ANNUARIO 2009 - CAI Sezione di Morbegno
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continuità al corridoio che<br />
dalla bergamasca arrivava<br />
al sistema dei passi Spluga-<br />
Septimer-Maloja.<br />
La “Magnifica Terra” <strong>di</strong> Bormio<br />
metteva <strong>di</strong>rettamente in<br />
comunicazione l’alta Valtellina<br />
con i territori tedeschi<br />
attraverso il sistema detto<br />
della Via Imperiale d’Alemagna<br />
(attraverso la valle <strong>di</strong> Fraele<br />
e la val Monastero) e della<br />
Via Maestra dell’Ombraglio<br />
(Umbrail o Giogo <strong>di</strong> Santa<br />
Maria).<br />
Siamo negli anni ’60 del<br />
XVI secolo. Politica, scontri<br />
religiosi, riven<strong>di</strong>cazioni<br />
territoriali e <strong>di</strong>nastiche<br />
s’intrecciano in tutta Europa e<br />
infiammano il primo decennio<br />
del “secolo <strong>di</strong> ferro” (1550-<br />
1660). Il re <strong>di</strong> Spagna Filippo II<br />
deve fronteggiare una rivolta<br />
nei Paesi Bassi. Impossibile<br />
raggiungere l’area via mare,<br />
vista la superiorità navale<br />
inglese e impensabile piegare<br />
ai propri interessi militari la<br />
Francia, avversaria storica<br />
della Spagna. L’unico modo per<br />
far affluire rinforzi è tenere<br />
aperti alcuni percorsi nel cuore<br />
delle Alpi, collegando il porto<br />
<strong>di</strong> Genova con il versante nord<br />
alpino. Finchè durerà l’alleanza<br />
con i Savoia, che garantiscono<br />
il passaggio del Moncenisio,<br />
tutto bene. A questo corridoio,<br />
molto occidentale, si affianca,<br />
più incerto, l’accordo con alcuni<br />
cantoni svizzeri <strong>di</strong> religione<br />
A fianco:<br />
il Passo del Bernina.<br />
Nella pagina a fronte:<br />
il Passo Cassana.<br />
cattolica dell’area del Gottardo<br />
che consentono il passaggio<br />
<strong>di</strong> truppe spagnole sul loro<br />
territorio e l’arruolamento<br />
<strong>di</strong> truppe. E’ tuttavia una<br />
situazione instabile: i Savoia<br />
si riavvicinano alla Francia e i<br />
cantoni svizzeri, <strong>di</strong> fatto, sono<br />
pronti a vendere il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />
passaggio al miglior offerente.<br />
In questo contesto, Valtellina,<br />
Valchiavenna e relativi passi<br />
retici <strong>di</strong>ventano centrali nella<br />
grande partita politico-militare<br />
europea. Il primo atto degli<br />
spagnoli sarà la costruzione del<br />
Forte <strong>di</strong> Fuentes (1603-1604)<br />
sul confine più settentrionale<br />
dei loro posse<strong>di</strong>menti milanesi,<br />
a guar<strong>di</strong>a delle due importanti<br />
vallate. Il Sacro macello del<br />
luglio 1620, a Guerra dei<br />
Trent’anni ormai avviata, aprirà<br />
la strada al libero passaggio <strong>di</strong><br />
truppe spagnole attraverso la<br />
Valtellina, ormai svincolata dal<br />
controllo grigione e <strong>di</strong> fatto<br />
entrata nell’orbita spagnola.<br />
Negli anni seguenti i francesi<br />
tentano per due volte <strong>di</strong><br />
riprendere il controllo delle<br />
valli dell’Adda e del Mera,<br />
formalmente per ristabilire il<br />
legittimo governo grigione.<br />
La prima volta, nel 1624-25,<br />
col marchese <strong>di</strong> Coeuvres, che<br />
però nel febbraio 1626 deve<br />
ritirarsi; la seconda volta alla<br />
fine dell’inverno del 1635,<br />
col duca <strong>di</strong> Rohan. Le chiavi<br />
del suo successo: la profonda<br />
conoscenza dello spazio alpino<br />
e la rapi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> movimento.<br />
Le truppe franco-grigioni<br />
che comanda penetrano<br />
inaspettate, anche vista la<br />
stagione, con un’azione a<br />
tenaglia, dai due estremi della<br />
Valchiavenna e della Valtellina.<br />
Un primo contingente <strong>di</strong> fanti<br />
e cavalieri fra 27 e 28 marzo<br />
1635 dallo Spluga scende a<br />
Chiavenna occupando tutto il<br />
contado. Il secondo si muove<br />
da Zuoz in Bassa Enga<strong>di</strong>na,<br />
supera il passo <strong>di</strong> Cassana (m<br />
2694), irrompe in val Federia,<br />
giunge a Livigno e da qui, il<br />
giorno seguente, a Bormio.<br />
Nell’autunno dello stesso<br />
anno gli imperiali, attraverso<br />
Val<strong>di</strong>dentro, Valfurva e Umbrail<br />
attaccano, il Rohan li batte<br />
sul campo, ma deve in seguito<br />
cedere agli accor<strong>di</strong> <strong>di</strong>plomatici<br />
e al capovolgimento <strong>di</strong> alleanze<br />
dei grigioni che, consapevoli<br />
della <strong>di</strong>fficile situazione,<br />
abbandonano lo storico legame<br />
con la Francia e si accordano<br />
con gli imperiali (Trattato<br />
<strong>di</strong> Milano del 1636-39),<br />
riprendendo il controllo delle<br />
valli dell’Adda e del Mera.<br />
Le Alpi Retiche si presentano<br />
nei secoli come barriera<br />
permeabile nel cuore<br />
dell’Europa, crocevia <strong>di</strong><br />
popoli e lingue <strong>di</strong>versi, ma<br />
continuamente comunicanti.<br />
Una rete <strong>di</strong> percorsi che<br />
rimane a vario titolo attiva<br />
fino alla fine dell’800 e in<br />
qualche caso fino alla metà<br />
del ‘900. Sarà la stagione dei<br />
trafori ferroviari (fine XIX<br />
secolo) e, in seguito, stradali<br />
che ridurrà drasticamente<br />
gli itinerari e cambierà la<br />
percezione del muoversi fra<br />
un versante e l’altro delle<br />
Alpi. Da quel momento<br />
Valtellina e Valchiavenna,<br />
prive dei moderni collegamenti<br />
veloci, saranno percepite<br />
come valli chiuse e cambierà<br />
la loro vocazione. I passi<br />
secondari oggigiorno vedono<br />
esclusivamente il passaggio <strong>di</strong><br />
escursionisti appassionati della<br />
montagna. I passi principali,<br />
ora carreggiabili e transitabili<br />
nel periodo estivo, vedono<br />
un traffico prevalentemente<br />
turistico, i motociclisti<br />
lombar<strong>di</strong> e non solo, da giugno<br />
a ottobre, amano inanellare<br />
in giornata il periplo dei passi<br />
che abbiamo raccontato.<br />
Queste note vorrebbero essere<br />
anche un invito a conoscere<br />
la montagna coi tempi della<br />
lentezza antica, piuttosto che<br />
della moderna velocità.<br />
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