Gli angeli non esistono_Tre racconti su una strage ... - Tersite rossi
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GLI ANGELI NON ESISTONO<br />
TRE RACCONTI SU UNA STRAGE DIMENTICATA<br />
43<br />
PAOLO BISESTI<br />
IL PASSO DEL GAMBERO<br />
Non capiva perché si preoccupasse tanto. Di cose strane ne<br />
aveva viste già abbastanza e questa in fondo poteva essere <strong>una</strong><br />
delle tante. <strong>Tre</strong> morti, certo. Ma dopo tutto era un incidente.<br />
Strano, però, come incidente. Il tir, i danni, le luci, la ditta proprietaria.<br />
Quei nomi che ritornavano, settimane dopo. Sei morti<br />
ieri, tre oggi. In mezzo tanta, troppa gente.<br />
Arrivato a casa, si precipitò nello studio. Aprì la borsa e tirò<br />
fuori tutto. Incominciò a sfogliare le carte, le agende. Leggendoli,<br />
sbarrò più volte gli occhi. Infine sprofondò nell’elegante poltrona<br />
dello studio. Quei ragazzi avevano passato il limite. Non avavano<br />
capito che <strong>non</strong> si trattava più della periferia di Reggio, di beghe<br />
locali tra <strong>rossi</strong> e neri. Anarchici del cazzo, immischiati in qualcosa<br />
più grande di loro.<br />
Il telefono <strong>su</strong>onò improvvisamente. Era preparato, <strong>non</strong> si<br />
scompose.<br />
“Pronto.”<br />
“È stato veloce. Credo che ora lei abbia qualcosa per me.”<br />
“Può darsi.”<br />
“Non faccia il furbo, <strong>non</strong> è ora.”<br />
“Neanche per fare conversazione, se è per quello: facciamo in<br />
fretta.”<br />
“Sta per ricevere <strong>una</strong> visita, consegni tutto a lui.”<br />
“C’è da fidarsi?”<br />
“Lei <strong>non</strong> si deve preoccupare.”<br />
“Se ha così fretta da mandarmi fuori Roma nel cuore della<br />
notte, un po’ di preoccupazione...”<br />
“Sono solo quattro carte, materiale di propaganda comunista,<br />
bugiardi di merda! Se <strong>non</strong> glielo impediremo distruggeranno il<br />
Paese!”, lo interruppe improvvisamente Mister X. “Non devo di<br />
certo spiegarlo a lei!” Poi riprese il controllo. “Senta, lei ha reso<br />
un gran servizio allo Stato questa notte. Ce ne ricorderemo. Consegni<br />
il tutto e vada a dormire. Non è più affar <strong>su</strong>o.”