Autori e testi aggiuntivi - Simone per la scuola
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Parte quarta | L’età del Romanticismo<br />
Edgar Al<strong>la</strong>n Poe<br />
Il profilo letterario e le o<strong>per</strong>e<br />
La carriera letteraria di Edgar Al<strong>la</strong>n Poe (Boston 1809<br />
- Baltimora 1849) comincia tra il 1827 e il 1829 quando<br />
pubblica rispettivamente Tamer<strong>la</strong>no e altre poesie<br />
e Al Aaraaf, Tamer<strong>la</strong>no e altre poesie brevi. Già in<br />
questi primi es<strong>per</strong>imenti l’autore chiarifica il suo pensiero<br />
sul<strong>la</strong> composizione lirica, ampiamente espresso<br />
nel saggio Il principio poetico, uscito postumo nel<br />
1850: secondo il parere di Poe, fortemente influenzato<br />
dall’estetica romantica inglese, <strong>la</strong> sua poesia, trattando<br />
temi quali <strong>la</strong> decadenza, l’inesorabile trascorrere del<br />
tempo e <strong>la</strong> morte, deve essere caratterizzata da abbondante<br />
simbolismo, ritmo possente e fulminante brevità.<br />
Infatti, lo scopo precipuo è quello di trasmettere<br />
un’emozione istantanea, più che e<strong>la</strong>borare un messaggio,<br />
avendo come proprio oggetto il piacere del<strong>la</strong> lettura<br />
e non già <strong>la</strong> ricerca del<strong>la</strong> verità assoluta. Tali sono<br />
i principi anche al<strong>la</strong> base delle o<strong>per</strong>e in prosa di Poe,<br />
date alle stampe dal 1833 in poi. Il romanzo Il manoscritto<br />
trovato in una bottiglia (1833) viene seguito dal<br />
più famoso Le avventure di Gordon Pym, pubblicato<br />
a New York nel 1838. Pur trattandosi di o<strong>per</strong>e di un<br />
certo rilievo, l’autore evidenzia tutta <strong>la</strong> sua <strong>per</strong>izia<br />
narrativa nei suoi volumi di Racconti del grottesco e<br />
dell’arabesco (1840) e Racconti (1845), dove riesce a<br />
dare piena espressione al suo estro immaginativo e al<strong>la</strong><br />
sua scrittura dinamica. Ritornato al<strong>la</strong> poesia con il<br />
poemetto Il corvo (1845), ottiene un folgorante successo<br />
in tutto il paese. Nel 1846 esce l’importantissimo<br />
saggio La filosofia del<strong>la</strong> composizione contenente le<br />
sue teorie estetiche sul romanzo e sul racconto.<br />
Poe fornisce uno dei primi esempi di scrittore <strong>per</strong> il<br />
quale vita e carriera artistica vengono a coincidere <strong>per</strong>fettamente:<br />
spesso egli si confonde con il disturbato e<br />
insofferente “io narrante” delle sue storie, nel tentativo<br />
di esprimere il suo incessante sforzo di stabilire una re<strong>la</strong>zione<br />
con un’umanità incapace di comprenderlo pienamente.<br />
In realtà, <strong>la</strong> chiave di lettura di tutta <strong>la</strong> sua<br />
complessa arte risiede proprio nel<strong>la</strong> travagliata esistenza<br />
che l’autore ha condotto: abbandonato sin dall’infanzia,<br />
Poe sviluppa un atteggiamento ribelle e anticonformista<br />
al solo fine di occultare il suo desiderio di affetti veri e<br />
duraturi. La sua insistente frequentazione dei salotti<br />
americani più al<strong>la</strong> moda, dove si reca abbigliato come il<br />
sinistro “corvo” protagonista del suo poema maggiormente<br />
noto, o <strong>la</strong> sua strenua difesa a favore dell’uso di<br />
alcool e droghe di ogni tipo, non hanno altro scopo che<br />
Edgar Al<strong>la</strong>n Poe<br />
quello di colpire l’opinione pubblica, al solo fine di<br />
procacciarsi in tal modo stima e riconoscimenti, ma si<br />
tratta di un’errata valutazione, <strong>per</strong>ché essi tardano ad<br />
arrivare a causa del moralismo im<strong>per</strong>ante in patria. La<br />
situazione peggiora ulteriormente quando Poe si unisce<br />
al<strong>la</strong> tredicenne Virginia, dal<strong>la</strong> quale lo separano ben<br />
quattordici anni di differenza d’età: eppure, il sentimento<br />
che l’autore avverte <strong>per</strong> questa esile creatura, capace<br />
di incarnare con <strong>la</strong> sua fragilità e il suo candore l’ideale<br />
di bellezza eterea celebrato nelle sue poesie, non presenta<br />
alcuna caratteristica di morbosità. In effetti, il loro<br />
affiatamento è <strong>per</strong>fetto e il <strong>per</strong>iodo del loro matrimonio<br />
diventa il più fecondo nell’attività creativa dello scrittore.<br />
Tuttavia, <strong>la</strong> solitudine, compagna inossidabile di<br />
tutta un’esistenza condotta sempre sui binari del<strong>la</strong> trasgressione,<br />
è ancora in agguato. La morte improvvisa<br />
del<strong>la</strong> ragazza chiude questa fase felice, gettando l’autore<br />
nel<strong>la</strong> più profonda dis<strong>per</strong>azione. La sua vita si conclude<br />
<strong>per</strong>ciò, con un atto finale di abbandono, così come era<br />
cominciata: viene trovato morente in un angolo di strada<br />
in preda a quel “delirium tremens” di cui spesso avevano<br />
sofferto anche i suoi indimenticabili <strong>per</strong>sonaggi. Il<br />
pubblico americano, in realtà, non ha mai <strong>per</strong>donato a<br />
Poe <strong>la</strong> sua ostinazione a non voler contribuire al<strong>la</strong> creazione<br />
di una tradizione letteraria autoctona che in quegli<br />
anni si andava formando. All’acceso nazionalismo di<br />
scrittori come Fenimore Coo<strong>per</strong> e Irving, entrambi uomini<br />
d’affari convertiti al<strong>la</strong> scrittura esclusivamente <strong>per</strong><br />
dare voce al nuovo orgoglio del<strong>la</strong> razza americana finalmente<br />
liberata da modelli culturali di derivazione europea,<br />
Poe oppone un insistente ricorso a una tradizione<br />
lirica e narrativa mutuata direttamente dal<strong>la</strong> vecchia<br />
Inghilterra. Certamente, <strong>la</strong> sua predilezione <strong>per</strong> una<br />
scrittura rapida ed essenziale o <strong>per</strong> figure e temi non<br />
letterari e <strong>la</strong> sua smania di innovare e provocare lo rendono<br />
un <strong>per</strong>fetto figlio dello spirito pionieristico che<br />
anima <strong>la</strong> giovanissima letteratura americana agli inizi<br />
dell’Ottocento, ma rimane incomprensibile a lettori<br />
culturalmente poco preparati come apparivano appunto<br />
gli americani a lui contemporanei, l’originale universo<br />
simbolico al quale l’autore fa sovente ricorso. Quest’ultimo<br />
diventa polo d’attrazione <strong>per</strong> due poeti francesi<br />
decadenti come Charles Baude<strong>la</strong>ire (1821-1867) e Stéphane<br />
Mal<strong>la</strong>rmé (1842-1898), traduttori delle o<strong>per</strong>e di<br />
Poe e convinti assertori dell’importanza dell’autore<br />
quale maestro del movimento simbolista.<br />
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Edgar Al<strong>la</strong>n Poe<br />
Parte quarta • L’età del Romanticismo | autori e <strong>testi</strong>