approssimazioni mediatiche alla realtà dell'immigrazione. - Lettere e ...
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stranamente@yahoo.it<br />
complessità dei cambiamenti del mondo contemporaneo, di capire cosa succede fuori<br />
dall’Italia, in un’epoca in cui un qualsiasi fatto, successo in un angolo di mondo lontano,<br />
può avere ricadute rilevanti su tutto il pianeta. Per Barbieri,<br />
“non è possibile comprendere il globale cercando soluzioni in piccolo, particolari,<br />
circoscritte, o raccontando storie singolari, e proprio per questo, difficilmente rivivibili<br />
da altri soggetti. Un giornale, per quanto si limiti a informare e non a formare, dovrebbe<br />
cercare di fornire gli elementi necessari ai lettori per capire ciò che succede, per farsi<br />
un’idea sul mondo che cambia. Un giornale che abbia come oggetto ‘l’Italia multietnica’<br />
non può non avere uno sguardo più ampio sul mondo, che tenga conto di quanto succede<br />
anche fuori dalle ‘nostre città’”.<br />
Inoltre, Metropoli non riuscirebbe a rivolgere un occhio al futuro, a portare avanti una<br />
riflessione per il periodo di tempo necessario a svilupparla e comprenderla: c’è una specie<br />
di “schizofrenia della memoria”, che rimuove qualsiasi fatto sia successo una settimana fa,<br />
per poi magari riprenderlo, montandolo in una serie di notizie a fianco ad altri fatti che ne<br />
stravolgono il significato.<br />
A Barbieri non piace affatto, poi, l’atteggiamento della redazione che risulta manifesto<br />
nella rubrica delle “<strong>Lettere</strong>”: secondo il giornalista, nella rubrica, sono pubblicati<br />
“commenti anche offensivi, poco rilevanti, insulsi, a volte deliranti come nel caso di un<br />
lettore che attribuiva agli immigrati la responsabilità per la diffusione della zanzara tigre!”.<br />
Le risposte della Redazione sono buoniste, non prendono posizione. Da parte mia, penso<br />
che pubblicare anche le lettere “insulse” potrebbe avere il pregio di stimolare la<br />
discussione, di far riflettere, come avviene con certi botta e risposta tra lettori, che si<br />
rispondono di settimana in settimana. Concordo con Barbieri sul fatto che risposte date<br />
d<strong>alla</strong> Redazione (che, per me, dovrebbe essere in grado di esprimere la sua linea in altre<br />
sezioni del giornale, lasciando almeno la pagina delle lettere ai lettori) sono spesso<br />
superficiali e poco incisive, e finiscono per avere l’effetto di semplificare e appiattire ogni<br />
questione.<br />
E arriviamo <strong>alla</strong> politica. Barbieri mi spiega:<br />
“il problema di fondo del giornalismo contemporaneo, e Metropoli non fa eccezione, è