30.05.2013 Views

La somministrazione di Lactobacillus paracasei subsp paracasei ...

La somministrazione di Lactobacillus paracasei subsp paracasei ...

La somministrazione di Lactobacillus paracasei subsp paracasei ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

campionamento fecale a 6½ mesi nel gruppo placebo era associata ad un aumentata frequenza <strong>di</strong><br />

riscontro fecale <strong>di</strong> lattobacilli coltivabili, suggerendo un effetto stimolatore da parte del latte<br />

materno. <strong>La</strong> con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> allattamento al seno oltre i 6 mesi era inoltre associata ad una maggiore<br />

frequenza <strong>di</strong> colonizzazione da parte dei lattobacilli e dei bifidobatteri in un altro stu<strong>di</strong>o (34). E’<br />

stato suggerito che il latte materno potesse anche fornire questi batteri (10, 11). Tuttavia, l’aggiunta<br />

del probiotico LF19 nell’alimentazione in corso <strong>di</strong> svezzamento manteneva la presenza dei<br />

lattobacilli nelle feci sia nei neonati allattati al seno che nei neonati svezzati.<br />

Scarseggiano dati recenti riguardo i cambiamenti dei microrganismi predominanti nell’intestino<br />

durante il periodo <strong>di</strong> introduzione degli alimenti complementari negli esseri umani. Amarri e<br />

colleghi hanno stu<strong>di</strong>ato gli effetti dell’assunzione degli alimenti complementari sulla composizione<br />

della flora batterica intestinale dai 4 ai 9 mesi <strong>di</strong> vita nei neonati sani. Veniva raccomandata<br />

un’alimentazione basata esclusivamente sul latte materno fino all’età <strong>di</strong> 4 mesi mentre<br />

l’alimentazione complementare veniva iniziata a giu<strong>di</strong>zio proprio dei genitori. <strong>La</strong> frequenza dei<br />

neonati che venivano esclusivamente allattati con latte materno risultava alta, 73%, fino al 7° mese,<br />

per poi ridursi al 36% alla fine dei 9 mesi. Gli autori hanno riscontrato una predominanza da parte<br />

dei bifidobatteri in questi neonati che venivano esclusivamente allattati al seno prima che<br />

iniziassero l’assunzione <strong>di</strong> alimenti complementari, ed i neonati allattati mantenevano un’alta conta<br />

<strong>di</strong> bifidobatteri. Il numero degli enterobatteri e degli enterococchi aumentava con l’età.<br />

I lattobacilli aumentavano e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>minuivano nel corso dello stu<strong>di</strong>o (120), dato che correla con<br />

altri stu<strong>di</strong> che hanno riportato forme <strong>di</strong> colonizzazione transitorie da parte dei lattobacilli dalla<br />

nascita fino allo svezzamento (1, 2). Anche se i lattobacilli vengono considerati colonizzatori<br />

transitori, è stato proposto che la <strong>somministrazione</strong> <strong>di</strong> probiotici nella prima infanzia possa indurre<br />

una colonizzazione permanente dell’intestino. Tuttavia, 6 mesi dopo la cessazione dell’assunzione<br />

perinatale <strong>di</strong> LGG, non si è osservato alcuna colonizzazione permanente da parte del ceppo nelle<br />

feci del neonato (121). In accordo con questi dati, assumere latte in polvere con aggiunti LGG e B.<br />

longum non determina una colonizzazione permanente, da parte <strong>di</strong> nessuno dei due ceppi (122). Nel<br />

presente stu<strong>di</strong>o, non abbiamo monitorizzato la presenza <strong>di</strong> LF19 nelle feci dopo il termine<br />

dell’assunzione.<br />

Trials clinici hanno <strong>di</strong>mostrato gli effetti dell’assunzione <strong>di</strong> probiotici sulla composizione della flora<br />

batterica intestinale. <strong>La</strong> <strong>somministrazione</strong> <strong>di</strong> latte in polvere arricchito con B. lactis a neonati<br />

prematuri determinava un aumento del numero dei bifidobatteri e riduceva il numero degli<br />

enterobatteri e dei clostri<strong>di</strong> rispetto al placebo (123). I neonati sensibilizzati svezzati con latte in<br />

polvere molto idrolizzato arricchito con B. lactis presentavano un numero <strong>di</strong> E. coli e Bacteroides<br />

inferiore rispetto ai neonati svezzati con lo stesso latte in polvere privo <strong>di</strong> ogni aggiunta (124). <strong>La</strong><br />

<strong>somministrazione</strong> <strong>di</strong> LGG o placebo alle madri prima del parto e poi ai neonati fino ai 6 mesi <strong>di</strong> età<br />

ha <strong>di</strong>mostrato la presenza <strong>di</strong> una minore quantità <strong>di</strong> clostri<strong>di</strong> nel gruppo placebo a 6 mesi, ma a 2<br />

anni <strong>di</strong> età vi era un minor numero <strong>di</strong> lattobacilli/enterococchi e clostri<strong>di</strong> nel gruppo probiotico<br />

rispetto al gruppo placebo (125). <strong>La</strong> <strong>somministrazione</strong> <strong>di</strong> LAVRI-A1 ai neonati per 6 mesi<br />

determinava un maggior tasso <strong>di</strong> colonizzazione da parte dei lattobacilli, con la tendenza ad una<br />

minor frequenza <strong>di</strong> colonizzazione da parte dei coliformi ed una maggior frequenza <strong>di</strong><br />

colonizzazione da parte dei bifidobatteri (108). Al contrario, somministrare latte in polvere<br />

arricchito con LGG e B. longum a neonati per 6 mesi dopo la nascita non alterava la composizione<br />

generale della flora batterica intestinale (122). Anche se in maniera non inequivocabile, esistono<br />

dati che supportano gli affetti dell’integrazione con probiotici durante l’infanzia non solo attraverso<br />

l’aumento della carica e della frequenza del batterio probiotico ingerito, ma anche sulla<br />

composizione generale della flora batterica intestinale.<br />

27

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!