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La somministrazione di Lactobacillus paracasei subsp paracasei ...

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non aveva alcun effetto <strong>di</strong>retto sul trasferimento <strong>di</strong> batteri tra la madre ed il neonato. Non vi era<br />

un’in<strong>di</strong>cazione sull’effetto dell’assunzione <strong>di</strong> prebiotici da parte della madre sui parametri<br />

immunitari del neonato, valutati me<strong>di</strong>ante la fenotipizzazione dei sottogruppi linfocitari e della<br />

<strong>di</strong>stribuzione delle citochine nelle CBMC (170). Marshan e colleghi hanno stu<strong>di</strong>ato gli effetti della<br />

<strong>somministrazione</strong> <strong>di</strong> un MIX <strong>di</strong> ceppi probiotici alle madri prima del parto e quin<strong>di</strong> ai loro neonati<br />

in combinazione con prebiotici fino al 6° mese <strong>di</strong> vita sulle risposte immunitarie fetali. In accordo<br />

con i risultati <strong>di</strong> Kopp e colleghi, l’assunzione <strong>di</strong> probiotici da parte delle madri durante la<br />

gravidanza non influenzava le risposte immunitarie delle CBMC (169, 171).<br />

Il sistema immunitario del neonato è influenzato dall’immunità della madre, sia durante la<br />

gestazione che durante il periodo <strong>di</strong> allattamento al seno. E’ stato <strong>di</strong>mostrato che i livelli delle IgE e<br />

le risposte citochiniche correlano tra i neonati e le loro madri (172). In particolare, nello stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

Abrahamsson e colleghi, la reattività ai prick test cutanei era meno frequente nei neonati <strong>di</strong> madri<br />

allergiche nel gruppo probiotico (107). Sono stati anche stu<strong>di</strong>ati gli effetti dell’ingestione <strong>di</strong><br />

probiotici da parte delle madri in stato <strong>di</strong> gravidanza sulla composizione del latte materno. <strong>La</strong><br />

<strong>somministrazione</strong> <strong>di</strong> LGG alle madri durante l’allattamento determinava l’aumento dei livelli <strong>di</strong><br />

TGF-β2 nel latte maturo, anche se non vi era alcuna associazione con lo sviluppo <strong>di</strong> allergia o<br />

sensibilizzazione da parte dei loro neonati (173). L’assunzione <strong>di</strong> L. reuteri da parte delle madri<br />

prima del parto riduceva i livelli <strong>di</strong> TGF-β2 nel colostro, e questa riduzione era associata ad una<br />

minore sensibilizzazione delle IgE nella prima infanzia (167). Questo potrebbe in parte essere<br />

spiegato dagli effetti preventivi <strong>di</strong> L. reuteri nella prevenzione dell’eczema IgE-associato (107). E’<br />

da notare, tuttavia, che i livelli <strong>di</strong> TGF-β2 nel latte materno maturo non erano associati alla<br />

successiva sensibilizzazione. In quel caso, la <strong>somministrazione</strong> prenatale alle madri potrebbe essere<br />

stata cruciale per la modulazione della composizione del latte colostro, con possibili effetti sulla<br />

futura sensibilizzazione. Tuttavia, i dati a <strong>di</strong>sposizione provengono da un numero limitato <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e<br />

sono necessari ulteriori stu<strong>di</strong> per valutare gli effetti dell’assunzione prenatale <strong>di</strong> probiotici sulle<br />

risposte immunitarie materne e fetali.<br />

Le risposte immunitarie dei neonati<br />

In contrapposizione alla carenza <strong>di</strong> dati circa gli effetti sulle risposte immunitarie fetali da parte<br />

dell’integrazione con probiotici nel periodo prenatale, il presente stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong>mostra che i probiotici<br />

somministrati durante lo svezzamento sono in grado <strong>di</strong> modulare la funzione delle cellule T. Ad<br />

oggi, non è ben chiaro quale sia il momento ideale in cui somministrare un supplemento <strong>di</strong><br />

probiotici nei neonati del genere umano. Tuttavia, è stato stu<strong>di</strong>ato il periodo in cui iniziare<br />

l’assunzione dei probiotici in un modello murino. Sono stati stu<strong>di</strong>ati gli effetti sulla produzione<br />

delle sIgA da parte dei cuccioli in seguito alla <strong>somministrazione</strong> <strong>di</strong> L. johnsooni NCC533 (<strong>La</strong>1) nei<br />

topi durante la fase iniziale, interme<strong>di</strong>a e tar<strong>di</strong>va dello svezzamento. <strong>La</strong> <strong>somministrazione</strong> <strong>di</strong> <strong>La</strong>1<br />

durante la fase interme<strong>di</strong>a dello svezzamento determinava un aumento della produzione delle sIgA<br />

da parte dei cuccioli, mentre la <strong>somministrazione</strong> <strong>di</strong> <strong>La</strong>1 durante la fase iniziale dello svezzamento<br />

aveva effetti negativi sulla produzione delle sIgA. <strong>La</strong> <strong>somministrazione</strong> <strong>di</strong> <strong>La</strong>1 durante la fase<br />

tar<strong>di</strong>va dello svezzamento non aveva effetti sulla produzione delle sIgA. Gli autori suggeriscono<br />

che durante la fase iniziale dello svezzamento, l’intestino dei cuccioli è ancora protetto dalle sIgA<br />

materne, mentre durante la fase tar<strong>di</strong>va dello svezzamento è già stata indotta la produzione<br />

endogena delle sIgA, proteggendo l’intestino del cucciolo dal contatto con <strong>La</strong>1. Quin<strong>di</strong>, la fase<br />

interme<strong>di</strong>a dello svezzamento rappresentava un periodo cruciale per il contatto tra il probiotico e la<br />

mucosa intestinale con conseguenti effetti immuno-stimolatori. Gli autori hanno quin<strong>di</strong> valutato la<br />

<strong>somministrazione</strong> <strong>di</strong> <strong>La</strong>1 durante la fase interme<strong>di</strong>a dello svezzamento in un modello murino <strong>di</strong><br />

eczema, riscontrando effetti preventivi sullo sviluppo <strong>di</strong> lesioni eczematose associati ad un aumento<br />

dei livelli fecali delle sIgA (174).<br />

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