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nostro lunedì - Regione Marche - Cultura

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tapioca<br />

C’era una volta un vecchio che viveva in una piccola<br />

casa ai margini del bosco. Non aveva parenti al di fuori<br />

di un nipote che chiamava Tapioca perché della polvere<br />

di tapioca il piccolo era ghiotto. Ma era impossibile trovare<br />

Tapioca nel bosco, e se ne trovava poca ormai anche<br />

nelle botteghe del villaggio. Così il nonno, per salvare<br />

il nipote dalla denutrizione totale, scrisse in Brasile e<br />

si fece mandare per nave cinque grossi sacchi di tapioca.<br />

Nascose la preziosa merce nel granaio e tirò un bel<br />

sospiro di sollievo. Per qualche mese nutrì il nipote mescolando<br />

polvere di tapioca col cacao, col latte, con il<br />

riso e con la ricotta. Ma poi la tapioca finì e il vecchio divenne<br />

triste. Arrivò il natale e nevicò. Il nonno, per andar a<br />

far legna nel bosco, si ammalò: cominciò a tossire e gli<br />

venne la febbre. Tapioca si dedicò ai lavori domestici:<br />

faceva bollire il latte di capra, cuoceva la polenta, riusciva<br />

persino a tagliare la legna con una piccola accetta.<br />

Qualche volta arrivava fino alla farmacia del villaggio<br />

per comprare gli sciroppi. Il vecchio era preoccupato:<br />

- Cosa mangi, piccolo mio?<br />

- Mangio quel che trovo. Poi usciva: nel pozzo gelato<br />

faceva cadere dei sassi, toglieva il gelo dalle foglie di<br />

lattuga, andava a custodire i conigli. Non c’era più tapioca<br />

nel granaio. Una mattina nonno si sentì molto<br />

debole, provò a tirarsi su senza riuscirci; allora chiamò<br />

il nipote e lo fece sedere ai piedi del letto.<br />

luciano anselmi il segreto<br />

fabio tombari<br />

d’oltremare<br />

Qual è il segreto del mare? Perché il mare ci affascina?<br />

Per quel che ci si trova dentro: i pesci, i coralli, le perle?<br />

Quand’ero ragazzo, e aspiravo a diventar mozzo, non passava<br />

annata che non vi fossero naufragi in mare. La sola<br />

Fano, città della Fortuna, - barche e bragozzi a vela -<br />

contava i suoi morti a mute: dagli undici di Attilio Valentini<br />

a Paron Madonna, che sullo scoglio d’Ancona, dove<br />

s’erano aggrappati, si vede strappar via dai frangenti i<br />

quattro figli a uno a uno.<br />

Perché, mi chiedevo, perché?<br />

Certo, il mare ha il suo segreto: e come se lo cela e lo<br />

cova e lo liscia il suo segreto da piovre; giù nei meandri<br />

più freddi. Ma è un’esca. Poiché anche il mare pesca a sua<br />

volta. Potrà interessare i palombari, i pescatori, i mercanti,<br />

non gli altri, navigatori, pionieri e poeti. Ciò che questi<br />

cercano non è un ricavato, una preda, poiché vi han sempre<br />

indagato qualcosa che l’orizzonte nasconde.<br />

- Che c’è al di là? - Il fanciullo che lascia le oche e s’arrampica<br />

su per l’erta del colle, trattiene il grido dei Diecimila:<br />

- Thalatta! Thalatta!<br />

L’ora mattutina e il frangesi delle onde; l’ampio respiro e<br />

l’émpito del largo.<br />

- E di là del mare che c’è?<br />

- La preistoria, il mito.

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