ANNUARIO 2009 - CAI Sezione di Morbegno
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<strong>di</strong> osservazione ugualmente<br />
gratificanti e raggiungibili<br />
più facilmente. La cresta<br />
NNO del pizzo Trona presenta<br />
alcuni passaggi <strong>di</strong> facile<br />
arrampicata. La presenza<br />
della ferrata priva la salita<br />
del suo fascino, inserendola<br />
nel pacchetto delle avventure<br />
prefabbricate tanto care alle<br />
agenzie turistiche. Ognuno<br />
sia misurato e consapevole<br />
gestore delle proprie capacità,<br />
in fondo nessuno ci obbliga a<br />
compiere tutti gli stessi gesti<br />
e se qualcuno, sentendosi<br />
insicuro, volesse a tutti<br />
i costi affrontare quella<br />
salita per provare l’ebbrezza<br />
dell’arrampicare, potrebbe<br />
benissimo farsi guidare da un<br />
compagno esperto, in grado <strong>di</strong><br />
fargli sicurezza.<br />
Credo infine, facendo mia la<br />
posizione del <strong>CAI</strong> <strong>Morbegno</strong>,<br />
che “Favorire il turismo<br />
escursionistico <strong>di</strong> un territorio<br />
non significa ferrare le vie<br />
d’accesso alle cime, ma<br />
significa solo valorizzare e<br />
potenziare la rete sentieristica<br />
già esistente, con l’eventuale<br />
messa in sicurezza (questo sì,<br />
anche con catene) <strong>di</strong> alcuni<br />
brevi tratti particolarmente<br />
pericolosi”.<br />
Fra i numerosi commenti alla<br />
notizia apparsa su Vaol.it<br />
c’era anche quella <strong>di</strong> Andrea<br />
Savonitto, guida alpina, in<br />
quel tempo gestore del rifugio<br />
Trona, progettista ed autore<br />
della ferrata: scontata e<br />
comprensibile la <strong>di</strong>fesa della<br />
sua creatura. Non è vero, però,<br />
come egli afferma, che nessuno<br />
all’epoca si oppose. Si oppose<br />
A fianco: sulla Tridentina.<br />
il <strong>CAI</strong> <strong>Morbegno</strong>, eccome se si<br />
oppose. Il <strong>CAI</strong> <strong>Morbegno</strong>, dopo<br />
un vivace scambio <strong>di</strong> vedute<br />
con Savonitto sugli organi <strong>di</strong><br />
stampa locali e su Lo Scarpone,<br />
fece sentire la propria voce<br />
presso gli attori istituzionali<br />
interessati al progetto. Con<br />
un documento inviato alla CM<br />
<strong>di</strong> <strong>Morbegno</strong>, al Comune <strong>di</strong><br />
Gerola e al Parco delle Orobie il<br />
presidente Vincenzo Spreafico<br />
rese ufficiale la posizione<br />
della <strong>Sezione</strong> nei confronti<br />
<strong>di</strong> un’iniziativa che giu<strong>di</strong>cava<br />
profondamente sbagliata. E<br />
il risultato fu che la seconda<br />
tranche <strong>di</strong> quel “progetto<br />
<strong>di</strong> sviluppo alpinistico della<br />
Valgerola”, che prevedeva un<br />
ulteriore, analogo intervento<br />
sul pizzo <strong>di</strong> Mezzaluna, venne<br />
annullata.<br />
In alto: sulle ferrate al<br />
Monte Grona e<br />
al Piz Trovat.<br />
Testo della lettera inviata dal presidente del <strong>CAI</strong> <strong>Morbegno</strong>, Vincenzo Spreafico, alle autorità competenti<br />
<strong>Morbegno</strong>, 9 agosto 1996<br />
• Al Presidente della C.M. Valtellina <strong>di</strong> <strong>Morbegno</strong><br />
• Al Sindaco del Comune <strong>di</strong> Gerola<br />
• Al Presidente del Parco delle Orobie valtellinesi<br />
Oggetto: “ferratura” della cresta Nord del Pizzo Trona<br />
Da parte <strong>di</strong> alcuni soci ci viene segnalato che sulla cresta che dal Lago Inferno sale al Pizzo Trona sono depositati<br />
<strong>di</strong>versi mucchi <strong>di</strong> catene pronti per la posa in opera finalizzata alla “ferratura” della intera cresta.<br />
Tale iniziativa ci pare del tutto inopportuna per i seguenti motivi:<br />
• è possibile salire sul Pizzo Trona per una via più semplice che non richiede interventi;<br />
• favorire il turismo escursionistico <strong>di</strong> un territorio non significa ferrare le vie d’accesso alle cime, ma significa<br />
solo valorizzare e potenziare la rete sentieristica già esistente, con l’eventuale messa in sicurezza (anche con<br />
catene) <strong>di</strong> alcuni brevi tratti particolarmente pericolosi;<br />
• il Pizzo Trona, che fa parte del Parco delle Orobie, è zona frequentato da camosci che verrebbero <strong>di</strong>sturbati<br />
da una frequentazione massiccia <strong>di</strong> escursioniosti;<br />
Si fa inoltre notare che, mentre nelle aree turisticamente più evolute in fatto <strong>di</strong> “vie ferrate” è in atto un ripensamento<br />
culturale importante, che arriva persino allo smantellamento <strong>di</strong> molti percorsi considerati inutili o dannosi<br />
per l’ambiente, in Val Gerola si percorre il cammino contrario.<br />
Con la presente si chiede agli enti competenti <strong>di</strong> annullare l’iniziativa, invitando nel contempo a coinvolgere,<br />
quando si interviene sull’ambiente montano, le associazioni che, come il C.A.I., possono assicurare il loro<br />
contributo concreto e competente.<br />
Cor<strong>di</strong>almente<br />
Il Presidente<br />
Vincenzo Spreafico<br />
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