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libro poesia dialettale - Fondazione scientifico culturale Eugenio ...

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dere ossequi alla verità. Essi approfittano della libertà che il nostro Governo ha sempre<br />

consentito, per spargere ovunque il loro veleno.<br />

Gli scrittori del giornale croato continuano poi esaltando , con lodi sperticate gli albanesi<br />

insorti, per rivendicare il diritto di essere indipendenti.”Il loro moto insurrezionale –<br />

scrivevano- dovrà trionfare poiché lo assiste la giustizia e noi dobbiamo assicurare ai ribelli<br />

tutta la nostra solidarietà e cacciare gl’italiani da tutte le zone che essi hanno occupato”.<br />

Dalla propaganda all’azione<br />

L’”imperialismo italiano”! E’ questo il grido santo con il quale si bandisce la crociata<br />

contro di noi. Si inventano discorsi di uomini politici; si attribuiscono alle nostre maggiori<br />

personalità propositi che esse non si sono mai sognate di tenere; si parla di fantastici<br />

disegni del nostro Governo, ben sapendo che essi sono assolutamente falsi. ma non è soltanto<br />

questa loiolesca ed instancabile propaganda che contro noi viene fatta. V’è tutto un<br />

piano preordinato di sobillazione e di insurrezione, di cui si hanno le prove irrefragabili.<br />

L’articolo di cui sopra vi parlavo è stato sequestrato dalle nostre autorità. In una perquisizione<br />

fatta alla società ginnastica dei “Sokols”, al tribunale e al Convento dei Michelini,<br />

sono stati trovati dei documenti dai quali si apprende che nelle campagne e nelle città della<br />

Dalmazia doveva scoppiare un moto generale, coincidente con la data della ripresa delle<br />

ostilità contro le nostre linee: fra il 25 ed il 26 giugno.- Si voleva quindi preparare un moto<br />

generale in tutto il territorio da noi occupato e ripetere il colpo fatto dagli albanesi. E si<br />

stavano organizzando i quadri dei ribelli, irregimentandoli, istruendoli, armandoli, mettendoli<br />

in condizione, per lo meno nel primo momento, di dare alla dimostrazione il carattere<br />

di un movimento generale e violento. Fra i documenti sequestrati vennero trovati anche<br />

i ruoli di un battaglione croato, che per il primo avrebbe dovuto assalire le nostre linee e<br />

dare alla popolazione il segnale della riscossa. Fu in seguito a queste informazioni pienamente<br />

corroborate dalle scoperte fatte e dai documenti rinvenuti, che il circolo croato dei<br />

“Sokols” venne requisito dalle nostre autorità.<br />

Del resto, gli elementi croati disseminati in Dalmazia, non si curano affatto di tenere<br />

celati i loro sentimenti e fanno aperta professione dei loro propositi . Ieri il noto nazionalista<br />

Lovricoff, tenne una conferenza nel circolo dei suoi connazionali. la conferenza si<br />

protrasse fin dopo le ventuna, ora nella quale la folla abbandonò il circolo, riversandosi in<br />

istrada.<br />

L’assalto ai soldati e ufficiali italiani.<br />

A quell’ora la città era calmissima. Gli ufficiali e i marinai erano scesi a terra dalle<br />

navi ancorate in porto, per fare la consueta passeggiata domenicale. Nulla lasciava credere<br />

che si era sul punto di vedere provocati dei gravissimi disordini.<br />

La colonna dei nazionalisti croati, uscita dal salone ove aveva concionato il capitano<br />

Lovricoff, obbedendo ai soliti agenti provocatori che non mancano mai a queste dimostrazioni,<br />

si riversò sulla riva. Lungo la strada si erano uniti ai dimostranti anche parecchi soldati<br />

serbi.<br />

Appena gli ufficiali italiani furono scorti, partirono dalla folla grida, invettive, ingiu-<br />

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