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TAPPETO VOLANTE - Urban

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IL PANE E LE ROSE<br />

UNA ROSA È UNA ROSA È UNA ROSA. Ma provate a venderla al ristorante. <strong>Urban</strong> lo ha fatto, sostituendosi<br />

per una sera a uno dei tanti venditori stranieri che girano per i tavoli offrendo fiori e sorrisi disarmanti. Risultato:<br />

se comprate una rosa mentre mangiate, mangerà anche chi ve la vende. Facile, no?<br />

testo: Cristiano Valli / illustrazioni: Gibi<br />

18 URBAN<br />

“Pel bello naturale dobbiamo cercare un principio<br />

fuori di noi, pel sublime naturale invece soltanto<br />

in noi stessi e nel modo di pensare che<br />

rende sublime la rappresentazione della natura.”<br />

“Mentre il gusto del bello presuppone e mantiene<br />

l’animo in contemplazione estatica, invece il<br />

sentimento del sublime implica, come suo carattere,<br />

un movimento dell’animo congiunto<br />

col giudizio dell’oggetto.” (Immanuel Kant)<br />

Mi sarei aspettato molte cose andando per<br />

locali di Milano a vendere fiori. Certo non di<br />

passare una serata scoprendo giochi nuovi e<br />

divagando fra alcuni concetti di peso, fra i quali<br />

quello di bello e quello di sublime, che tanto<br />

colpiscono in Kant.<br />

Ma non vi preoccupate. Non è noioso come<br />

sembra.<br />

Rosarosae. Entro in un posto molto trendy a<br />

un passo da Piazza del Duomo. Secondo tavolo<br />

a sinistra. Il tavolo è occupato da una coppia<br />

sui vent’anni. Parla lui per primo, sorridendo un<br />

po’ sguaiato: “Se sai la declinazione latina di<br />

rosa, te le compro tutte io”. Ora, mi rendo<br />

conto che non è facile mettersi nei panni di<br />

uno che già a sua volta è nei panni di un altro,<br />

ma provate lo stesso, per un attimo, a mettervi<br />

nei miei panni. Forse esagero, ma un ventenne<br />

che per fare colpo se ne esce con quella frase<br />

lì, dà da pensare. Ho detto in un fiato “rosaroseroseroserosarumrosis”,<br />

sbagliando, ma con<br />

un tono abbastanza deciso da farlo sembrare<br />

giusto e lui ha salutato quarantaduemila lire<br />

ottenendo in cambio quattordici rose. Blu per<br />

giunta. Quattordici rose che nella di lui testa,<br />

aggiunte ai due cuba libre, si sommano a un<br />

capitale investito potenzialmente sufficiente a<br />

raggiungere la meta tanto ambita: la di lei<br />

virtù. Ma non può finire lì. Da una parte perché<br />

in un mondo migliore la ragazza si alza, lo<br />

abbandona con i due cuba libre da pagare e le<br />

rose le compera tutte lei in segno di spregio.<br />

Dall’altra perché magari non è la prima volta che<br />

lui dice una cosa del genere. Il che significa che<br />

altre volte ha già funzionato, ha fatto cioè colpo.<br />

Metti che invece che a me, la stessa cosa succeda<br />

a Sadi, il ragazzo cingalese che sostituisco<br />

URBAN 19

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