29.05.2013 Views

L'Ulisse - LietoColle

L'Ulisse - LietoColle

L'Ulisse - LietoColle

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Sereni dal libro all‟opera. Appunti e ipotesi<br />

18<br />

per Max<br />

Di Vittorio Sereni tra il 1998 e il 2010 la casa editrice Einaudi ha riproposto, nella collana di poesia<br />

ŖBiancaŗ, Diario d‟Algeria (1998), Il musicante di Saint-Merry (2001) e Stella variabile (2010).<br />

Solo Frontiera e Gli strumenti umani (libro peraltro accolto nella stessa collana nel 1975, a dieci<br />

anni dalla prima edizione) mancano allřappello, per chi non avesse a disposizione le Poesie<br />

nellředizione critica approntata da Dante Isella per i ŖMeridianiŗ Mondadori (1995), o Tutte le<br />

poesie curate da Maria Teresa Sereni (Mondadori, ŖI poeti dello Specchioŗ) apparse nel 1986, a tre<br />

anni di distanza dalla morte del poeta. Si può pertanto dire che, una volta acquisita lřopera in versi<br />

nel suo assetto ne varietur, accompagnata dal ricchissimo apparato filologico e documentario del<br />

Meridiano Isella, e le due antologie fornite di ampio commento del 1990 (Il grande amico, Rizzoli)<br />

e ř93 (Poesie, Einaudi), entrambe riedite di recente, la serie di ristampe Einaudi, di larga<br />

accessibilità, segna il passaggio ad una nuova fase nella vicenda editoriale - e critica: si vedano le<br />

introduzioni ai volumi, firmate rispettivamente da Raboni, Mengaldo e Pusterla - del lavoro di<br />

questo poeta, il cui lascito è di fondamentale rilievo nel quadro novecentesco, non solo italiano. La<br />

rilettura delle singole opere, in tale cornice (pur in progress, come si spera), fornisce inoltre<br />

lřoccasione per qualche appunto di ordine molto generale: lo sviluppo della poesia sereniana, infatti,<br />

dagli esordi allřultimo libro, è stato assai bene illuminato dalla critica, grazie a interpreti<br />

dřeccezione e comunque ad unřattenzione costante, ma vi sono aspetti dellřopera, presa nel suo<br />

insieme e sotto il profilo della struttura interna, che meritano qualche ulteriore riflessione.<br />

Il punto di partenza, al riguardo, non può che essere la puntualissima prefazione di Isella (La lingua<br />

poetica di Sereni) a Tutte le poesie. Questa prende avvio dalla «riorganizzazione a posteriori» che<br />

tra il 1965 e il ř66, allřaltezza cioè della pubblicazione degli Strumenti umani, Sereni compie «di<br />

tutto il suo esiguo ma ben investito patrimonio di poesia» [p. XI]: non una semplice introduzione di<br />

varianti, annota Isella, bensì un ripensamento che investe la stessa struttura delle raccolte precedenti<br />

(Frontiera, 1941, e Diario d‟Algeria, 1947), fatto «dal punto a cui era arrivato il suo lavoro,<br />

consapevolmente tanto più alto rispetto al giro dřorizzonte dellřesperienza passata.» [ibid.]<br />

Lřannotazione tocca una questione di grande importanza. Il solo fatto di concepire il proprio<br />

«patrimonio» non come alcunché di dato e storicizzato, ma come un insieme da riordinare a partire<br />

da un «punto di vista» considerato superiore o comunque privilegiato, basterebbe già a differenziare<br />

il modo di operare di Sereni da quello di molti altri autori; ma si tratta, evidentemente, della<br />

conseguenza di unřattitudine distintiva che investe la nozione stessa di poesia, nel quadro del più<br />

ampio rapporto tra io e mondo. Su questřultimo aspetto il poeta, pur alieno da dichiarazioni teoriche<br />

e diffidente per natura verso le Ŗpoeticheŗ, non ha mancato di esprimersi con chiarezza. Ma è<br />

ancora Isella, nella breve Prefazione a Poesie, a cogliere con lucidità la portata culturale ed i riflessi<br />

di quellřattitudine sul concreto farsi della poesia:<br />

Una posizione gnoseologica come la sua comporta, con la sospensione del giudizio, un incessante<br />

confronto tra lřesperienza in atto e i dati già acquisiti, suscettibili sulla base dei nuovi apporti di<br />

essere continuamente richiamati in circolo, messi in discussione, arricchiti, mutati, in un fervido<br />

andirivieni tra passato e presente e tra presente e passato. [p. 12]<br />

Da sottolineare, in questa calibrata sintesi, sia il richiamo alla gnoseologia sia quello, concomitante,<br />

allřesperienza, in sintonia con i termini della stessa formazione di Sereni; ma si tenga altresì conto<br />

dellřaltrettanto significativa precisazione del poeta, riportata da Isella in entrambe le sue prefazioni,<br />

in merito alle doppie datazioni spesso apposte a singole poesie: la distanza di tempo tra le date (di<br />

Ŗpartenzaŗ e di Ŗarrivoŗ), osservava Sereni nella Nota agli Strumenti umani, non rinvia ad una<br />

«incontentabilità» o ad un «rigore» considerati «dal punto di vista strettamente stilistico», bensì ad<br />

«una serie di modifiche e aggiunte, di deviazioni o articolazioni successive, dilatazioni e rarefazioni<br />

18

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!