. «Stiamo lavorando alla lista per renderla competitiva - dice il leader irpino Arturo Meo - Se lo sarà chiederemo rispetto per essa al Pdl o in alternativa a chi vorrà accordarcelo». Insomma, le tensioni ci sono e non si escludono colpi di scena come l’accasamento di Fratelli di Italia con l’Udc. «Ci auguriamo che l’accordo di centrodestra si faccia anche con l’Unione di Centro - aggiunge Meo - per presentarci tutti uniti all’appuntamento di maggio. pogruppo che ha riunito ieri i suoi per spiegare la situazione. D’Ercole sarebbe fortemente contra- Udc, avanza la candidatura di Petracca Per Preziosi ipotesi di incompatibilità? Si va verso la candidatura a sindaco di Maurizio Petracca. Il coordinatore provinciale dell’Udc sarebbe la figura indicata per guidare la lista di centro in città e che si muoverà su un binario autonomo rispetto al centrodestra e al Pdl, diversamente dalle ipotesi della prima ora. L’eventualità di candidatura di Petracca sta prendendo corpo alla luce delle discussioni delle ultime ore, incentrate sulle recenti norme in materia di incompatibilità-ineleggibilità. Per l’avvocato e consigliere uscente di “Vento di Centro” a palazzo di città verrebbero a cadere i presupposti della candidatura a sindaco, per la sua carica di direttore generale dell’Air, la società Autoservizi irpini. Il confronto interno al partito si è svolto fino ad ora su diversi nomi, tra cui quello di Enza Ambrosone, impegnata anche lei nell’ultima consiliatura chiusa anticipatamente dopo le dimissioni di Galasso. Ora nuove indicazioni stanno emergendo dalle file FRATELLI D’ITALIA * dell’Unione di centro, con un punto che pure sembra ormai acclarato, cioè la posizione di autonomia Così le disposizioni per gli elettori non deambulanti e il voto assistito e di distanza rispetto al Pdl. Nessuna alleanza dunque con lo schieramento che intanto pare aver trovato la sua sintesi intorno al candidato sindaco Nicola Battista. Se queste eventualità verranno confermate dalle successive scelte, si andrà ad una competizione in cui un altro della famiglia Preziosi dovrebbe invece contendersi il campo con tutti i candidati sindaco. Si tratta del cognato, il primario di Urologia alla città ospedaliera di Avellino, Virgilio Cicalese, candidato sindaco per Scelta civica. L’annuncio è stato dato mercoledì scorso dalla coordinatrice provinciale Katia Petitto. Le riunioni si susseguono senza sosta, in vista della presentazione delle liste. E ieri nell’Udc Petracca era a confronto con i candidati e alle prese con la formazione delle squadre che dovranno sostenerlo, nel caso di conferma definitiva della sua candidatura. «Per le Acli irpine quest’anno sarà un 25 aprile di riflessione sulle questioni centrali dello sviluppo e dello stato sociale»: lo afferma Domenico Sarno, presidente provinciale delle Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, presentando il duplice appuntamento, ad Avellino e ad Ariano Irpino, organizzato in occasione della Festa della Liberazione. Le iniziative vedranno la straordinaria partecipazione del presidente nazionale delle Acli, Gianni Bottalico. Il convegno mattutino si svolgerà nel capoluogo, alle 9.30 presso l’asilo “Patria e Lavoro”, sul tema “La crisi economica e lo stato sociale. Il ruolo dell’associazionismo”. Il pomeriggio, alle 17.00, ci si trasferirà ad Ariano, presso la sala conferenze del Palazzo degli Uffici, per discutere sul tema: “Dalla recessione alla crescita. Quale sviluppo possibile per l’Irpinia”. riato a causa dell’ostracismo ricevuto all’interno del partito che si sarebbe concretizzato prima nella decisione di puntare per il ruolo di sindaco su un altro consigliere comunale Nicola Battista e non sul capogruppo, che era stato considerato candidato naturale e autorevole, poi con gli ostacoli alla lista civica e infine con, raccontano i ben informati, da decisione del partito di negare lui il ruolo di capolista (dovrebbe toccare al consigliere provinciale Luigi Vannetiello). Di qui la decisione di lasciar perdere tutto e non ricandidarsi. Se realmente le cose stanno come dicono, lo si saprà solo oggi quando D’Ercole dovrebbe riunire la stampa per spiegare la propria versione dei fatti e annunciare anche le determinazioni conseguenti. In lista nel Pdl comunque dovrebbe rientrare anche Ettore Freda, ex coordinatore provinciale di Futuro e Libertà per l’Italia, che con questa decisione farebbe anche il suo ritorno ufficiale nella squadra di Berlusconi. Fli aderisce alla lista Prodest Futuro e Libertà per l’Italia, il partito fondato da Gianfranco Fini, aderisce al progetto Prodest, la lista civica che in vista delle elezioni amministrative per il rinnovo del Consiglio comunale nella città di Avellino, si presenta in coalizione con il Pdl. A dichiararlo uno degli ideatori della lista civica di orientamento di centrodestra,Sabino Morano. «Siamo molto soddisfatti – spiega – di questa adesione. Dal punto di vistastrettamente politico è un altro tassello che si aggiunge all’ampio mosaico dell’intero progetto di centrodestra». E conferma la partecipazione di candidati di Futuro e Libertà per l’Italia proprio nel schieramento di natura civica. «In questi giorni presenteremo tutti i candidati della civica. E li presenteremo insieme con Antonio Prezioso» conclude Morano. Crisi, associazionismo e impegno politico, oggi il confronto delle Acli «Non ci possiamo rassegnare – sostiene Sarno - ad essere spettatori silenziosi di una crisi sociale ed economica, ma anche culturale, che colpisce gravemente i cittadini e le famiglie irpine e, più in generale, italiane. Come laici cattolici intendiamo rinnovare il nostro impegno pubblico e provare a dare un contributo, seppur piccolo, in termini di proposte, sollecitando il confronto con gli attori politici ed istituzionali. Sul territorio sono presenti generose e significative energie che debbono essere valorizzate con l’obiettivo di dare forma e consistenza a reti virtuose di socialità e di relazioni. Occorre, però, una lucida programmazione ed un intervento deciso delle istituzioni. Gli obiettivi prioritari debbono essere lo sviluppo ed il rilancio di un welfare moderno ed efficiente. E’ nostra intenzione, quindi, approfondire questi temi con ospiti autorevoli e qualificati».
«Quale candidato sindaco di una coalizione di centrosinistra, sento la responsabilità di invitare ad un’ulteriore riflessione quelle forze politiche, come SeL e Rifondazione comunista, che ritengo nostri naturali alleati, ma che non hanno ritenuto, fin qui, di partecipare alla coalizione». Paolo Foti, candidato per il centrosinistra alle comunali di Avellino, fa il primo passo. Si getta in un’impresa che allo stato delle cose appare disperata. Lancia il suo appello alla sinistra per l’allargamento della coalizione o meglio per la ricomposizione di un centrosinistra organico, anche al di là di quelli che sono gli schemi che si stanno determinando a Roma dove il governo Letta ha fatto nascere la grande coalizione ma ha allontanato Pd e Sel irrimediabilmente. Avellino però è altra cosa e per questo Foti punta su un’intesa sulle cose da fare. «Registro - dice - una larga convergenza fra le indicazioni programmatiche di SeL e Rifondazione comunista e la bozza che stanno mettendo a punto i circoli cittadini del Partito democratico. Pur rispettando le idealità e la richiesta di partecipazione che sottendono alla formazione di liste civiche, resto convinto che debba essere dei partiti politici la responsabilità di riavvicinare i cittadini alle istituzioni e la capacità di in- LA NOTA ROMANO DELUSO: NON SARO’ IN LISTA «Rimango coerente col mio percorso e per questo al momento escludo ogni possibilità di una mia candidatura al consiglio comunale di Avellino»: lo dice Nando Romano, consigliere provinciale uscente del Pd nonché tra i concorrenti “trombato” delle Primarie fantasma. Arriva così dalle sue stesse parole la conferma del suo disimpegno rispetto alle elezioni. Lui parla di «scelta personale» ma è evidente che questa è determinata da quanto accaduto proprio in occasione dell’annullamento della competizione interna. Con Romano viene meno un punto di riferimento importante del partito soprattutto nel quartiere della Ferrovia dove ci sono competitori agguerriti, primo fra tutti quel Nicola Battita, consigliere comunale uscente, che il Pdl appare intenzionato a candidare sindaco. 5 CORRIERE Giovedì 25 aprile 2013 dicare una prospettiva di sviluppo che collochi la città di Avellino all’interno di un coerente contesto regionale e nazionale. Rivolgo, perciò, un appello a SeL e a Rifondazione comunista perché possa costituirsi fin dal primo turno una coalizione di centrosinistra omogenea, organica ed ampia, sulla base di concrete convergenze pro- Dopo il fattaccio delle primarie il consigliere provinciale uscente Antonio Felice Caputo, deluso dal Partito Democratico, guarda altrove. Nessun cambio di casacca («porterò sempre il simbolo e i valori del Pd con me» tiene a precisare) ma semplicemente la voglia di contribuire al rilancio della città dando sostegno al progetto di un centrosinistra diverso. Lo dice lui stesso in questi frenetici giorni di trattative per la composizione delle liste alternative. «La mia posizione è molto chiara - spiega - Continuo a pensare che con l’abolizione delle primarie è stato impedito a chi voleva impegnarsi per la città di dire la propria defraudando gli avellinesi del diritto di scegliere, dal basso, il proprio candidato sindaco. Il fatto poi che si sia scelto uno dei competitori, a cui, sia chiaro, va la mia stima personale, ha rappresen- ELEZIONI ammINIstratIvE ALLEANZE L’appello del candidato sindaco ai partiti della coalizione alternativa Foti chiama Sel e Prc «C’è convergenza programmatica, si costruisca un centrosinistra organico» Ma Amalio Santoro stoppa: «Faccia un passo indietro e sostenga Giordano» grammatiche e di un comune sentire». Parole che confermano ciò che lo stesso numero uno del centrosinistra aveva detto immediatamente dopo la sua investitura ufficiale («Tenterò fino alla fine di raggiungere l’intesa e se pure non ci riuscirò subito terrò aperto il dialogo per un eventuale ballottaggio»). Circoli, gelo su Città nuove Ecco i primi nomi della lista Caos liste, continua il gelo sui tre consiglieri sui quali i bersaniani hanno posto il veto. L’incontro dei circoli ieri si è concluso con un orientamento di massima che prevede l’esclusione dalle liste del PD di Ettore Iacovacci e Michele Palladino e l’inserimento di Giuseppe Negrone. C’è però da valutare la possibilità di ripescaggio in liste della coalizione degli esponenti “epurati”. A loro si rinfaccia l’iscrizione alla fondazione della Polverini “Città Nuove” che oggi è diventato parte integrante del Pdl e a nulla è al momento valso l’annullamento della tessera da parte dei diretti interessati. Negrone, che pure era stato ritenuto vicino al gruppo di Città Nuove, si “salva” in virtù del fatto di non essere mai stato iscritto alla fondazione. Sulla vicenda comunque a via Tagliamento c’è il più stretto riserbo. Si dice che la questione non sia chiusa. Da un lato ci sono i tre che fanno squadra (della serie “o tutti o nessuno”) dall’altro i bersaniani che sono sul piede di guerra per qualsiasi soluzione trovata all’interno della coalizione. Il tutto senza considerare il fatto che Centro Democratico appare al momento restio ad accogliere i consiglieri del Pd. Se ne tornerà a discutere oggi. La questione ha animato il dibattito del Pd per tutta la giornata di ieri e probabilmente avrà ancora qualche strascico nelle prossime ore. «Credo che si stia esagerando anche nel dare giudizi morali sulle persone - ammoni- sce Lello De Stefano - Una cosa sono i cambiamenti di metodo, svoltare sul modo in cui un consigliere comunale, un assessore o un dirigente si comporta all’interno della casa comunale per le cose che riguardano i nostri bambini, i trasporti, i servizi sociali, altro invece è lanciare insinuazioni nei confronti di persone». De Stefano invita il partito a non farsi del male da solo. «Vedo una certa vocazione al massacro - spiega ancora - che sta venendo fuori da parte di qualcuno». Il suo invito è a evitare la classica fine della «foglia di carciofo» in cui «non ne va bene uno perché ha un determinato problema e si toglie, non va bene un altro e si toglie anche quello» facendo evidentemente assottigliare con questo sfoltimento anche le possibilità di vittoria del Pd e del centrosinistra». Intanto pare che quasi tutti gli altri uscenti abbiano ottenuto la riconferma. Ed escono così i primi nomi. Sono quelli di Stefano La Verde, Michele Iannicelli, Francesca Di Iorio, Salvatore Cucciniello, Maria Elena Iaverone, Livio Petitto, Luca Cipriano, Nadia Arace, Lidia Bellucci, Guido D’Avanzo, Laura Nargi, Lorenzo Tornatore, Caterina Barra, Antonio Genovese, Ida Grella, Pino De Lorenzo, Giuseppe Giacobbe, Anna Simeone, Francesca Medugno, Gerardo Melillo, Ugo Loguercio, Adriana Percopo, Elisabetta Iannaccone, Franco Russo, Massimiliano Miro, Mimma Lomazzo. tato un atto di disonestà nei confronti degli uomini, del loro vissuto, della loro credibilità e rispettabilità. Con la trasparenza che ha sempre contraddistinto la mia azione devo ammettere che per me risulta impossibile presentarmi all’elezioni con un candidato sindaco prescelto da pochi. E, nonostante sia stato sollecitato più volte a impegnarmi per questo Pd, ho la schiena troppo dritta per far parte della nutrita schiera di persone che sta andando oggi sotto l’ala protettrice del candidato sindaco». E’ questo il motivo per il quale Caputo oggi punta l’occhio altrove. «Ho il dovere morale - dice - di rispettare l’impegno dato a chi mi ha sostenuto e ha creduto in me, a chi era pronto a giocare al mio fianco la partita delle Primarie per la realizzazione del progetto che avevo in mente. Per questo ho avuto in questi gior- Un invito che non è preso in considerazione dalla coalizione alternativa. «Mi verrebbe da dire - attacca Amalio Santoro - a Foti: faccia un passo indietro, visto che la questione Primarie ha messo in chiaro che il candidato non è gradito neanche da tutto il Pd. Inoltre è espressione di un vecchio mondo garganiano che tenta di riciclarsi e di poteri forti, quelli dei costruttori, che hanno sfreggiato questa città». All’invito a «farsi da parte» Santoro aggiunge critiche nei confronti del Pd e «del complice silenzio nei confronti dell’esperienza Galasso». «Abbiamo sentito troppe facili assoluzioni - dice - Il Pd faccia ammenda e accetti la proposta avanzata da Giordano, solo in questo modo è possibile ricostruire in città un quadro di centrosinistra organico». Infine, quando gli si chiede di possibili accordi al secondo turno, Santoro rimane sul vago. «Non so, facciamo questa campagna elettorale, vediamo come va e poi ci ragioneremo. Con un Pd in caduta libera che sembra impegnato a ristrutturare il centrodestra, del resto, è difficile pensare a futuro». Caputo “scarica” il Pd: ho schiena dritta E guarda a movimenti civici alternativi Vittoria chiede una svolta Ha suscitato scalpore e indignazione per aver etichettato la «bella» deputata Alessandra Moretti alla stregua delle veline di Berlusconi, ha votato insieme ad altri sei esponenti della direzione nazionale del Pd contro la linea del governo di larga coalizione, ma col suo appassionato intervento ha anche creato uno squarcio enorme dentro un partito che sta vivendo momenti di grandi difficoltà. Si tratta dell’irpino Franco Vittoria assurto a protagonista delle vicende nazionali per aver consegnato ai colleghi della direzione del Pd una relazione di forte rottura. Bersani, dice, «parlava di un partito pensante che contenesse passione e scuola, invece abbiamo oggi una sorta di arrembaggio in cui ognuno per salvarsi l’anima con l’opinione pubblica tenta di dire cosa bisogna non fare». In questa situazione «manca un luogo in cui discutere di che partito avevamo e abbiamo in testa, un partito società, un partito nazionale, un partito che contenesse una tensione morale molto alta». Tutto questo oggi non è il Pd. E contro i vecchi schemi Margherita-Ds, dice Vittoria, «la gente oggi vuole un partito intelligente - urla - Io al contrario ho sentito cose sciocche che mettevano in discussione la segreteria nazionale». E’ qui che dice: «Con tutto il rispetto dico che non si può permettere ad Alessandra Moretti, dopo le tante comparsate in tv, di annunciare la scheda bianca perché “è scelta di coscienza”». Alessandra, aggiunge, «te lo dico con grande serenità, di scienziati ne vedo pochi nel partito, non è possibile che il primo che passa viene scelto perché dobbiamo fare la stessa gara a chi è più bello...». Scattano applausi e contestazioni. Rosi Bindi media, Paola Concia attacca. Poi annuncia: «Io voto contro un governo con la destra liberista di Berlusconi che ha dimostrato di essere imprenditore di paure. Sarebbe importante chiederci cosa facciamo del Pd, se qualcuno doveva dimettersi non è di certo Bersani». ni contatti con altre liste civiche della città impegnate a costruire un discorso alternativo, non escludo che lo faccia allorché avrò verificato programmi e uomini». L’ex consigliere provinciale non nasconde la possibilità di restarsene semplicemente a casa a “guardare la partita”. «Ma se non dovessi scendere in campo - aggiunge - rimarrò critico verso questa gestione del partito perché tutto quello che è successo andava spiegato, così come doveva esser dato rispetto a chi si era impegnato personalmente per il Partito Democratico». A questo punto non è escluso che a sostegno del candidato sindaco del centrosinistra alternativo Giancarlo Giordano non si formi una lista di estrazione popolare che raccolga, oltre all’area di Amalio Santoro, anche quella di esponenti delusi del Pd come appunto Antonio Felice Caputo. COMUNISTI PCL: QUADRO INDECENTE PRONTI ALL’ASTENSIONE Il Partito Comunista dei Lavoratori non sarà in campo con proprie liste alle prossime elezioni ma chiederà ai propri iscritti e simpatizzanti di astenersi dal voto o di consegnare scheda nulla. Questo, spiega il segretario provinciale Beniamino Petracca, perché «da un lato c’è un Pd che ha dato uno spettacolo indecente con le primarie ingannando i cittadini, dall’altro un Pdl che anche in Irpinia è impresentabile». Nessun accordo, inoltre, è possibile con altri partiti o coalizioni. «Se avessimo deciso di organizzare una lista ci saremmo presentati comunque da soli sia perché da comunisti crediamo ad un’alternativa di sistema sia perché il dialogo è impossibile con altre forze della sinistra come il pdci che appoggia direttamente il Pd e come il Prc che non ha mai preso posizione netta su possibili intese col Pd al ballottaggio». LA NOTA CASO AFFILE, PRC: BENE ZINGARETTI Apprendiamo con viva soddisfazione la notizia della decisione assunta dal Presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, di revocare il finanziamento al Comune di Affile, concesso dalla precedente Giunta, per un progetto originariamente finalizzato alla realizzazione di un parco e di un “monumento al soldato”, e poi inopinatamente sfociato nella costruzione di un mausoleo dedicato al generale Rodolfo Graziani. Particolarmente condivisibile, per chiarezza e completezza, è il comunicato - che ben evidenzia la dimensione di fascista e razzista integrale e il profilo di criminale di guerra di Graziani, sanguinario protagonista di tutte le avventure coloniali del regime- con cui Zingaretti ha illustrato la propria risoluzione» lo dice Luigi Caputo, Comitato Politico Provinciale Federazione PRC Avellino.
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