ANNUARIO 2009 - CAI Sezione di Morbegno
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GIUGNO<br />
I ghiacciai si ritirano:<br />
cambiano i confini<br />
Dal 24 giugno è operativa una<br />
commissione italo-svizzera che<br />
avrà il compito <strong>di</strong> ridefinire i confini<br />
fra Lombar<strong>di</strong>a e Grigioni, fissati<br />
in una Convenzione del 1941. A<br />
causa del cambiamento climatico<br />
la massa glaciale dello spartiacque<br />
si è ridotta, mo<strong>di</strong>ficando <strong>di</strong> fatto la<br />
cresta che fa da confine. La linea<br />
<strong>di</strong> frontiera potrebbe così subire<br />
uno spostamento valutabile attorno<br />
ai 10-30 metri, a vantaggio o<br />
svantaggio dell’uno o dell’altro dei<br />
due stati.<br />
Trattandosi <strong>di</strong> aree geografiche<br />
demaniali al <strong>di</strong> sopra dei 3000<br />
metri non ci saranno conseguenze<br />
particolari se non la definizione<br />
delle responsabilità <strong>di</strong> intervento<br />
nei casi <strong>di</strong> incidenti, <strong>di</strong> soccorsi o <strong>di</strong><br />
ritrovamenti archeologici. Il ricordo<br />
corre infatti a Ötzi, la mummia<br />
ritrovata sul ghiacciaio del Similaun<br />
a cavallo fra la val Venosta e la<br />
Ötztal, contesa da Italia e Austria<br />
proprio a causa dell’incertezza dei<br />
confini. Assegnata in un primo<br />
momento all’Austria, si accertò<br />
poi che in realtà il ritrovamento era<br />
avvenuto in territorio italiano.<br />
UN ANNO DI MONTAGNA<br />
LUGLIO<br />
Moratoria acque. E’ legge<br />
La battaglia per contrastare lo sfruttamento delle acque della<br />
nostra provincia, partita nel 2005 con una grande mobilitazione<br />
popolare e proseguita con l’inserimento della sospensione<br />
delle nuove concessioni nella Finanziaria 2007, è arrivata al<br />
suo epilogo. Il 23 luglio il Comitato istituzionale dell’Autorità <strong>di</strong><br />
bacino del Po ha approvato<br />
l’adozione della moratoria in salvaguar<strong>di</strong>a del bilancio idrico <strong>di</strong><br />
Valtellina e Valchiavenna e le nuove norme che impongono un<br />
blocco pressoché totale delle nuove concessioni.<br />
Con il sì del Comitato istituzionale <strong>di</strong>venta definitiva la delibera<br />
assunta il 24 marzo dal Comitato tecnico dell’Autorità <strong>di</strong> bacino<br />
del fiume Po. Ora scatta la salvaguar<strong>di</strong>a. Le norme che entrano<br />
in vigore imme<strong>di</strong>atamente resteranno valide per otto mesi,<br />
periodo nel quale bisognerà arrivare all’approvazione del Piano<br />
territoriale <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento provinciale.<br />
Tracima il torrenteQualido:<br />
paura in val <strong>di</strong> Mello<br />
Da La Provincia <strong>di</strong> Sondrio del 1<br />
agosto: “Mercoledì 29 luglio dal<br />
cuore della parete della val Qualido,<br />
dove passa la via alpinistica<br />
“Paolo Fabbri 43”, tracciata anni<br />
fa da Jacopo Merizzi, si è staccato<br />
un roccione alto 55 metri, largo<br />
20 e profondo 8. Il materiale è<br />
finito tutto nel torrente Qualido,<br />
solitamente <strong>di</strong> modesta portata,<br />
ma in questi giorni, a causa della<br />
pioggia torrenziale, particolarmente<br />
impetuoso. Il materiale depositatosi<br />
in alveo ha quin<strong>di</strong> prodotto un<br />
effetto tappo e l’acqua accumulatasi<br />
è tracimata violentemente a valle<br />
<strong>di</strong>lavando l’alveo del torrente che ha<br />
mutato completamente la propria<br />
morfologia. Detriti, piante, massi<br />
sono rotolati fino a valle andando a<br />
finire nel torrente Mello, fermandosi<br />
a circa 400 metri dal ristoro Gatto<br />
Rosso”. Paura per tre soci del <strong>CAI</strong><br />
<strong>Morbegno</strong> che proprio quella mattina<br />
stavano effettuando un’escursione<br />
in val Qualido. Fortunatamente i<br />
tre erano già transitati dalla zona<br />
interessata dalla frana.<br />
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