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rivista 4-2005 - Sindacato Libero Scrittori Italiani

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sono degli uomini che non dovrebbero morire<br />

mai”; così mi disse un giorno Antimo<br />

1.“Ci<br />

Negri, a proposito d’un illustre filosofo deceduto<br />

da poco. Egli era, per me, uno di quelli. La sua<br />

viva intelligenza, la sua vasta cultura, il suo costante<br />

obiettivo rivolto alla conoscenza del mondo degli<br />

uomini, l’esasperato amore per lo studio e la ricerca,<br />

nonché l’interesse verso un comune filosofo, furono<br />

per me, dal nostro primo incontro, motivo di filiale<br />

devozione ricambiata con stima e con rispetto. Dopo<br />

i primi sparuti incontri, questi divennero sempre più<br />

intensi fino ad incontrarci anche due volte alla settimana.<br />

Eppure, mi ero avvicinato a lui con qualche timore<br />

dovuto alla sua fama di uomo burbero e scostante;<br />

quel mio iniziale timore sparì ben presto<br />

quando lo conobbi più intensamente. Era in fondo un<br />

uomo timido, che nascondeva a volte la sua insicurezza<br />

con un atteggiamento scontroso, che nasceva<br />

anche dalle profonde delusioni che aveva provato<br />

nell’arco della sua lunga carriera accademica.<br />

Quante volte mi disse di essere rimasto disingannato<br />

da tanti giovani che lo avvicinavano solo in vista<br />

d’un possibile successo: « Vengono a trovarmi, mi<br />

portano qualche saggetto, spesso sgrammaticato, e<br />

credono di aver scritto chi sa che cosa. Questi giovani<br />

non conoscono la “fatica del concetto”, non sanno<br />

cosa significhi faticare, buttare il sangue sui libri…».<br />

Eppure, era preoccupato per l’incertezza del loro futuro,<br />

per una società che non riesce a proporre loro<br />

delle aspettative, per le difficoltà che quasi tutti i<br />

giovani hanno nel crearsi una famiglia.<br />

Ci incontravamo nel pomeriggio e dopo una passeggiata<br />

ci sedevamo al solito bar. Mi informava sui suoi<br />

lavori e con grande modestia mi chiedeva cosa ne pensassi.<br />

Era sicuramente per lui un modo per stimolarmi:<br />

come avrei potuto suggerire io cose che lui non<br />

sapesse? Spesso, per divertimento, gareggiavamo ragguagliandoci<br />

su notiziole riguardanti la vita di<br />

Nietzsche. Vinceva sempre lui. Una sola volta ebbi la<br />

meglio, quando gli chiesi se era a conoscenza del tipo<br />

di champagne preferito dal filosofo tedesco. Quella<br />

sua “lacuna”, fu per me motivo di riscatto da tante<br />

cose che non sapevo e spesso glielo facevo pesare come<br />

I N M E M O R I A M<br />

Nietzsche, Gentile,<br />

storia della filosofia, storia di uomini:<br />

il magistero di Antimo Negri<br />

* Socio del SLSI, presidente del Collegio dei probiviri.<br />

Giovanni P RATICÒ *<br />

30<br />

se fosse una cosa importantissima. Mi considerava un<br />

“nietzscheano caldo”. Ritornando da un convegno di<br />

studi tenutosi a Palermo dal 27 al 28 aprile 2001,<br />

presso il Centro Studi di filosofia nietzscheana, dove<br />

si era recato per ritirare un premio assieme a Gianni<br />

Vattimo e ad Emanuele Severino, mi fece dono di una<br />

locandina con disegnato un Dioniso su un carrettino<br />

siciliano, scrivendo di suo pugno: “A Gianni nietzscheano<br />

caldo, Antimo Negri nietzscheano freddo”.<br />

In questa espressione si coglie, a mio avviso, il suo<br />

rapporto con Nietzsche che, se da una parte lo entusiasmava,<br />

dall’altra, ne coglieva tutto lo spirito dirompente<br />

d’un filosofo che se non avvicinato con il “pathos<br />

della distanza”, potrebbe turbare, diceva, un temperamento<br />

debole e poco incline ad una riflessione personale.<br />

Più volte, ebbe modo di dirmi che due sono gli<br />

autori pericolosi per i giovani dal carattere ancora in<br />

formazione, se non si studiano con la dovuta freddezza:<br />

Leopardi e Nietzsche. Guai ad identificarsi con<br />

loro. Eppure, aggiungeva, oggi così di moda, questi<br />

intellettuali sono sulla bocca di tutti. Studiati spesso<br />

in modo superficiale, la loro frammentarietà favorisce

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