libro poesia dialettale - Fondazione scientifico culturale Eugenio ...
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IL PICCOLO Trieste 23 Luglio 1920<br />
I solenni funerali del tenente Casciana<br />
Come abbiamo riferito nel Piccolo della Sera ieri mattina alle 9 seguirono i funerali del<br />
povero tenente Casciana, morto in seguito alla ferite di bomba riportate davanti il “Narodnidom”<br />
la settimana scorsa, funerali solenni imponenti che furon una grande manifestazione di<br />
cordoglio, un plebiscito di affettuoso consenso, mentre la salma del valoroso passava avvolta<br />
nel tricolore, recata a spalla dai commilitoni, tra fiori e vessilli. Le finestre di gran parte<br />
delle case avevano issato bandiere abbrunate, i negozi erano chiusi.<br />
Molto tempo prima delle 9 un’enorme folla si radunò nelle vie Fabio Severo, Carducci,<br />
Portici di Chiozza, Ponte della Fabra – per le quali doveva passare il corteo funebre. La scala<br />
di Montuzza apparve come un enorme grappolo umano. In questa via il transito dei veicoli<br />
era impossibile. Alle 9,15 -mentre la truppa presenta le armi il feretro avvolto nella bandiera<br />
nazionale -esce dall’ospedale portato a spalla da sei ufficiali.<br />
Il corteo<br />
Il corteo è aperto dalla Banda presidiaria. Viene poi una compagnia d’onore del 47 reggimento<br />
fanteria. Seguono quindi portate a mano numerose ghirlande fra cui la ghirlanda del<br />
comm. Mosconi, del fascio triestino di combattimento, del Comando di Fiume<br />
dell’Associazione dei combattenti Adriatici, degli ufficiali del Corpo d’Armata e della sezione<br />
dei reali carabinieri, dei ferrovieri italiani in missione a Trieste, dei Dalmati, della sezione<br />
femminile del Fascio di combattimento dei Cavalieri della morte, dell’Associazione<br />
Nazionalistica italiana, dell’Associazione delle madri e vedove dei caduti, dell’Associazione<br />
Nazionale Trento-Trieste, della Camera di Commerico e industria, degli Esploratori triestini,<br />
degli Amici. Sul feretro è deposta una corona della sposa del disgraziato ufficiale.<br />
Dopo il feretro viene la sposa addoloratissima. Quindi il comm. Mosconi, il conte Noris,<br />
i generali Ferrero e Castagnola, il tenente colonnello Bertarelli, il capitano cav. Frausin per<br />
il Governo marittimo, il capitano di vascello Magliani del Comando della difesa marittima.<br />
Vengono poi le rappresentanze con bandiere dell’Associazione dei combattenti adriatici, dei<br />
volontari di guerra ex irridenti, della Società Ginnastica Triesina, dei Dalmati, degli<br />
Esploratori, del Veloce Club Trieste. Tra altre bandiere nazionali notammo una che fu salvata<br />
dai signori Luigi Tommasini e Attilio Rigamonti mentre più infuriava l’incendio del<br />
“Narodni-dom”.<br />
Parteciparono al trasporto funebre anche una rappresentanza del partito popolare italiano<br />
e un numeroso gruppo di postelegrafonici con a capo il direttore generale cav uff. Rossini<br />
e vice-direttore cav. Marignoni. Il corteo- diretto dal maggiore dei granatieri Nosati – passò<br />
tra due fitte ali di popolo commosso, che aveva parole di rimpianto per la tragica fine dell’ufficiale.<br />
Giunto in piazza Goldoni il corteo si ferma. La bara viene deposta sul carro, la<br />
banda intona ancora una marcia funbebre e le truppe salutano presentando le armi, le bandiere<br />
s’inchinano in segno di estremo commiato e la bara riprende il cammino verso il luogo del<br />
perenne riposo. Seguono alcune carrozze con la sposa lagrimante del caduto, altra con amici<br />
e rappresentanze e si acoda ancora numerosa gente che vuole accompagnare la salma.<br />
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