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L'Ulisse - LietoColle

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Fortezza di Giovanni Giudici: appunti sulla genesi di una sequenza<br />

Nella poesia di Giudici la propensione alla poematicità si rivela molto precocemente. Una breve<br />

scorsa allřindice generale dellřopera in versi è sufficiente a rivelare la sua tendenza a procedere per<br />

aggregazioni testuali piuttosto che per singole unità(1). Nelle prime opere il grado di ordinamento è<br />

minimo, con testi perlopiù raggruppati in sezioni prive di titolo e titolati singolarmente(2); da Il<br />

ristorante dei morti, invece, appaiono i titoli delle sequenze e, spesso, i numeri ordinali di serie dei<br />

singoli componimenti. Se questa tipologia è quella che ritorna anche negli ultimi libri, un inciso<br />

apertamente poematico è costituito da Salutz e da Fortezza, in cui le sezioni hanno un titolo proprio<br />

(nel caso di Salutz la sezione è unica e coincide con il libro) e i testi sono numerati ma non titolati<br />

singolarmente. Nei due casi si ha a che fare quindi con vere e proprie sequenze, in cui il discorso<br />

poetico, attraverso una composizione seriale ordinata e chiusa, si orienta alla narratività(3).<br />

Per quanto riguarda Salutz, il libro è «rigorosamente costruito»(4): si articola in sette sezioni,<br />

ciascuna costituita da dieci componimenti di quattordici versi; in chiusura, lřisolato Lais porta a<br />

mille i versi del libro. La forma di Salutz è quella tipica del macrotesto(5): vi è unità semantica e<br />

metrica, continuità spazio-temporale, omogeneità del soggetto (lřio locutore) e della persona cui<br />

egli sřindirizza (Minne/Midons); sono in atto molti dispositivi di coerenza del testo(6).<br />

Diverso il discorso per Fortezza. Il libro è diviso in tre sezioni: Memoria (con componimenti<br />

titolati singolarmente e scarsa, o quasi nulla, coerenza poematica interna), Fortezza e Frate<br />

Tommaso; soltanto per le ultime due sezioni, che contengono componimenti numerati e molto coesi,<br />

si può parlare di sequenze. Lřanalisi delle carte relative al libro(7) conferma lřisolamento della<br />

prima sezione: se il materiale ascrivibile a Fortezza, con la sola eccezione di due dattiloscritti, è<br />

contenuto in una sola cartella (mentre del tutto assente è la documentazione relativa a Frate<br />

Tommaso), i componimenti destinati a Memoria sono conservati in due cartelle, alternati a molto<br />

materiale extravagante. Memoria, che unisce sotto un unico titolo poesie eterogenee, è stata<br />

probabilmente pensata in seguito, a completamento delle due sequenze: le poesie di Memoria Ŕ<br />

scrive lřautore Ŕ sono «note di un preludio o sondaggi in qualche misura collegabili a mie<br />

precedenti esperienze»(8).<br />

La meticolosa registrazione della data in calce ai componimenti di Fortezza potrebbe,<br />

genericamente, essere indicativa della genesi della sezione. Lřordine progressivo coincide con<br />

quello cronologico, dalla poesia più antica alla più recente. Anche dove apparentemente si danno<br />

dei salti Ŕ e ciò accade soprattutto nei casi in cui a essere specificato è lřintervallo di composizione<br />

e non una data puntuale Ŕ si nota che almeno una delle due indicazioni continua la linea<br />

cronologica. Da questřordine sfuggono soltanto due componimenti: Fortezza-9 e Fortezza-44(9).<br />

Manca, al momento, qualsiasi documentazione riguardo alla seconda poesia, scritta in extremis a<br />

meno di un mese dalla pubblicazione del libro (la data indicata in calce è «8-14 febbraio 1990», la<br />

pubblicazione del marzo 1990), mentre molte delle stesure che testimoniano la genesi di F-9 sono<br />

datate al settembre del 1988, e consentono così di riallineare il componimento agli altri della<br />

sequenza. Una di queste redazioni è introdotta da unřimportante annotazione a penna: il titolo<br />

Tordesillas. Anche altre carte del fascicolo ascrivibile a Fortezza lo ripetono, seguito o meno<br />

dallřordinale di serie: la futura F-5 sřintitola nei dattiloscritti Tordesillas, F-6 è Tordesillas (2) e F-7<br />

è Tordesillas (3). Nellřottobre del 1988 è pubblicata su «Poesia» «Mia solezza – mia», F-6(10); non<br />

è indicato il titolo del componimento, ma la dicitura Da Tordesillas, come se si trattasse di una<br />

parte estrapolata da una sequenza almeno in parte composta. Da questo momento in poi Ŕ ma in<br />

realtà già nelle carte delle poesie scritte nel mese di settembre 1988 Ŕ qualunque riferimento a<br />

Tordesillas scompare:<br />

Mi trovai alcuni anni più tardi a scrivere un libro, Fortezza, la cui sequenza centrale era stata<br />

messa in movimento anche dalla lettura di un libro su Juana la Loja, Giovanna la Pazza, figlia di<br />

Isabella di Castiglia e di Ferdinando dřAragona e madre dellřimperatore Carlo V, segregata per<br />

quasi cinquantřanni a Tordesillas, in una sorta di residenza coatta. Il libro sřintitolava Un enigma<br />

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