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approssimazioni mediatiche alla realtà dell'immigrazione. - Lettere e ...

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esteso, e che quindi può prendere infiammarsi più facilmente.<br />

64<br />

stranamente@yahoo.it<br />

E però responsabilità hanno anche i soggetti politici ed economici, che avrebbero più o<br />

meno direttamente stravolto il ruolo dei mass media: con tali forze in gioco, risulta evidente<br />

che in una “riforma” del sistema giornalistico non è sufficiente l’impegno di singoli<br />

giornalisti, anche organizzati, o quello dei vari gruppi di volontariato: per avere un altro<br />

tipo di informazione, dovrebbero mutare le scelte politiche degli Stati, impegnandosi in<br />

piani che coinvolgano le diverse aree socio politiche e culturali, puntando sullo sviluppo<br />

delle persone, viste come cittadini prima che come produttori di merci.<br />

I giornali dovrebbero essere parte di questa nuova logica, aprendo uno spazio per il dialogo:<br />

ragionando secondo le regole del mercato, ho visto con Frigo che questo non è attualmente<br />

possibile. Anche se in certi giornali generalisti cominciano a comparire anche i racconti<br />

della quotidianità degli immigrati, questo non è sufficiente, il dibattito di questi giorni sulla<br />

sicurezza ne è conferma. Forse il pubblico non è pronto a un’informazione che consideri<br />

allo stesso modo italiani e migrati. Occorre lavorarci e secondo Frigo il cambio di registro<br />

potrebbe avere risvolti positivi, <strong>alla</strong> lunga, anche dal punto di vista economico.<br />

Sono d’accordo con Barbieri quando afferma che i giornali, almeno quelli locali,<br />

dovrebbero per lo meno cercare di mettere in comunicazione tra loro le persone, straniere e<br />

italiane, che convivono lo stesso territorio e affrontano la quotidianità nelle stesse strade,<br />

uffici, servizi pubblici: occorre cominciare a pensare anche al futuro, tenendo conto che<br />

viviamo in mondo globalizzato, che diventa sempre più piccolo: occorre trovare una<br />

maniera per raccontare ciò che succede, di bello e di brutto, nel mondo. Frigo mi ha<br />

raccontato Cittadini Dappertutto. Barbieri mi ha parlato dell’esperienza di Migranews, che<br />

univa competenze di giornalisti e comunicatori italiani e immigrati. Entrambe le esperienze<br />

sono finite, pur facendo un buon lavoro. E però entrambe sono state, per alcuni anni, <strong>realtà</strong>.<br />

Nel giornalismo italiano,<br />

“l’Altro immigrato, persona di differente etnia e cultura […] non ha niente di buono, di<br />

positivo da portare con sé; è spesso rappresentato come una minaccia <strong>alla</strong> nostra<br />

sicurezza; ha caratteristiche che possono portarci a compiangerlo; ha spesso i connotati

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