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N O T I Z I A R I O D E L C O M U N E D I F O L G A R I A

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Premio Letterario<br />

Vittoria Giuliani Sostegni<br />

L’analisi di Gordon Poole sulla politica estera americana<br />

vince la settima edizione<br />

Alla fine d’agosto è stato assegnato<br />

per la settima volta il Premio Letterario<br />

Vittoria Giuliani Sostegni legato<br />

ai diritti ed alle lotte per la libertà: il<br />

vincitore è stato Gordon Poole con il<br />

saggio intitolato “Nazione guerriera”.<br />

Nel testo l’autore presenta una faccia<br />

probabilmente poco nota degli Stati<br />

Uniti: partendo dalla Guerra di Secessione,<br />

ripercorre gli eventi bellici ai quali<br />

l’America ha preso parte, per dimostrare<br />

come da una concezione della<br />

guerra come guerra di posizione questa<br />

nazione sia passata ad intendere la guerra<br />

come annientamento del nemico, un<br />

graduale deterioramento ideologico che<br />

ha portato a non risparmiare nemmeno<br />

i civili.<br />

La premiazione è stata anche un’occasione<br />

per ricordare l’amica Enrica Collotti<br />

Pischel, che dal 1996, anno dell’istituzione<br />

del Premio per volontà<br />

dell’avvocato Paolo Mirandola di Rovereto,<br />

lavorava attivamente al Premio<br />

come membro della giuria. Questa è<br />

composta da importanti esponenti del<br />

panorama culturale locale: Gino Gerola,<br />

noto scrittore e presidente della giuria<br />

stessa, Vincenzo Calì, direttore del<br />

Museo Storico di Trento, Fabrizio Rasera,<br />

Emilio Franzina, entrambi importanti<br />

Storici e, da quest’anno, Luisa Cortese<br />

in veste di coordinatrice.<br />

Il Premio Sostegni, riservato alle opere<br />

pubblicate da non più di cinque anni,<br />

quest’anno legato alla saggistica, ha vi-<br />

Particolare della cerimonia 2003 del Premio Sostegni<br />

sto concorrere numerosi testi: l’edizione<br />

2003 è stata infatti molto partecipata<br />

dal punto di vista delle opere pervenute.<br />

Tra queste la giuria ha individuato una<br />

cinquina nella quale è stata successivamente<br />

indicata l’opera vincitrice: oltre<br />

a “Nazione guerriera” di Gordon Poole,<br />

ne facevano parte “I conflitti dimenticati”<br />

della Caritas Italiana, “I signori<br />

della morte” di Aldo Forbice, “Non ci<br />

sto”, scritto da padre Alex Zanotelli e<br />

Pietro Ingrao, e “Resistenza alternativa”<br />

di Giulio Girardi.<br />

Tornando al testo vincitore, la motivazione<br />

che ha spinto la giuria a sceglierlo<br />

è stata la seguente: «Si tratta di un<br />

saggio o se vogliamo di una serie ben<br />

coordinata di saggi, uscita in prima edizione<br />

nell’aprile del 2001, prima quindi<br />

della tragedia delle Twin Towers. La<br />

data è da sottolineare perché l’insieme<br />

di queste pagine, molto impegnate, documentate,<br />

lucide e convincenti potrebbe<br />

indurre a giudizi non rispondenti alla<br />

realtà. Il libro, l’autore spera possa<br />

servire alla causa della pace, in particolare<br />

possa stimolare una riflessione<br />

sulla politica estera statunitense e sulle<br />

possibili risposte ad essa, come si augura<br />

nella prefazione alla seconda edizione.<br />

Può essere un saggio per molti<br />

versi impressionante in quanto presenta<br />

lucidamente una faccia in genere poco<br />

mostrata e quindi poco conosciuta<br />

degli Stati Uniti. Per spiegare o far comprendere<br />

più a fondo la loro politica at-<br />

27<br />

tuale, Poole prende in esame molti aspetti<br />

della storia americana dagli inizi<br />

dell’Ottocento in poi e dimostra come<br />

alcuni precedenti teorici sfocino in<br />

una specie di rivoluzione, centrata sulla<br />

Guerra di Secessione, che segna il<br />

passaggio da una concezione della guerra<br />

limitata allo scontro tra eserciti a<br />

quella, a mano a mano sempre più radicata,<br />

di guerra d’annientamento o di popolo<br />

nemico che bisogna distruggere<br />

nella sua totalità. Dall’altra parte, viene<br />

messa in rilievo la convinzione solida,<br />

anche se non molto sbandierata, da parte<br />

soprattutto delle classi dirigenti, di essere<br />

il popolo eletto, destinato ad imporre<br />

la propria realtà politica, sociale,<br />

economica al mondo intero. Le tappe di<br />

una simile evoluzione si possono indicare<br />

nelle stragi dei nativi americani e<br />

su su nelle guerre del Vietnam, di Corea,<br />

del Golfo Persico, della Jugoslavia,<br />

dell’Afghanistan in un crescendo che<br />

sembra dettato da una missione divina<br />

e mondiale. A suffragio dei fatti, Poole<br />

analizza anche molti testi di scrittori<br />

americani, da Melville a Twain, da<br />

Chomsky a Clark, che si aggiungono alla<br />

documentazione vera e propria, ricca<br />

e corroborante. Non è, come potrebbe<br />

sembrare, un testo antiamericano, è<br />

scritto dall’interno, nel senso perlomeno<br />

che l’autore è americano, nato e cresciuto<br />

nel Massachussetts, anche se dal<br />

1957 vive a Napoli, dove insegna presso<br />

l’Istituto Orientale. Vuole essere sostanzialmente<br />

un contributo efficace alla<br />

conoscenza di aspetti poco noti della<br />

realtà del nostro tempo e quindi ad una<br />

maggiore comprensione e coscienza,<br />

base di una effettiva ricerca della pace<br />

e della collaborazione. Tanto più che è<br />

scritto in uno stile veloce, scorrevole,<br />

perfettamente assimilabile».<br />

L’Assessore alla Cultura<br />

dott. Federico Barbieri

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