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N O T I Z I A R I O D E L C O M U N E D I F O L G A R I A

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tutto dicembre, che presenta un piacevole<br />

excursus storico sulle attrezzature<br />

di boscaioli e falegnami.<br />

“Riconoscere gli alberi, conoscere il bosco”<br />

che, presso l’Orto Botanico di Passo<br />

Coe (Folgaria), introduceva il visitatore<br />

al riconoscimento delle principali<br />

specie arboree delle foreste alpine e del<br />

loro legno, nonché alla conoscenza, e<br />

dunque comprensione, dei meccanismi<br />

che regolano la vita del bosco e delle<br />

leggi, principi scientifici e norme gestionali<br />

che ne indirizzano la coltivazione.<br />

In considerazione del suo valore<br />

didattico, ancor più in abbinamento ai<br />

nuovi e bellissimi diorami ivi recentemente<br />

allestiti, questa mostra anziché<br />

chiudere definitivamente i battenti il 14<br />

settembre, è stata trasferita presso il<br />

Centro di Documentazione di Luserna<br />

dove rimarrà fino a fine anno in modo<br />

da essere disponibile per le scuole che<br />

vorranno approfittarne.<br />

Inoltre a Guardia di Folgaria ha avuto<br />

luogo dal 5 al 10 agosto un simposio di<br />

scultura in legno, con artisti affermati e<br />

non, che hanno eseguito “in strada” le<br />

loro opere. È stata l’occasione, molto<br />

apprezzata dal pubblico, per capire come<br />

nasce un’opera d’arte.<br />

La cinematografia, elemento così importante<br />

della divulgazione ma anche<br />

della cultura dell’ultimo secolo, ha trovato<br />

un suo spazio in una serie di proiezioni<br />

sia di filmati di carattere documentale<br />

che di films ben noti (dal mitico<br />

“Figliol prodigo” di Luis Trenker al bellissimo<br />

“Il segreto del bosco vecchio”<br />

di Olmi con interpretazione da oscar di<br />

un inedito Paolo Villaggio) che, per le<br />

tematiche e l’impatto emotivo, bene<br />

rientravano nel messaggio che questa<br />

serie di iniziative intende trasmettere.<br />

Per concludere, non poteva mancare un<br />

richiamo al significato del bosco nella<br />

gastronomia. Alcuni ristoranti degli Altipiani<br />

hanno proposto menù a tema realizzati<br />

con selvaggina, funghi e altri prodotti<br />

del bosco.<br />

Poiché però l’obiettivo era appunto<br />

quello di porre una prima pietra alla ricostruzione<br />

di una cultura quasi perduta,<br />

si doveva fare in modo che, calato il<br />

sipario sulle manifestazioni, qualcosa<br />

rimanesse a tener vivo e diffondere il<br />

messaggio che esse avevano cercato di<br />

lanciare.<br />

Che cosa poteva sperare di riuscirci meglio<br />

di una pubblicazione che riunisse<br />

quelle voci e che potesse farle riecheg-<br />

giare a lungo e diffonderle anche a coloro<br />

che non avessero avuto l’opportunità<br />

di raccoglierle dal vivo?<br />

Così è nato il volume “Vivere il legno”,<br />

come eco duratura di un impegno, ma<br />

anche, speriamo, come utile possibilità<br />

di ricordo e di consultazione per coloro<br />

che “dopo” sentiranno il desiderio di<br />

non lasciar cadere un discorso importante<br />

e magari, chissà, di approfondirlo<br />

e forse scoprire un giorno che da esso è<br />

nato qualcosa di nuovo e positivo per la<br />

loro quotidianità.<br />

Questo libro contiene la voce di “addetti<br />

ai lavori” che si sono sforzati di<br />

tradurre nelle forme più accessibili<br />

concetti non sempre semplici e dati assolutamente<br />

certi, corredando il tutto<br />

con una ricca ed accattivante iconografia.<br />

Commercializzato dal Centro di<br />

Documentazione di Luserna ma prenotabile<br />

anche presso il Comune di<br />

Folgaria al prezzo di € 5,00, il volumetto<br />

oltre che costituire un arricchimento<br />

personale, sia per gente che in<br />

mezzo ai boschi ha la fortuna di vivere,<br />

sia per il cittadino avveduto che<br />

vuole conoscere il mondo che gli sta<br />

attorno e le opportunità che esso gli offre,<br />

potrebbe essere una buonissima idea<br />

regalo per amici e parenti, con la<br />

quale ognuno di noi contribuirebbe in<br />

maniera intelligente alla promozione<br />

del nostro mondo e di un prodotto che<br />

può e deve costituire per gli Altipiani<br />

un’alternativa forte e un valido complemento<br />

alla monocultura del turismo<br />

e dello sci.<br />

Non si deve dimenticare tra l’altro che<br />

costruire in legno significa in prospettiva<br />

risolvere il gravissimo problema delle<br />

discariche di inerti, del quale da noi<br />

ancora non ci si rende compiutamente<br />

conto, ma che purtroppo riceveranno<br />

come pesante eredità i nostri figli.<br />

Tutto questo però sarà possibile solo se<br />

sapremo vedere oltre il nostro naso e,<br />

soprattutto nella nostra piccola e invidiabile<br />

realtà degli Altipiani, non permetteremo<br />

l’affossamento sul nascere<br />

di un processo di crescita della qualità<br />

della vita e di consolidamento economico<br />

che negli altri Paesi europei (e nella<br />

stessa provincia di Bolzano) è ormai<br />

patrimonio culturale di ognuno e fortemente<br />

sostenuto dalle istituzioni.

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