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VERA PIZZA No trendy, no moda, no fashion. Solo pizza. Che dite, vi pare poco? Siete stufi del solito sushi-bar o del concept-restaurant del momento? Spossati dall’alimentazione chic e decisamente non cheap di ristoranti vegetariani e macrobiotici? Allora dirigetevi verso la zona a sud-est di Roma e andate a fare visita alla Trattoria Pizzeria (sic), meglio conosciuta dalla leggenda metropolitana col nome di Quagliettaro, in via Manfredonia 17. Il Quagliettaro del Quarticciolo, una delle ultime osterie romane rimaste intatte. Oltre a ricordare le gesta del Robin-Hood – resistente antinazista di borgata, il Gobbo del Quarticciolo, che negli anni ’40 con la sua banda attaccava i forni per distribuire gratuitamente la farina, vi renderete conto che con le sue casette di quattro piani e i vialetti alberati (parafrasando Moretti) “il Quarticciolo non è affatto male!”. Alla Trattoria Pizzeria non aspettatevi però il menu. Come dice il suo soprannome, dovrete essere disposti a farvi pazientemente pestare i piedi facendo la fila davanti all’ingresso (ogni giorno della settimana!), per la quaglietta. Se sarete abbastanza simpatici con la signora che vi serve il vino della casa nelle bottiglie della conserva del pomodoro (e soprattutto se farete finta di non notare il camice azzurro infermierastyle che indossa) riuscirete a farvi dire cos’altro potete mangiare. Un onesto menu da osteria, qualche primo, bruschette e pizza. Ma non lasciatevi confondere dall’aspetto kitsch dei murales finto rustici e dai versi “der poeta” (Trilussa) dipinti sulle pareti del locale: Tiberio Picarelli, il padrone, la sa lunga in fatto di pizza. Nel 1982 è partito per Mosca con 50 chili di mozzarella (chiamato nientemeno che dall’amministrazione pubblica sovietica, come recita un articolo in cirillico dell’agenzia di stampa Tass attaccato a un muro), per insegnare ai moscoviti a fare la pizza. Il segreto del successo? Basta guardare il cartello del prezzo. 5000 lire (pardon 2,60 euro) a portata. 62 URBAN LUCREZIA CIPPITELLI RISTORANTI-BAR »»»» ROMA CACIO, PEPE, PIZZA E BISTECCA< A PIACERE TUPI 06-57288794 Ambiente più che minimalista per questo spazio emergente del Testaccio: vi accoglie in uno spazio scandito da tubi metallici e tavoli dal piano trasparente che svela, sotto, viti e bulloni. Minimalista anche la carta, ridotta per numero di piatti, ma tutt’altro che scarsi sono cura e sapore. Belle carni, qualche proposta creativa ma senza strafare, pasta di tradizione (vedi “cacio e pepe”) cucinata a dovere. Poi, voli di fantasia sui dolci. È così che Tupi e il suo chef stanno conquistando un seguito sempre più fedele e un bel pubblico giovane, attirato anche dalla proposta di vini, disegnata con un occhio ai prezzi. Si spendono infatti dai 25 ai 32 euro per una serata divertente in un quartiere da movida. Via A. Volta, 36. Chiuso a pranzo e lunedì. OMBRE ROSSE CAFÉ 06-5884155 Jazz in sottofondo, muffins, cous cous e ambiente divertente. Non ha impiegato molto, questo locale multiuso nel cuore di Trastevere e aperto dalle 7 del mattino alle 2 di notte, a guadagnarsi un posto nella hit parade modaiola. Merito anche dei cocktail: molto amati i long drink a base di frutta fresca. Piazza Sant'Egidio, 12. Sempre aperto. SPACCANAPOLI 06-7847174 Un nome, un programma. Perché piano di battaglia e menu di questa pizzeria dell’Appio sono risolutamente, dichiaratamente partenopei. Così, alle pizze col cornicione alto, tra cui l’aversana (con mozzarella di bufala) o l’arciclassica con salsiccia e friarielli, vengono affiancati primi piatti di tradizione tipo gnocchi alla sorrenti- na o schiaffoni (la pasta tipica campana, che ve credete?). Per finire, inevitabilmente, pastiera e babà. Il tutto, per fortuna, senza aria di “finto” e in un ambiente semplice ma accogliente. Pubblico giovane, con molti teenager in libera uscita, facilitati anche da prezzi che quasi mai superano i 16-17 euro. Più birre che vino, qualche discreta bottiglia regionale. Via Eurialo, 110. Chiuso lunedì. CAFFÈ NOVECENTO 06-68807727 Tavolini eleganti, tovagliette di pizzo, stampe alle pareti, gran bancone. E, oltre a insalate, gelato artigianale, torte salate e dolci, cocktail molto speciali: analcolici, a base di tè verde, o profumati ai fiori d'arancio. Posto non inebriante, ma molto new romantic. Via Governo Vecchio, 112. Chiuso domenica (in estate). T-BONE STATION 06-6787650 Per i reduci dallo shock da mucca pazza questo T-bone, sottotitolo “The original american steakhouse”, dovrebbe essere il posto giusto per uscire dal tunnel e riassuefarsi a filetti, ribeye e sirloin. Magari con qualche variante Mex su tacos e chili. Il manzo è però privo di carattere, le quesadillas arrivano lucide di grasso, non proprio profumate e accompagnate da un macinato diverso dal ragù di supermercato solo per la presenza di fagioli neri e una maschera di piccante. Persino la patata al cartoccio ha l’aria di emergere dal prepensionamento grazie a continui riscaldi. Non illuda neppure l’idea di prezzi modici: uno starter, un piatto dal grill, una birra e un caffè fanno quasi 30 euro. E l’unica carne (con l'osso) a meritare nostalgia è quella di ragazze e ragazzi in t-shirt griffata, gentili e attenti, che svolazzano in sala. Via Crispi, 29. Chiuso domenica. FOCACCE, KRAPFEN, FALAFEL, IL MONDO COTTO AL FORNO Non siamo ancora all’assalto ai forni, ma poco ci manca. Specie se si scopre che ogni popolo ha il suo pane & derivati. Buonissimi L’insegna è simpatica ma impegnativa: Mix & Match Fornobar. Così, il nome di questo locale inaugurato da poco ricorda da vicino uno di quei simpatici elettrodomestici per sfornare cornetti e tramezzini caldi che ci propina abitualmente la tv. Eppure, Mix & Match Fornobar rende bene l'idea. Però la renderebbe ancora meglio avvicinando solo un altro aggettivo, indispensabile per rendere del tutto giustizia a tutte le sue potenzialità. Fornobar okay, va benissimo. Ma andrebbe aggiunto “multietnico”. Perché il Mix & Match svolazza con disinvoltura su un panorama cosmopolita di prodotti da forno, con le mani bene in pasta nei krapfen teutonici come nelle falafel mediorientali, proponendo quotidianamente una scelta di focacce (basse, alte, lunghe, strette, larghe) così variegata da lasciar immaginare, a ogni morso, un viaggio gastronomico fra dolcezze e squisitez- ze di Europa e Africa, Asia e Sudamerica. Il tutto in una cornice modernista e divertente fatta di cromature e tinte arancio, con atmosfera assolutamente easy e piacevole. Scoperto prestissimo dal pubblico più attento e trendy del quartiere, il M&M di via Savoia 6 (06-8840876, chiuso domenica) già richiama lungo le dodici ore di apertura (8-20, al sabato diventa 11-17) aficionados da tutta la città che affollano i tavoli interni, destinati nella bella stagione a crescere anche all'aperto. E questo grazie anche ai prezzi, sui 13-14 euro, più che onesti data la qualità dei prodotti. Peccato solo che al Fornobar manchi un’appendice serale, destinata a sicuro successo: per ora è così, ma la speranza è l’ultima a morire, la saporita craquotte dopo-cinema è destinata a restare il sogno di ogni nottambulo goloso. PAUL DE CELLAR illustrazione: Mattia Elfo Ascari
RISTORANTI-BAR »»»» BOLOGNA DOLCE E LA NOTTE (MA ANCHE SALATA) La piadina, il panino, la pastarella dolce, la brioche appena sfornata. Tutte cose buone che sono più buone quando si tira mattina. Piccola mappa per i golosi delle tenebre Metti un bombolone caldo caldo straripante di crema. O un bel cornetto ripieno di nutella. O ancora un calzone prosciutto e formaggio, magari in abbinata a un bel cappuccio fumante. Il classico rito della colazione mattutina? No, ingenui: quello più perverso della pasta di notte. Cioè un vero boom, a Bologna e dintorni, come dimostra la ressa che affolla panetterie e pasticcerie, vere mecche golose, alle 3-4 del mattino. E anche oltre: in alcuni casi è possibile tuffarsi nel mare magnum di pasticcini e torte salate anche fino alle 8 del mattino. Sono uno sfracello i ragazzi – ma pure mamme, papà o attempati signori – che fanno la fila per gustarsi cornetti e bomboloni caldi, leccandosi i baffi. Oggi infatti la pasta by night non è più un rito esclusivo dei discotecari incalliti: comprende anche chi esce dal cinema con un pizzico di appetito o chi (sempre di più) addirittura parte da casa appositamente per farsi la pasta under the moon. Fra le pasticcerie all night long, c’è chi si adegua ai nuovi ritmi e apre in tempo per ricevere i primi biassanot (è per esempio il caso di Galli, in via Murri), chi può vantare il laboratorio annesso e propone una bella varietà di dolce e salato (come i Fratelli Pollacci a Idice), chi di professio- ne fa il fornaio e non lo nasconde (Al Mi Furner di via Saffi). Tutto per un fenomeno nato nel brulicante divertimentificio della Riviera romagnola e riversatosi sotto le due torri con immediato successo. L’elenco aggiornato di questi posti da paste è ricco e in continuo sviluppo. Dunque, se ALL NIGHT LONG: DATE BOMBOLONI AGLI INSONNI AL MI FURNER 051-550054 Minimalista, in posizione strategica e orario pure, visto che sta aperto fino alle 6: lo trovate all’incrocio tra via Saffi e i viali, incollato al Tennent’s Pub. C’è solo il bancone e un sacco di pasticcini dolci e salati a cifre decisamente ragionevoli (1 euro o poco più). Se la qualità generale non è suprema, pizzette incluse, molto validi sono invece i cannoli alla crema: l’importante è accontentarsi. Via Saffi, 1. Chiuso domenica. IL KROFFO 051-6330441 In ordine di tempo è l’ultimo arrivato nella vendita notturna di sfiziosità; in realtà sono 15 anni che le produce. Di recente ha aperto anche il bar, quindi è fra i pochi a garantire sia paste sia cappuccini di produzione propria. C’è di tutto un po’, anche tramezzini e pizze “coperte”. Qualità discreta, prezzi buoni ma… zero tavolini. Via Rimesse, 33b. Chiuso lunedì. non siete tra quelli in grado di controllare gli improvvisi e spesso golosi appettiti notturni, non vi resta che prendere carta e penna. La lista per ora comprende le pasticcerie “storiche” Girotti (via Mazzini), Oasi (via Andrea Costa), Senese (via Bassa dei Sassi) e Fratelli Pollacci (fuori città), le new entry Galli (via FRATELLI POLLACCI 051-6255108 Un mito, da queste parti. E anche se non esattamente in città, ma a pochi passi sulla via Emilia, merita una capatina a tutti i costi. Il bancone, enorme, è pieno di prelibatezze dolci e salate. E non mancano neppure bibite calde e fredde. Specialità, i bignè al cioccolato, nocciola e zabaione e le torte salate. Durante la settimana apertura fino alle 2, il weekend fino alle 4. Idice di S. Lazzaro, via Lambertini 5. Sempre aperto. Murri) e il Kroffo (via Rimesse), i forni e cornetterie Al Mi Furner (via Saffi), Lurido (via Borgonuovo e in via Zanardi, vicino ai viali) e i bar Bambi (via S. Vitale) e Almetti (via Massarenti, incrocio viali). Può bastare? Allora buon night-appetito. OASI 051-6145253 CARLO FRASSOLDATI Una vera e propria… oasi per i golosoni tiratardi (o per i golosoni mattinieri, che però sono una razza già meno frequente): le serrande non si abbassano infatti prima delle 8 del mattino. Qui potete trovare bomboloni, paste calde ma pure torte, biscotti e panzerotti. Senza dimenticare che è anche un bar, quindi la scelta è più che ampia. Prezzi medi. Via A. Costa, 7. Chiuso domenica. illustrazione: Mattia Elfo Ascari RESTAURANT Artisti giovani e whisky vecchi. Tra la via Emilia e la Scozia. Oppure, pane e prosciutti SHERLOCK HOLMES 051-230030 L’aria, con quel lungo bancone in legno, gli sgabelli imbottiti, le insegne di legno e il gioco delle freccette alla parete, è chiaramente da British Pub. Elementare, Watson: proprio di un pub si tratta. Dove le birre e i whisky sono scozzesi doc, panini e piattini… pure, e dove non c’è bisogno di indagare per scoprire la simpatia della clientela, perlopiù giovane e… assetata. Via Goito, 14d. Chiuso lunedì. BRAVO CAFFÈ 051-266112 Cucina, musica & arte. Ecco i tre temi su cui punta l’offerta di questo noto e centrale ritrovo, sempre affollato di studenti e non, a caccia di cocktail (sessanta a scelta), piatti classici e non (ravioli alle melanzane, ventaglio di vitello all’arancia, ma anche pizza), concerti di cantautori o latin-jazz, quadri di giovani artisti che a rotazione fanno bella mostra sulle pareti, con effetti a volte devastanti sullo stomaco. Via Mascarella, 1. Sempre aperto. PANE VINO E SAN DANIELE 051-225071 Proprio a ridosso di S. Pietro, ecco una simpatica osteria dove il menu (formaggi, salumi, paste, tigelle, pizze, polenta con funghi) e anche l’atmosfera generale sanno un po’ d’antico. Anzi, di friulano: non per niente qui zero prosciutto di Parma, ma solo ed esclusivamente San Daniele. Anche i prezzi, per fortuna, sanno d'antico: con 10-11 euro si mangia e si beve in allegria, ma si può ordinare anche solo un bicchiere di Ribolla (vitigno autoctono friulano, cosa credevate!?!) o una bella grappa. Se volete evitare la ressa di bancari in giacca e cravatta a pranzo e di studenti a cena, scegliete l’ora del tè, quasi esclusivamente femminile. Via Clavature, 18b. Sempre aperto. URBAN 65
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