nostro lunedì - Regione Marche - Cultura

la xilografia
Di tanto in tanto mi arriva da Ancona un plico, e confesso
di non saper resistere al desiderio di aprirlo subito.
Lo so, è del Bucciarelli; e dentro vi trovo le sue
stupende pubblicazioni.
Dico stupende a ragion veduta. Anzi, mi chiedo se ormai
questi esemplari gioelli editoriali, vere e proprie
opere d’arte, siano ancora possibili nelle nostre grandi
città caotiche, dove la frenesia del vivere ottunde
ogni motivo di riflessione, di calmo e meditato agire.
E difatti ci arrivano dalla provincia, dalla colta, cara
provincia italiana, dove ancora si è mantenuto il gusto
del vivere civile, delle umane aspirazioni, e dei
progetti e dei sogni per le belle creazioni, che solo in
questa discrezione e misura dell’esistenza possono
formarsi e maturare. Ho detto stupende pubblicazioni.
Pagine stampate su carta che al tatto appare soffice,
come il velluto; spazi armoniosamente pausati
fra bianchi e neri, dove l’occhio si riposa e nello stesso
tempo sollecita la fantasia; margini ariosi entro i
quali le parole dei poeti diventano già lapidarie; belle
incisioni originali d’artista; e tirature limitate.
La grande tradizione continua. La serie di questi libri
si è man mano infittita sullo scaffale e i nomi illustri
degli autori sono ormai una schiera, dagli antichi ai
nostri amici contemporanei: Petrarca, Villon, Lorenzo
De’ Medici, Leopardi, Mistral, Sinisgalli, Cantatore,
Nicola Lisi, Lucio Fontana e Bartolini che qui ha rivelato
il suo “Testamento per Luciana”, figlia tenerissima,
accompagnandolo con un’acquaforte chiara,
“bionda” come diceva l’artista per definire il tono
della luce dorata che invade il rettangolo e vibra
della sua morbida sostanza. Francamente, non si
può non restare ammirati.
E se il piacere di avere tra le mani simili carte preziose
cresce ogni volta, cresce anche l’invidia (o la
nostalgia?) per queste “vite provinciali” rallegrate da
così intima disposizione al bello e all’ideale. Ancona,
per merito del Bucciarelli, è un luogo benigno alle
Muse: rendiamogli pubbliche grazie.
Milano, dicembre 1963
adolfo de carolis
Marco Valsecchi
Edizioni d’Artista Bucciarelli