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ANNUARIO 2009 - CAI Sezione di Morbegno

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E D I T O R I A L E<br />

<strong>di</strong> Domenico Del Barba<br />

E D I T O R I A L E<br />

L’attività zootecnica <strong>di</strong> montagna che aveva contribuito in modo determinante<br />

a modellare, attraverso processi millenari, il paesaggio alpino che<br />

siamo abituati a conoscere ed apprezzare, sta affrontando una grave crisi.<br />

L’intero comparto ha subito una notevole evoluzione: le aziende trasferite<br />

in pianura hanno ampliato la loro <strong>di</strong>mensione e hanno potenziato l’efficienza<br />

tecnica e produttiva, mettendo fuori mercato quelle che non si sono adeguate<br />

e che sole potevano presi<strong>di</strong>are le aree più <strong>di</strong>sagiate.<br />

Nel corso degli ultimi 40-50 anni i prati e i pascoli <strong>di</strong> alta quota si sono ridotti<br />

<strong>di</strong> un terzo nell’insieme dell’arco alpino, gli alpeggi sono abbandonati.<br />

A quote superiori i ghiacciai e i nevai sono in continuo restringimento,<br />

come ci ha bene illustrato il nostro socio-relatore Riccardo Scotti nella<br />

serata “Ghiacciai sotto Serra” tenutasi venerdì 20 novembre presso la nostra<br />

sede. La qualità dell’aria, dell’acqua e dei suoli non è certo migliorata<br />

anche in montagna, complici le industrie <strong>di</strong> pianura e il traffico sempre<br />

più congestionato.<br />

Questa non è una lettura pessimistica della situazione ambientale della nostra<br />

provincia, ma una presa <strong>di</strong> coscienza della realtà in cui viviamo.<br />

Il suolo, che rappresenta uno degli elementi costitutivi della natura e del<br />

paesaggio ed è parte integrante dell’ecosistema, soprattutto per quanto riguarda<br />

i cicli dell’acqua e delle sostanze nutritive, non è un bene infinito.<br />

Non credo che sia gestito in modo parsimonioso al fine <strong>di</strong> garantirne le sue<br />

funzioni nel lungo periodo. Specialmente se si guarda il fondovalle.<br />

Nel corso <strong>di</strong> un incontro in sede Cai col Presidente Annibale Salsa, il Segretario<br />

generale della Convenzione delle Alpi (1), Marco Onida riferiva che:<br />

“Prima <strong>di</strong> giungere a limiti <strong>di</strong> insostenibilità e punti <strong>di</strong> non ritorno, proprio<br />

per la delicatezza e specificità degli ambienti alpini occorre passare all’applicazione<br />

<strong>di</strong> nuovi modelli <strong>di</strong> sviluppo locale”.<br />

E la ratifica dei protocolli della Convenzione delle Alpi (pianificazione territoriale<br />

e sviluppo sostenibile, agricoltura <strong>di</strong> montagna, protezione della<br />

natura e tutela del paesaggio, foreste montane, turismo, <strong>di</strong>fesa del suolo,<br />

energia, trasporti, qualità dell’aria, idroeconomia, popolazione e cultura,<br />

economia dei rifiuti), già firmati dai paesi membri, sarebbe un passo decisivo<br />

per scegliere un futuro <strong>di</strong> qualità per lo spazio alpino e per promuovere<br />

in modo sostanziale quelle miriade <strong>di</strong> azioni/progetto <strong>di</strong> sostenibilità<br />

già realizzate”.<br />

Sarebbe tempo quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> scelte concrete.<br />

L’Italia, unico tra gli otto paesi ad abbracciare per intero l’arco alpino, è<br />

tra i pochi che pur avendo firmato tutti i Protocolli della Convenzione delle<br />

Alpi tra il 1994 e il 2001, nel 2007 non ne aveva ancora ratificato alcuno.<br />

Confidando a questo punto nell’anno del pianeta Terra <strong>2009</strong> proclamato<br />

dall’UNESCO e che nell’attesissima Conference of the Parties <strong>di</strong> Copenhagen<br />

(COP15) del 7-18 Dicembre i Gran<strong>di</strong> della terra decidano a favore delle generazioni<br />

future, credo che noi aderenti a un Club importante, che rappresenta<br />

un grande movimento <strong>di</strong> opinione e un valore tecnico e morale a favore<br />

della montagna, abbiamo il dovere <strong>di</strong> far nostro il tema “Your Planet needs<br />

You! Unite to combat climate change” (“Il pianeta ha bisogno <strong>di</strong> te! Uniti<br />

per combattere il cambiamento climatico”), per favorire in ogni sede le migliori<br />

politiche a favore delle terre alte.<br />

(1)La Convenzione delle Alpi è una<br />

convenzione internazionale, nata su<br />

iniziativa della CIPRA (Commissione<br />

Internazionale per la Protezione<br />

delle Alpi), intesa a realizzare la<br />

protezione e lo sviluppo sostenibile<br />

dell’arco alpino. La Convenzione<br />

delle Alpi è stata firmata a Salisburgo<br />

(Austria) il 7 novembre 1991<br />

da Austria, Francia, Germania, Italia,<br />

Svizzera, Liechtenstein e UE. La<br />

Slovenia ha firmato la Convenzione<br />

il 29 marzo del 1993. Un protocollo<br />

supplementare ha consentito l’accesso<br />

al Principato <strong>di</strong> Monaco.<br />

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