TAPPETO VOLANTE - Urban

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SOMMARIO|FEBBRAIO 08URBAN VOCI 10MINCHIA, CARMEN! 13 CHE BOCCE, RAGAZZI! 14LA CITTÀ A ROTELLE 16 ROMA FUORI ROMA 18IL PANE E LE ROSE 24 SHIRIN, LA DONNA CHE HA VINTO 27 ABORIGENI IN CITTÀ 28 MOTUS PERPETUO 31CHE STORIA! 37URBAN GUIDA 69 LIA CELI: SAN VALENTINO, UNA TRAGEDIA D’AMORE URBAN Mensile - Anno 2, Numero 5, 28.01.02 direttore responsabile: ALESSANDRO ROBECCHI alessandro@urbanmagazine.it art direction: ALDO BUSCALFERRI aldo@urbanmagazine.it caporedattore: ANDREA DAMBROSIO andrea@urbanmagazine.it segreteria di redazione: DARIA PANDOLFI daria@urbanmagazine.it MUSICA 38 MEDIA 41 LIBRI 43 FILM 44 general manager: PER TEGELOF sales manager: SIMONA TEGELOF distribution manager: LINDA PISANI distribution assistant: PAOLA MARTINI key account: ALBERTO ALLOISIO ALFONSO PALMIERE Stampa: CSQ (centro stampa quotidiani), via dell’industria 6, Erbusco (Bs) Questo numero di Urban è stampato in 330.000 copie Fotolito: Body&Type, via San Calocero 22, 20123 Milano Registrazione Tribunale di Milano: n.286, 11.05.01 Le telecamere vi guardano, in ogni momento. Spettacolini e provocazioni sotto gli occhi elettronici. Così hanno qualcosa da guardare, i guardiani! Toh! La signorina Consoli si descrive come “ordinaria” e “normale”. E intanto se la ride. Urban è andato a parlare con lei per scoprire una tipa ironica, capace di prendersi in giro. Tutt’altro che una star, insomma. Avrà preso in giro anche noi? Probabile... Fare di strade e marciapiedi un parco-giochi. Vedere dettagli che nessuno vede. Trasformare un passatempo da scavezzacolli in una geografia che scorre attraverso la città. Difficile? Ma no! Basta uno skateboard Una rosa, compra una rosa! La scena la conosciamo, no? Urban l’ha ribaltata e si è messo nei panni di chi vende. Un’incursione istruttiva e divertente tra tipi urbani (e umani?) di Milano. Molte rose, qualche spina Il teatro veloce. Il teatro che prende forma facendo teatro. Partiti dal “basso” (le megadiscoteche), i Motus sono arrivati in “alto” (le migliori platee italiane ed europee). Senza vertigini e rinnovandosi ogni volta. Siamo andati a vedere: però, l’avanguardia! Napoleone sarebbe stato un tipo trendy se non avesse perso tempo a farsi l’Europa? E quel giocherellone del Grande Timoniere Mao-Tze-Tung avrebbe fatto la lunga marcia in passerella? Rileggere la Storia è di gran moda: Urban non poteva tirarsi indietro. Infatti... TEATRO 46 ARTE 49 SHOPPING 51 CLUB 52 Editore: URBAN ITALIA srl via Tortona 27, 20144 Milano telefono 02/42292141 - fax 02/47716084 urbanitalia@urbanmagazine.it Per la pubblicità: URBAN PUBBLICITÀ +39 02 42292141 Distribuzione: URBAN ITALIA srl, Albatros Milano Copertina: foto Emmanuel Mathez, si ringraziano: Luca Basilico, Gianluca Mariani e Alex Leoncini BAR E RISTORANTI: MILANO 57 ROMA 61 BOLOGNA 64 TORINO 67 URBAN 7
illustrazione: Erika Pittis URBAN VOCI LA CITTÀ DA SOTTO IN SU LETTERE SIAMO LIQUIDI! Walter Benjamin scriveva: “Non sapersi orientare in una città non vuol dire molto. Ma smarrirsi in essa, come ci si smarrisce in una foresta, è una cosa tutta da imparare.” (Immagine di città). Ed io sottoscrivo appieno l’importanza del fluire, dello scorrere nella città, in una costante tensione e ricerca fluida, perché la metropoli è sempre più comunicazionale, è un’insieme flessibile e smisurato di flussi comunicativi, all’interno del quale si produce cultura ed innovazione. Per questo trovo interessantissimo Urban, perchè è forse l’unica guida “liquida” alla città! Ilaria Bea, Roma Cara Ilaria, ci è bastato un attimo per controllare che Walter Benjamin non fosse un attaccante straniero dell’Atalanta, per capire che questi complimenti sono terribilmente impegnativi. È vero, la “guida liquida”assomiglia a quello che cerchiamo di fare, ma detta così mette i brividi... grazie! SIAMO MAIALI! Vergogna davvero! Con tutta la merda che già c’è in giro c’era proprio bisogno di una rubrica come Motelitalia? Ma che senso ha? No, chiaramente un senso ce l’ha ed è il fatto che siete asserviti alla pubblicità peggio di canale 5. Ma se il risultato deve essere questo, beh tenetevelo pure il vostro giornale gratuito. Come pena del contrappasso auguro a tutti i giornalisti della redazione di essere traditi dai/dalle loro conviventi e di passare il resto della loro vita a farsi le seghe davanti a un “canale porno prepagato”... di certo la pena non è più triste di quanto lo sia quella rubrica! Stefano Nannini L’ha presa bene, eh? Comunque, per chiarire: Motel Italia era il titolo del servizio di moda sul numero 3 di Urban. FEBBRAIO 05 Hanno scritto, disegnato, scattato foto, pensato, suonato, ballato, e mangiato con noi questo mese: 8 URBAN mattia elfo ascari sandro avanzo silvia ballestra luca basilico luca bernini gibi monica capuani christian carosi antonello catacchio lia celi Siccome non l’hanno ancora inventata, la città con l’auto-reverse, ci dovremo pensare noi. L’unico dispositivo che funziona alla perfezione è il tasto “repeat”, come nei cd. Così vi distraete e sentite lo stesso disco nove volte. Così vi distraete e la città sembra sempre uguale. Uffa! E invece noi la vorremmo in un altro modo. Doubleface, per esempio. Rovesciata, ribaltata. Una città foderata di tante città. Alla rovescia. Con la scritta all’incontrario come le ambulanze (àttic), così la vedete dritta dallo specchietto retrovisore. Di cose da ribaltare ce n’è quante volete. Pensate ai Motus, partiti dalle discoteche della Romagna e finiti nella crema dell’avanguardia teatrale. Pensate di ribaltarvi anche voi: invece che comprare la rosa al ristorante, La nostra stilista ha scelto i vestiti, noi abbiamo scelto modelli e location: nulla è stato pagato se non da noi. Fin qui le precisazioni. Quanto alla pena prevista, cioè che le nostre ragazze/i ci tradiscano eccetera eccetera... beh, chi può dire? Speriamo almeno che si divertano! SONO PAZZI? Caro Urban, che ne pensi di una città tra le più inquinate del pianeta che aumenta il prezzo dei mezzi pubblici del trenta per cento? Giada, Milano viola chandra cesare cicardini lucrezia cippittelli selvaggia conti alberto crespi michela crociani paul de cellar guido fuà carlo frassoldati gabriella giandelli willi hase cristina lattuada fabio lebo paolo madeddu diana manfredi emmanuel mathez antonella menini vittorio montieri annalisa pagetti raffaele panizza illustrazione: Mattia Elfo Ascari magari venderla, e guardare così dal di fuori quel che siete di solito mentre la comprate. Pensate ai modelli, principini delle passerelle, modellati in cera. E pensate che quando uno skateboard va come un treno giù per una scalinata c’è un momento - lunghissimo, se siete a bordo - in cui il cielo è sotto e la strada sopra. Un fermo immagine, in quel momento lì, renderebbe l’idea di quel che vogliamo fare con queste benedette città che ci stanno intorno. Ribaltarle, in poche parole. Così possiamo vederle da tutte le angolazioni, come alla moviola. E ci sembrerà di non averle mai viste. Non saprei... che l’inquinamento ha già fatto danni permanenti a qualche cervello? URBAN-MINIGONNA Salve! Come dice mio marito, il testo deve essere come la minigonna: corta per chiamare l’attenzione e abbastanza sufficiente per coprire l’argomento! Insomma leggendo Urban ho trovato una lettura piena di personalità interessanti, informazioni, curiosità varie, locali, cultura, arte e apertura. Complimenti! Monalisa Okabe Confessiamo: Monalisa ci ha scritto due volte complimenti entusiastici. Le sue lettere sono lunghe e abbiamo dovuto tagliare, ma la sostanza resta. Grazie. E grazie anche al marito: la metafora della minigonna ci ha colti di sorpresa...davvero non si smette mai di imparare! LA MELA TRENDY L’ho comprata anch’io la mela che va di moda (non c’è solo a Milano, sapete?). E ho qualcosa da dire in proposito: che sa più o meno di mela, ma costa il triplo. Bravi che l’avete un po’ presa in giro (in compenso lei ha preso in giro me!). D’ora in poi... mele e buoi... Complimenti e saluti Giorgio, Roma Ancora una volta: scrivete lettere brevi, sennò le renderemo brevi noi con le forbici. L’indirizzo è sempre quello: URBAN, via Tortona 27 - 20144 MILANO. Se siete elettronici usate la mail: redazione@urbanmagazine.it. Se usate il fax, dite al vostro dito di fare il numero 02-47716084 guglielmina pauli erika pittis alessio pizzicannella cecilia rinaldini andrea scarpa p.d. sfornelli beatrice tartarone d.p. tesei cristiano valli ALESSANDRO ROBECCHI alessandro@urbanmagazine.it foto: Cesare Cicardini STUDENTI AL LUNA PARK: IDEE IN GIOSTRA La ruota e le montagne russe non bastano più, ma niente paura: arrivano i nostri (dal Politecnico) Un parco polisensoriale o una palestra per giochi di ruolo? Un campo per il calciobalilla umano o per il calcio saponato (cioè su un campo scivolosissimo)? Cosa fareste se aveste a disposizione un vero Luna Park da riconvertire? Pensateci anche solo un momento e vedrete che le idee non vi mancheranno, dopotutto il Luna Park sta conficcato nell’immaginario di tutti come un retaggio favoloso di quando si era ragazzini. E dunque: il Luna Park milanese di Novegro, piantato come un chiodo a dividere la città dal suo “fuori”, soffre del suo essere irrimediabilmente démodé. Dunque, ecco il soccorso dell’università (la Facoltà di disegno industriale del Politecnico), i cui studenti si sono esercitati sul tema. Non il classico “che fare?”, ma un più concreto “che farne?”. Del Luna Park, si intende. Detto fatto ecco quindici ipotesi in forma di progetto, che vanno dalle terme (giochi d’acqua) alla fantascienza, dai prodotti naturali alla robotica. Insomma, una vera riconversione (brutta parola) giocata sui desideri. Come cambierà (o come si vorrebbe che cambiasse) il vecchio Luna Park di Milano, che se ne sta lì da 37 anni si vedrà con la mostra dei progetti (al Luna Park, naturalmente, dal 22 febbraio al 3 marzo). Ma intanto è interessante SPETTACOLI STRETTAMENTE SORVEGLIATI A Bologna, telecamere ovunque. Gli studenti rispondono con qualche performance. Ehi, guardiano, guarda qui che spettacolino! Aveva visto giusto il Lucarelli di Almost Blue: la cittadella universitaria di Bologna è luogo di intrighi e profondi misteri. E a dimostrazione di questo sta senz’altro la solerzia dimostrata degli apparati di pubblica sicurezza cittadini, che hanno infarcito di telecamere di sorveglianza le vie che conducono alla zona degli atenei. La denuncia arriva dai Surveillance camera players (Scp), un gruppo vedere come intendono il vecchio pre-moderno Luna Park gli studenti del Politecnico, che virano al tecnologico, riscoprono la fisicità del gioco o la simulazione in scala “umana” dei giochi da tavolo, come nel caso del Risiko in carne e ossa tutto da inventare. Attacco la Kamchatka! Molto moderno. Ma resta un dubbio: e le vecchie giostre? Il pesciolino? Il tiro a segno? Si manterranno come souvenir, sotto una campana di vetro, per ricordaci come eravamo? Modernariato di un divertimento naïf, semplice-semplice, un po’ triste e dimesso come i Luna Park, appunto. Ma non era questo il bello? di performer bolognesi costituito nel maggio dell’anno scorso sulla scia dei fondatori nati a New York nel ‘96. Cricche di attori anarcoidi, che in tutto il mondo inscenano azioni recitate di fronte a questi occhi indiscreti per protestare contro la privacy violata, contro il Grande Fratello strisciante e onnivoro ma (purtroppo) largamente accettato. E i primi casini non hanno tardato a venire considerato che - come loro stessi ci hanno riferito - hanno recentemente costretto il rettore a eliminare le telecamere piazzate nella biblioteca di Scienze umanistiche di via Zamboni 36, furbescamente nascoste dietro i neon verdi che indicavano le uscite di sicurezza. Vittoria! Ma se questo è stato un blitz “investigativo”, non va dimenticata la natura artistica e non violenta della loro ispirazione. Che ha raggiunto il suo culmine quando hanno inscenato di fronte alla telecamera digitale nascosta in piazza Verdi - capace di una visione a 360 gradi e predisposta ad accogliere il software per il riconoscimento facciale - “la morte dello studente”, con un universitario che fingeva di soffocare dentro lo schermo di una tv. Così i guardiani hanno avuto qualcosa da guardare. Ma poco da reprimere. RAFFAELE PANIZZA URBAN 9 foto: Robin Smith / Tony Stone - Laura Ronchi
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Page 31: testo: Lia Celi illustrazione: Anna

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