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nostro lunedì - Regione Marche - Cultura

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“museo diocesano”<br />

La collocazione del Museo è senz’altro prestigiosa: il<br />

Palazzo del Vecchio Episcopio, situato sulla sommità<br />

del colle Guasco prospiciente dall'alto sul porto e sul<br />

centro storico, è, insieme all'adiacente Cattedrale romanica<br />

di San Ciriaco, la testimonianza e il simbolo<br />

degli splendori della città di Ancona. Fu, infatti, sede<br />

della Magistratura cittadina fino al XI secolo per divenire<br />

poi abitazione vescovile fino alla fine del '700; nel<br />

1464 tra le sue mura fu ospitato il papa Pio II che aveva<br />

organizzato la partenza di una crociata contro i<br />

turchi proprio dal <strong>nostro</strong> porto, ma, già malato, morì<br />

poco dopo nello stesso palazzo che lo aveva accolto<br />

senza poter veder salpare le navi per l’impresa tanto<br />

agognata; di questa fugace presenza ci restano comunque<br />

alcune opere che testimoniano la volontà del<br />

vescovo anconetano Antonio Fatati di ospitare degnamente<br />

il pontefice; sono infatti esposte nel Museo una<br />

preziosa croce processionale in metallo dorato e sbalzato,<br />

con smalti traslucidi, turchesi e cristallo di rocca,<br />

un evangelistario miniato con coperta in velluto rosso<br />

e argento dorato e un piviale in velluto veneziano ornato<br />

da formelle ricamate rappresentanti la conversione<br />

e il successivo martirio di San Ciriaco. Tra il 1727 e<br />

il 1730 abitò nel palazzo il card. Prospero Lambertini,<br />

futuro papa Benedetto XIV, in qualità di vescovo di<br />

Ancona. Una volta a Roma il pontefice, non dimentico<br />

degli anni trascorsi nella nostra città, inviava ogni<br />

anno, in occasione della festa del santo patrono, dei<br />

doni che, in buona parte, si possono ammirare ancora<br />

oggi nelle vetrine della sala del tesoro sotto forma di<br />

calici, ostensori e reliquiari e di parati liturgici tra cui<br />

sono visibili un piviale, una pianeta ed una mitria; in<br />

tutti i preziosi manufatti campeggia lo stemma a bande<br />

verticali della famiglia Lambertini a ricordare il munifico<br />

donatore. L'allestimento del Museo è organizzato<br />

su due piani rispettando i più moderni criteri<br />

museografici: impianti a norma, sistemi di sicurezza,<br />

superamento delle barriere architettoniche, biblioteca<br />

specializzata e vendita delle pubblicazioni. Le opere,<br />

distribuite in 18 sale, sono state sistemate sia seguendo<br />

un iter cronologico che secondo raggruppamenti<br />

tematici. È possibile, quindi, visitando il Museo,<br />

ripercorrere i momenti più salienti dell'arte e<br />

della storia del <strong>nostro</strong> territorio.

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