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nostro lunedì - Regione Marche - Cultura

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Gilberto Bagaloni Editore<br />

22e<br />

le<br />

nuvo-<br />

Bagaloni non aveva un ufficio; almeno per tutto il<br />

tempo in cui ha operato ad Ancona ed io l’ho colenosciuto,<br />

collaborando con lui. Faceva tutto dal salotto<br />

di casa sua, al piano terra di un edificio anni<br />

Settanta, che si vedeva dal marciapiede.<br />

Un tavolo da pranzo rotondo ed una poltrona vicino<br />

giorgio mangani<br />

al telefono erano il suo posto di lavoro di editore, anzi l’editoria. Aveva scelto di pubblicare sulla storia e la letteratura delle <strong>Marche</strong> e<br />

potremmo dire di protoeditore marchigiano moderno. lo fece fra i primi negli anni d’esordio del <strong>nostro</strong> (modesto) regionalismo, of-<br />

E la macchina: un’auto dall’apparenza sportiva, cofrendo al dibattito del tempo un’opera di riferimento, fondata sulle riflessioni<br />

upè, che faceva un fracasso infernale, elogiata sulla “marchigianità” letteraria di Carlo Antognini, che, da cattolico, l’aveva vo-<br />

come un di veicolo da corsa, non mi ricordo più di luta identificare in una specie di “spiritualità” che avrebbe connotato i suoi au-<br />

quale marca, ma comunque abbastanza popolare. tori contemporanei, antologizzati in Scrittori marchigiani del Novecento, la pri-<br />

Una macchina come quella e con quel rumore ce ma opera pubblicata da Gilberto Bagaloni Editore nel 1971. Ma, in realtà, l’ap-<br />

l’aveva solo lui ad Ancona e ciò lo rendeva inconproccio al libro di Bagaloni (come molte forme ed espressioni della cultura<br />

fondibile. Una volta ci andammo assieme a Bologna marchigiana di quegli anni, in assenza di riferimenti e tradizioni locali) era ri-<br />

per verificare un “bronzetto”, una specie di stampo masto piuttosto simile a quello delle case editrici tradizionali e “nazionali” di cul-<br />

per l’incisione “a caldo” delle decorazioni in oro di tura; non nasceva da un progetto e da una conoscenza adeguata della storia e<br />

una cartonatura, forse quella di Tapioca di Luciano della cultura regionale, allora priva di intellettuali, scrittori o studiosi, per lo più<br />

Anselmi, in uscita nel 1974; un viaggio futurista. attivi fuori delle <strong>Marche</strong>. Anche l’idea di pubblicare una collana di tascabili,<br />

Bagaloni aveva una passione infantile per i libri e per dopo i libri illustrati e cartonati del primo decennio, fu un modo per imitare in<br />

bagaloni

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