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Gli angeli non esistono_Tre racconti su una strage ... - Tersite rossi

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GLI ANGELI NON ESISTONO<br />

TRE RACCONTI SU UNA STRAGE DIMENTICATA<br />

45<br />

PAOLO BISESTI<br />

IL PASSO DEL GAMBERO<br />

fulmine per il protagonista dei romanzi di Fleming. Un duro dal<br />

carattere difficile, dai modi spicci e dal fascino incredibile. E con<br />

chiari problemi psicologici, avrebbe obiettato qualcuno. Un miscuglio<br />

di violenza, sesso e tecnologia. Eppure così romantico,<br />

nella cieca fedeltà all’idea di uno Stato da difendere a tutti i costi e<br />

contro tutti. Se poi ci scappa il morto, o i morti, beh, qualche intoppo<br />

c’è sempre. Ma anche per James Bond c’era un punto di<br />

<strong>non</strong> ritorno. Un punto di rottura. E Massimo quel punto lo aveva<br />

raggiunto.<br />

Non troppo lontano dal <strong>su</strong>o tavolo, un televisore acceso <strong>su</strong>l<br />

telegiornale nazionale lo riportò improvvisamente alla realtà.<br />

Guido Salvini, giudice istruttore di Milano, parlava tenendo gli<br />

occhiali in mano e indicando con la punta della stanghetta.<br />

“Lavorando <strong>su</strong>ll’estrema destra eversiva sono comparsi testimoni che hanno<br />

alzato un primo velo <strong>su</strong> quello che era stato inizialmente identificato come<br />

un errore umano dei macchinisti, e cioè il deragliamento del treno alla stazione<br />

di Gioia del Tauro. Deragliamento però <strong>non</strong> per errore dei macchinisti,<br />

ma perché fu messo dell’esplosivo <strong>su</strong>i binari, e i testimoni ci hanno raccontato<br />

che questo esplosivo era stato collocato da gruppi vicini a chi stava in quel<br />

momento fomentando la rivolta di Reggio Calabria.”<br />

La notizia era vecchia ormai di qualche giorno. Massimo ne<br />

era già a conoscenza. Per lui era stato come esser travolto da un<br />

fiume in piena, un fiume fatto di ricordi che lentamente ritornavano<br />

a galla. Da due giorni <strong>non</strong> riusciva praticamente a dormire.<br />

Le parole del giudice Salvini avevano sollevato un tappo, e, come<br />

dal famoso vaso di Pandora, anni di ricordi, luoghi, fatti, erano<br />

saltati fuori. Punto di <strong>non</strong> ritorno. E Massimo ci si trovava di<br />

fronte.<br />

Era stato un lungo percorso che la turbolenta storia degli ultimi<br />

anni aveva contribuito ad accelerare. L’eco delle bombe di Capaci<br />

e via D’Amelio aveva risvegliato in lui mostri che credeva<br />

sopiti, o che semplicemente voleva ignorare. E dire che gli anni<br />

Settanta e Ottanta <strong>non</strong> lo avevano scalfito per niente. Anni di

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