Gli angeli non esistono_Tre racconti su una strage ... - Tersite rossi
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GLI ANGELI NON ESISTONO<br />
TRE RACCONTI SU UNA STRAGE DIMENTICATA<br />
12<br />
ELEONORA FORTI<br />
GLI ANGELI NON ESISTONO<br />
L’uomo <strong>non</strong> dice nulla. È a testa china, sembra osservare le<br />
<strong>su</strong>e mani rugose, ma il <strong>su</strong>o sguardo è lontano. Manca l’aria, il<br />
bambino si mette a piangere. La mamma, sfinita, cerca di cullarlo.<br />
Il ragazzo si asciuga il <strong>su</strong>dore con il dorso della mano.<br />
“Perché <strong>non</strong> viene con me? Più siamo, meglio è. Devo<br />
raggiungere la mia ragazza ed alcuni amici, hanno <strong>una</strong> specie di<br />
quartier generale dove organizzano le proteste. O è di Reggio<br />
pure lei? Ha un posto dove stare?”<br />
Il ritmico rumore dei vagoni e il caldo soffocante di luglio<br />
sembrano dilatare il tempo. Dopo un’eternità l’uomo risponde:<br />
“Sì, sono di Reggio pure io.” Parla lentamente, con la bocca<br />
impastata.<br />
Il ragazzo ha un moto di stizza per la risposta concisa, ma riprende:<br />
“Sa dove andare, come si fanno le manifestazioni...?”<br />
Il caldo fa fischiare le orecchie, più del rumore del treno e delle<br />
urla del neonato. L’uomo si asciuga per l’ennesima volta il <strong>su</strong>dore,<br />
stavolta con la manica della camicia. Non risponde. Il ragazzo<br />
insiste:<br />
“Non va a Reggio per la rivolta?”<br />
L’uomo risponde dopo un po’, con fatica:<br />
“No.”<br />
“Per cosa va, allora?”<br />
Quasi <strong>non</strong> si respira, l’afa stordisce i passeggeri. Per fort<strong>una</strong> il<br />
bimbo si è calmato.<br />
“Per il funerale di mio figlio, Bruno Labate.”, risponde l’uomo,<br />
lo sguardo basso. “Morto per la ‘causa’.”<br />
Il ragazzo tace, si vergogna. Ma <strong>non</strong> avrà mai il tempo di trovare<br />
le giuste parole per scusarsi.<br />
Ero ancora nella Baracca, <strong>non</strong>ostante mia madre mi avesse<br />
detto di tornare a casa per le sei. Oltre che <strong>una</strong> questione di principio,<br />
disobbedirle era un piacere: i discorsi di mio cugino e dei