Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
momento. I vari Battisti, anche Alan Sorrenti, per fare<br />
clamore chiamavano artisti stranieri. Anche Rispetto,<br />
di Zucchero, aveva uno come Randy Jackson al basso.<br />
Invece Lorenzo voleva creare una tribù che balla. E che<br />
suona.<br />
Lorenzo: qual è la sua forza?<br />
Lorenzo è la concretizzazione dell’idea. Lorenzo è lo<br />
chef. L’alchimista, meglio ancora. Dà un input, poi chiede<br />
un’intenzione, per esempio una cosa in stile Clash, o<br />
Chic, e qui conta il fatto di ascoltare tanto, di tutto: noi<br />
ci passiamo una marea di dischi. Io poi cerco di tradurre<br />
la sua intenzione, sempre con una cosa mia, mai una<br />
citazione, ma l’atmosfera che lui vuole resta. Spesso riesco<br />
anche ad anticiparlo.<br />
Siete in simbiosi...<br />
Siamo sullo stesso groove, che significa solco. Molte<br />
linee di basso che hanno dato anche la chiave melodica<br />
al brano rendendomi coautore di hit come L’ombelico<br />
del mondo o Penso positivo sono nate durante una<br />
riesumazione: il groove gira, da solo, per dieci, venti<br />
minuti, tutti i musicisti ci suonano sopra, cercando, ma<br />
soprattutto giocando. Poi Lorenzo, che riesce ad avere<br />
attenzione per ogni singolo strumento, ti ferma e dice:<br />
“Quello che stavi facendo adesso”. Un adesso che è già<br />
passato e che magari non ricordi nemmeno. Lui estrapola,<br />
coglie. E il resto arriva subito, come fosse vomitato. Il<br />
nostro è uno sfruttamento reciproco.<br />
Altri artisti con cui hai collaborato?<br />
Per il mio disco Zelig avevo chiesto di cantare un brano<br />
ad Antonella Ruggiero, tornata dall’India e al suo rientro<br />
sulle scene. Io l’adoravo. La sua voce è uno strumento<br />
inarrivabile. E lei è arrivata, timidissima. Super professionale.<br />
Ha eseguito la melodia che le avevo suggerito.<br />
Senza metterci alcun cambiamento. Un’artista della sua<br />
levatura, si è messa a disposizione, senza capricci o presunzione.<br />
Un altro è stato Battiato, che una sua presunzione<br />
invece ce l’ha, ma è quella di chi sa esattamente<br />
quel che vuole. Lui va a mille, per la sua strada, in fondo<br />
non gli frega di nulla ma gli interessa il parere di tutti.<br />
Da lui ho imparato che non devi mai farti un’idea prima.<br />
Niente è come te lo aspetti.<br />
Da Battiato, nient’altro?<br />
Mentre registravo continuava a farmi togliere note da<br />
una linea di basso. Io gli chiesi: “Ma non è troppo semplice<br />
così?”. In studio c’era Manlio Sgalambro, che mi<br />
impalò bonariamente: “Saturnino, la semplicità è vicina<br />
al divino!”<br />
Chi altro ti ha insegnato? E tu, insegni?<br />
Ho avuto un solo insegnante, Gianfranco Gullotto. Io ho<br />
iniziato da poco a dare lezioni individuali e faccio una<br />
trasmissione dal titolo Rock TV School. Ma con le lezioni<br />
individuali imparo anch’io. Un mio allievo mi ha fatto un<br />
brano che non conoscevo. Con una forza incredibile. Ma<br />
non sapeva codificarlo. Ed è quello da fare: insegnargli il<br />
percorso che ha portato questo pezzo a essere suonato<br />
così.<br />
Codificare è una parola che tu usi spesso.<br />
Ti dirò di più: raggruppare gli elementi in modo sistematico.<br />
È fondamentale.<br />
Un ricordo dal palco.<br />
Quando si è sfondato a Treviso. Le travi non avevano<br />
retto il peso di un pianoforte a coda e sono andato<br />
sotto.<br />
Dallo studio di registrazione.<br />
Quando sentii Bella, di Lorenzo. Ho detto: “Questa è un<br />
botto”. Era già pronta, e io ci suonai sopra un mandolino.<br />
La tua esperienza in America. Differenze con l’Italia?<br />
C’è una differenza di livello, ma a un certo livello non c’è<br />
differenza.<br />
Un bassista che reputi inarrivabile?<br />
Tutti hanno delle pecche, ma Sting è un modello. Anche<br />
per quelli che dicono che non lo è. Riesce a entrarti in<br />
circolo. Fanno scuola il suo modo, il suono, le linee.<br />
E una performance indimenticabile?<br />
Al matrimonio di mia sorella. In chiesa, io al basso<br />
elettrico, Giovanni Allevi al pianoforte. L’Ave Maria di<br />
Schubert. Da brivido.<br />
URBAN 25