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02 il fante 1 marzo 09 int - Associazionetrivenetadelfante.It

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Il Fante d’<strong>It</strong>alia N. 1• 20<strong>09</strong> STORIA, ARTE E CULTURA<br />

Recensioni<br />

Il museo storico<br />

della Fanteria<br />

di Nicola Bultrini<br />

Nordpress Edizioni<br />

La storia, <strong>il</strong> progetto e le attività<br />

di promozione, nonché una guida<br />

che, sezione per sezione, conduce <strong>il</strong><br />

visitatore attraverso gli spazi espositivi<br />

del Museo Storico della Fanteria<br />

di Roma. Affidato nella progettazione<br />

e nell’allestimento ai Generali<br />

Edoardo Scala e Att<strong>il</strong>io Bruno, <strong>il</strong> Museo<br />

si configura come struttura costantemente<br />

dinamica, capace di<br />

affondare la ricerca nei secoli per restituire<br />

nella sua completezza la figura<br />

del Fante che, da sempre nell’immaginario<br />

collettivo, incarna per<br />

eccellenza l’idea del soldato.<br />

Diario di un Fante<br />

di Luigi Gasparotto<br />

Nordpress Edizioni<br />

Il volume da tempo esaurito e finalmente<br />

tornato disponib<strong>il</strong>e, non solo<br />

ci restituisce, attraverso gli occhi<br />

del protagonista, importanti episodi<br />

della Grande Guerra, ma conserva un<br />

valore storico e letterario notevole sia<br />

per le prolifiche capacità narrative<br />

dell’autore, sia perché le vicende<br />

trattate abbracciano l’<strong>int</strong>ero arco<br />

cronologico e geografico dello scontro<br />

italo-austriaco. Tuttavia ciò che rende<br />

unico <strong>il</strong> diario è lo spessore politico e<br />

personale dell’autore Luigi Gasparotto:<br />

deputato al Parlamento e volontario<br />

di guerra pluridecorato per <strong>il</strong> valore<br />

dimostrato al fronte, fu Presidente<br />

della Camera nel 1921, Ministro del<br />

Regno (1921-1922) e della Repubblica<br />

(1945-1946 e 1947 Primo Ministro della<br />

Difesa della storia italiana). Nel suo<br />

diario troviamo in qualche modo riflessa<br />

la vita e i sentimenti del popolo<br />

italiano in un momento tanto decisivo<br />

per la sua storia.<br />

Viaggio nella memoria -<br />

I reduci della Grande<br />

Guerra 90 anni dopo<br />

di Alessandro Vanni e Katia Pari<br />

Tassotti Editore<br />

Libro scritto a due mani da Alessandro<br />

Vanni e Katia Pari, che hanno<br />

voluto cercare “gli ultimi rappresentanti,<br />

oggi ultracentenari, di un’<strong>int</strong>era<br />

generazione che si è sacrificata<br />

nelle trincee”. Una sorta di “viaggio<br />

nella memoria” durante <strong>il</strong> quale gli<br />

autori hanno raccolto, sino ai primi<br />

giorni del 2008, i ricordi dei sopravvissuti<br />

“proprio perché non vadano<br />

perduti per sempre”. Un “omaggio” a<br />

chi la storia l’ha vissuta in trincea e<br />

nei combattimenti, con “testimonianze<br />

gelosamente custodite, come<br />

fossero, e forse sono, preziose e frag<strong>il</strong>i<br />

porcellane”.<br />

Dal Piave alla Prigionia -<br />

L’odissea del soldato<br />

Settimio Damiani<br />

Gennaio 1914 - Agosto 1919<br />

di Alessandro Gualtieri<br />

e Giovanni Dalle Fusine<br />

Nordpress Edizioni<br />

Il libro sv<strong>il</strong>uppa un’approfondita ricerca<br />

storica in riferimento ai fatti trascritti<br />

durante <strong>il</strong> primo Conflitto Mondiale<br />

da Settimio Damiani. Marchigiano<br />

nativo di Acquaviva Picena, Damiani<br />

emigrò agli inizi del Novecento negli<br />

Stati Uniti in cerca di lavoro. Lo scoppio<br />

della guerra lo costrinse al rientro per<br />

svolgere <strong>il</strong> servizio m<strong>il</strong>itare. Inviato a<br />

contenere lo sfondamento degli Austroungarici<br />

a Caporetto, fu fatto prigioniero<br />

nei lager austriaci, da dove tornerà al<br />

termine del conflitto conservando quel<br />

piccolo taccuino su cui segnava giornalmente<br />

quanto accadeva al suo reparto,<br />

più volte decimato dagli scontri col nemico.<br />

Ald<strong>il</strong>à degli errori ortografici, lasciati<br />

<strong>int</strong>egralmente nel testo, l’opera<br />

di Settimio Damiani vanta innumerevoli<br />

pregi. Si evidenzia <strong>il</strong> carattere di cronaca<br />

nuda e cruda che <strong>il</strong> Fante imprime al<br />

racconto; non si tratta di memorie postbelliche,<br />

egli è lì, alla guisa di un inviato<br />

speciale armato di penna e moschetto,<br />

che scrive a getto nell’immediato<br />

trascorrere degli accadimenti.<br />

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