approssimazioni mediatiche alla realtà dell'immigrazione. - Lettere e ...
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stranamente@yahoo.it<br />
immigrati imprenditori, e pare pensare a loro nella confezione del prodotto. A loro, e ai<br />
possibili acquirenti degli spazi pubblicitari. Tuttavia, Metropoli dovrebbe cercare di<br />
aprire spazio per il dialogo: la non comunicazione tra conviventi infatti genera,<br />
normalmente, dei problemi, che vanno d<strong>alla</strong> ghettizzazione dei diversi all’odio tra vicini.<br />
[…] Dovrebbe, come i giornali locali, per lo meno cercare di mettere in comunicazione<br />
tra loro le persone, straniere e italiane, che convivono lo stesso territorio e affrontano la<br />
quotidianità nelle stesse strade, uffici, servizi pubblici: questo anche per evitare che gli<br />
immigrati diventino la valvola di sfogo per gli italiani che vivono nella trab<strong>alla</strong>nte<br />
società contemporanea”.<br />
Anche il giudizio di Giuseppe Faso non è troppo positivo: tra settembre e ottobre 2007 ci<br />
scriviamo alcune mail, e concorda con me nel ritenere che il giornale, per quanto utile per<br />
diversi aspetti, non convinca del tutto: si limita a essere “un bollettino per l’uso”, senza le<br />
riflessioni, gli stimoli, gli approfondimenti che ci si aspetta da un giornale. Corre quasi il<br />
rischio di diventare un insieme di contenuti da pubblicare tra una pubblicità e l’altra, come<br />
è successo per altri supplementi di La Repubblica.<br />
Sergio Frigo è meno critico di Barbieri nel valutare Metropoli: gli piacciono i racconti<br />
relativi agli immigrati famosi, che potrebbero servire ad aprire un canale nell’interesse dei<br />
lettori che di solito non sono particolarmente disponibili ad informarsi sulle questioni che<br />
hanno per protagonisti persone provenienti da altre parti del mondo. Trova che ce ne siano<br />
pochi tuttavia, e che sarebbe auspicabile vederne pubblicati di più.<br />
Ritiene che Metropoli svolga bene la funzione di giornale di servizio: fornisce in tempi<br />
brevi notizie precise e attuali su varie questioni che interessano tutti gli immigrati, non solo<br />
quelli di una determinata provenienza. Non affronta in maniera adeguata, invece, i grandi<br />
temi, politici e culturali, probabilmente per una mancanza di risorse economiche e umane,<br />
che impedisce di aggiungere alcune pagine per riflettere sul dibattito sulla sicurezza, ad<br />
esempio, o sulle questioni internazionali.