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ANNUARIO 2009 - CAI Sezione di Morbegno

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quegli stessi passi alpini<br />

da cui scendeva il sale del<br />

Nord, transitavano anche,<br />

clandestinamente, i libri e gli<br />

opuscoli riformati stampati<br />

in area tedesca, taluni già<br />

tradotti in italiano. Da Sud<br />

arrivavano i primi gran<strong>di</strong><br />

intellettuali ed ecclesiastici<br />

cattolici convertiti al<br />

protestantesimo. Sceglievano<br />

<strong>di</strong> rifugiarsi tra queste valli<br />

sotto la protezione dei Signori<br />

Grisoni e delle “libertà retiche”<br />

che essi garantivano (nelle<br />

Tre Leghe del XVI secolo<br />

convivevano, con <strong>di</strong>fficoltà,<br />

ma convivevano, cattolici<br />

e protestanti), potendo<br />

contemporaneamente rimanere<br />

in contatto con le terre italiane<br />

da dove provenivano. Uno<br />

dei più importanti fra questi<br />

ecclesiastici fu Pietro Paolo<br />

Vergerio, vescovo cattolico<br />

<strong>di</strong> Capo<strong>di</strong>stria, che, vicino a<br />

una seconda condanna per<br />

eresia presso il tribunale<br />

dell’inquisizione veneta,<br />

accettò nel 1549 l’offerta <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ventare pastore riformato a<br />

Vicosoprano, il più importante<br />

centro della Bregaglia.<br />

Il Vergerio pre<strong>di</strong>cò il 6 maggio<br />

1551, vigilia dell’Ascensione,<br />

a Casaccia. Secondo alcuni<br />

la notte prima, secondo altre<br />

ricostruzioni poco dopo la sua<br />

pre<strong>di</strong>ca, alcuni fanatici, già<br />

infiammati per sue precedenti<br />

invettive contro il lusso e<br />

il culto idolatrico dei santi,<br />

devastarono la chiesa <strong>di</strong> S.<br />

Gaudenzio. Furono <strong>di</strong>strutte<br />

tele e statue, scrostati i<br />

<strong>di</strong>pinti, infranta le teca con<br />

le reliquie. Il tutto fu gettato<br />

nell’Orlegna.<br />

Oggi è in corso un <strong>di</strong>screto<br />

e intelligente recupero della<br />

struttura, che la metterà al<br />

sicuro dal degrado, senza<br />

alterare le tracce della storia.<br />

Dal Septimer arrivarono nel<br />

giugno1629 le avanguar<strong>di</strong>e dei<br />

lanzichenecchi. Per garantirsi<br />

il passaggio e dare scacco ai<br />

francesi, le truppe imperiali<br />

avevano occupato Coira,<br />

aprendosi così la strada per la<br />

Valchiavenna, la Valtellina e<br />

il Lago <strong>di</strong> Como. Erano <strong>di</strong>retti<br />

a Mantova. I tre mesi <strong>di</strong><br />

permanenza dei lanzichenecchi<br />

in Valchiavenna (della<br />

Valtellina propriamente detta<br />

fu interessato marginalmente<br />

solo l’imbocco della valle)<br />

furono devastanti, anche e<br />

soprattutto a causa della<br />

peste che <strong>di</strong>ffusero. Ancor più<br />

drammatico fu il passaggio<br />

<strong>di</strong> ritorno dei lanzichenecchi,<br />

avvenuto nella primavera<br />

del 1631, attraverso valli già<br />

duramente provate dalla peste,<br />

dalla fame e dalla guerra.<br />

La popolazione e l’economia<br />

<strong>di</strong> Valtellina e Valchiavenna<br />

subirono un crollo <strong>di</strong> portata<br />

secolare. Gli ossari secenteschi,<br />

<strong>di</strong>ffusi in tutta la provincia<br />

<strong>di</strong> Sondrio, ricordano proprio<br />

questa tristissima stagione.<br />

Nella pagina a fronte: lungo la mulattiera<br />

che sale al Septimer in Val Maroz, al Sascel.<br />

A fianco: i resti della chiesa <strong>di</strong> S.Gaudenzio.<br />

Sotto: la mole del Monte Disgrazia fa da<br />

sfondo alla <strong>di</strong>scesa in mountain-bike dal<br />

Passo del Muretto.<br />

Muretto e Forno. Due trage<strong>di</strong>e<br />

a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> tre secoli:<br />

l’arcipreteNicolò Rusca e<br />

Ettore Castiglioni.<br />

Il passo del Muretto, che<br />

collega la val Malenco con l’Alta<br />

Enga<strong>di</strong>na, fu particolarmente<br />

importante nel lungo periodo<br />

durante il quale la Valtellina<br />

fu tributaria delle Tre Leghe<br />

(1512-1797). Attraverso questo<br />

passo, i magistrati grigioni<br />

dall’Enga<strong>di</strong>na potevano<br />

facilmente raggiungere<br />

Sondrio, città baricentrica<br />

rispetto alle altre (<strong>Morbegno</strong>,<br />

Tirano, Chiavenna e Bormio) e<br />

non a caso eretta a residenza<br />

principale del Capitano <strong>di</strong><br />

valle. Negli anni del declino<br />

delle libertà retiche e<br />

dell’inasprimento del conflitto<br />

religioso fra cattolici e<br />

protestanti, il Muretto è<br />

testimone della tragica vicenda<br />

dell’arciprete <strong>di</strong> Sondrio, Nicolò<br />

Rusca. E’ il 1618, il debole<br />

esperimento <strong>di</strong> convivenza<br />

interreligiosa grigiona si<br />

sta sgretolando sotto i colpi<br />

degli interessi spagnoli, delle<br />

rigi<strong>di</strong>tà controriformistiche e<br />

del prevalere dell’intransigenza<br />

protestante. L’arciprete<br />

Rusca, colto, campione della<br />

sensibilità pastorale post<br />

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