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Cap.5 - Le carte di navigazione

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5.1.1 - Carta <strong>di</strong> Mercatore<br />

Capitolo 5<br />

LE CARTE DI NAVIGAZIONE<br />

115<br />

CAPITOLO 5 – LE CARTE DI NAVIGAZIONE<br />

La carta <strong>di</strong> Mercatore è una rappresentazione isogona appartenente<br />

alla famiglia <strong>di</strong> <strong>carte</strong> cilindriche che conserva la lunghezza dell'equatore<br />

della Terra obiettiva; l'equatore è pertanto una linea automecoica (stessa<br />

lunghezza), sul quale il modulo <strong>di</strong> riduzione lineare è uguale all'unità<br />

(deformazione nulla: n=1).<br />

Fu ideata e costruita dal geografo e cartografo olandese Gerhard<br />

Kremer (1512-1594), soprannominato Mercatore, che nel 1569<br />

pubblicò, quale primo esempio <strong>di</strong> tale carta, il Grande Mappamondo<br />

(Nova et aucta orbis terrae descriptio), inciso su 18 fogli <strong>di</strong> rame <strong>di</strong> cui<br />

si posseggono 4 copie. Di generale uso in <strong>navigazione</strong> per quanto verrà<br />

più avanti esposto, la carta fu nel 1645 ben definita matematicamente<br />

dal Bond considerando sferica la forma della Terra. Improprio<br />

l'appellativo <strong>di</strong> proiezione <strong>di</strong> Mercatore; la giustificazione va ricercata<br />

nel considerarla quale trasformazione, al fine <strong>di</strong> renderla isogona, della<br />

proiezione cilindrica tangente <strong>di</strong>retta (proiezione dal centro della Terra<br />

obiettiva su un cilindro tangente all'equatore); alla fine del XVI secolo<br />

fu chiamata carta ridotta o delle latitu<strong>di</strong>ni crescenti.<br />

Per quanto definito, sulla carta <strong>di</strong> Mercatore i paralleli ed i meri<strong>di</strong>ani<br />

sono rappresentati da due fasci <strong>di</strong> rette parallele, fasci tra loro<br />

perpen<strong>di</strong>colari; inoltre, l'equatore viene rappresentato, a seconda della<br />

forma della Terra, da un segmento lungo 1 a 2π o 1 R 2π con a1 ed R1<br />

rispettivamente il semiasse maggiore dell’ellissoide rappresentativo ed<br />

il raggio della Terra obiettiva. <strong>Le</strong> relazioni <strong>di</strong> corrispondenza della carta<br />

<strong>di</strong> Mercatore si ricavano dalla teoria generale delle <strong>carte</strong> isogone;<br />

comunque è possibile ricavare le relazioni <strong>di</strong> corrispondenza, per mezzo<br />

<strong>di</strong> considerazioni geometriche. Per ottenere ciò risulta pratico<br />

considerare un sistema <strong>di</strong> assi <strong>carte</strong>siani ortogonali, l'asse x coincidente<br />

con l'equatore e l'asse y col meri<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> Greenwich (l'origine del<br />

sistema <strong>carte</strong>siano coincide col piede del meri<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> Greenwich).<br />

In figura 5.1 A e B rappresentano due punti sull'ellissoide o sulla sfera<br />

obiettiva, infinitamente vicini, considerati né sullo stesso meri<strong>di</strong>ano né<br />

sul parallelo passante per A; il parallelo passante per B incontra il<br />

meri<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> A nel punto C. Il triangolo rettangolo (ellissoi<strong>di</strong>co e/o<br />

sferico) mistilineo ABC può essere considerato piano per la sua


116<br />

MARIO VULTAGGIO<br />

piccolezza; a questo corrisponde sul piano il triangolo abc, anch'esso<br />

infinitesimo; tra i punti sull’ellissoide e/o sfera ed i punti sul piano si<br />

impone la proprietà della corrispondenza biunivoca ( proprietà che<br />

assicura l’esistenza , l’unicità e la corrispondenza fra i punti). I punti sul<br />

piano sono rappresentati dalle due seguenti relazioni:<br />

( φ , λ)<br />

, y y(<br />

φ,<br />

λ)<br />

x = x =<br />

(5.1)<br />

note come relazioni <strong>di</strong> corrispondenza; esplicitando le leggi che<br />

definiscono le due equazioni è possibile costruire delle <strong>carte</strong> le cui<br />

proprietà sono proprio fornite dalla legge con cui si sono definite le due<br />

relazioni.<br />

Figura 5.1 – Triangolo ellissoi<strong>di</strong>co e/o sferico e sua<br />

rappresentazione sul piano <strong>carte</strong>siano.<br />

Prima <strong>di</strong> procedere, in modo elementare, alla ricerca delle relazione <strong>di</strong><br />

corrispondenza della carta <strong>di</strong> Mercatore, è importante osservare che il<br />

triangolo sferico, riportato in figura 5.1, non è isometrico; questa<br />

proprietà si ricava <strong>di</strong>rettamente osservando che nella seguente relazione:<br />

ds +<br />

2 2 2 2 2<br />

= ρ dφ<br />

r dλ<br />

(5.2)<br />

che esprime la lunghezza dell’arco infinitesimo AB, a parità <strong>di</strong> angoli si<br />

ottengono archi <strong>di</strong> lunghezza <strong>di</strong>fferente essendo <strong>di</strong>fferenti i raggi <strong>di</strong><br />

curvatura. Per rendere isometrico il triangolo sferico si introduce una<br />

nuova variabile:<br />

ρ<br />

dv = dφ<br />

(5.3)<br />

r<br />

che sostituita nella (5.2) rende isometrico il triangolo sferico:<br />

2 2 ( dv dλ<br />

)<br />

2 2<br />

ds r +<br />

= (5.4)


117<br />

CAPITOLO 5 – LE CARTE DI NAVIGAZIONE<br />

Dopo <strong>di</strong> che, la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> isogonismo della carta <strong>di</strong> Mercatore, può<br />

essere imposta considerando il triangolo sferico legato ai punti ABC e il<br />

triangolo piano corrispondente come triangoli rettangoli simili come<br />

riportato in figura 5.2. (E’ importante, in questa fase, ricordare che la<br />

carta <strong>di</strong> Mercatore appartenendo alla famiglia delle <strong>carte</strong> cilindriche le<br />

trasformate dei meri<strong>di</strong>ani e dei paralleli si intersecano sotto angolo <strong>di</strong><br />

90°; questa proprietà giustifica la terna rettangolare piana usata nella<br />

figura 5.2).<br />

B μ<br />

C<br />

dm<br />

A<br />

α<br />

ds<br />

y<br />

o<br />

Figura 5.2 - Triangolo sferico isometrico e triangolo rettangolo piano<br />

Qui <strong>di</strong> seguito sono considerati i due casi: Terra ellissoi<strong>di</strong>ca e Terra<br />

sferica.<br />

5.1.2 – Terra ellissoi<strong>di</strong>ca<br />

Risulta imme<strong>di</strong>ata, dalla similitu<strong>di</strong>ne dei due triangoli riportati in figura<br />

5.2, la prima relazione <strong>di</strong> corrispondenza:<br />

dy<br />

b<br />

a<br />

α1<br />

dx<br />

ds1<br />

x = a λ<br />

(5.5)<br />

1<br />

che rappresenta anche l'equazione dei meri<strong>di</strong>ani, con λ espressa in<br />

ra<strong>di</strong>anti. Affinché la rappresentazione sia isogona, per essere cioè<br />

α = α1<br />

, occorre imporre la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> similitu<strong>di</strong>ne dei due triangoli<br />

infinitesimi abc e ABC; questa proprietà si verifica solamente se esiste<br />

proporzionalità tra i loro lati omologhi:<br />

cb ac ab<br />

= =<br />

(5.6)<br />

CB AC AB<br />

c<br />

x


118<br />

MARIO VULTAGGIO<br />

È noto il primo rapporto, conoscendo la legge <strong>di</strong> tracciamento dei<br />

meri<strong>di</strong>ani espressa dalla (5.5):<br />

dx a dλ<br />

= =<br />

CB rdλ<br />

rdλ<br />

cb 1 1 =<br />

a<br />

r<br />

(5.7)<br />

Anche gli altri due rapporti (5.6) dovranno essere uguali a a1/r;<br />

prendendo in considerazione il secondo rapporto si ha:<br />

ac<br />

AC<br />

a1<br />

dy a1<br />

= , = , dy = a1dv<br />

(5.8)<br />

r rdv r<br />

equazione <strong>di</strong>fferenziale che permette <strong>di</strong> ottenere la seconda relazione <strong>di</strong><br />

corrispondenza che fornisce l'equazione dei paralleli. Dalla sua<br />

integrazione si ottiene:<br />

y = a1<br />

v + C , per v = 0, C = 0<br />

dove v, espressa in ra<strong>di</strong>anti, rappresenta la latitu<strong>di</strong>ne crescente o<br />

isometrica, la cui espressione è stata stu<strong>di</strong>ata nel paragrafo 1.7.1,<br />

relazione 1.36 e qui <strong>di</strong> seguito riportata in Appen<strong>di</strong>ce:<br />

⎡<br />

⎢ ⎛π<br />

φ ⎞⎛<br />

1 − e sinφ<br />

⎞<br />

v = ln tan⎜<br />

+ ⎟⎜<br />

⎟<br />

⎢ ⎝ 4 2 ⎠<br />

⎢<br />

⎝ 1 + sinφ<br />

⎠<br />

⎣<br />

e<br />

2<br />

⎤<br />

⎥<br />

⎥<br />

⎥⎦<br />

(5.9)<br />

Il terzo rapporto, che definisce il modulo <strong>di</strong> riduzione lineare n, dovrà<br />

a1 anch'esso essere uguale a ; ricordando l'espressione <strong>di</strong> r (1.16) si ha:<br />

r<br />

2 2 ( 1 − e sin φ )<br />

1<br />

2<br />

2 2<br />

a1<br />

1 − e sin φ<br />

n = =<br />

=<br />

(5.10)<br />

r cosφ<br />

cosφ<br />

Si noti che il modulo <strong>di</strong>pende esclusivamente dalla latitu<strong>di</strong>ne, per cui la<br />

scala lineare varia da parallelo a parallelo; quella equatoriale, essendo<br />

n=1 per φ = 0 è espressa da:<br />

a1 σ e =<br />

a<br />

e quella sul parallelo <strong>di</strong> latitu<strong>di</strong>ne φ da:


5.1.3 - Terra sferica<br />

119<br />

CAPITOLO 5 – LE CARTE DI NAVIGAZIONE<br />

ds1 nds<br />

σ = = =<br />

dS dS<br />

1<br />

dS<br />

nds<br />

(5.11)<br />

L’equazione dei meri<strong>di</strong>ani, nel caso sferico, rappresentata dalla prima<br />

relazione <strong>di</strong> corrispondenza, è espressa da:<br />

x = R λ<br />

(5.12)<br />

1<br />

con λ espressa in ra<strong>di</strong>anti. Il primo dei rapporti (5.6), tenendo presente<br />

la (5.12), risulta:<br />

onde:<br />

da cui:<br />

ac<br />

AC<br />

cb<br />

CB<br />

dx R1<br />

dλ<br />

1<br />

= = =<br />

rdλ<br />

R cosφdλ<br />

cosφ<br />

1<br />

=<br />

cosφ<br />

rdv R cosφdv<br />

= =<br />

cosφ<br />

cosφ<br />

,<br />

1<br />

dy<br />

rdv<br />

1 dy = 1<br />

= cosφ<br />

R dv<br />

(5.13)<br />

e quin<strong>di</strong> la seconda relazione <strong>di</strong> corrispondenza, equazione dei paralleli:<br />

y = R1<br />

v + C per v = 0 , C = 0<br />

essendo v la latitu<strong>di</strong>ne crescente per la sfera data dalla (5.9):<br />

⎡ ⎛ φ ⎞⎤<br />

v = ln⎢tan⎜45<br />

+ ⎟⎥<br />

⎣ ⎝ 2 ⎠⎦<br />

(5.14)


120<br />

MARIO VULTAGGIO<br />

Il modulo <strong>di</strong> riduzione lineare, fornito dal terzo dei rapporti (5.6), risulta<br />

1<br />

anch’esso uguale a ; <strong>di</strong> qui la scala lineare sul equatore e sul<br />

cosφ<br />

parallelo <strong>di</strong> latitu<strong>di</strong>ne φ espresse rispettivamente da:<br />

R1<br />

σ e = =<br />

R<br />

1<br />

R<br />

R<br />

, σ φ = σ e secφ<br />

(5.15)<br />

1<br />

Ed ora, al termine <strong>di</strong> questo paragrafo, una proprietà della carta molto<br />

utile alla <strong>navigazione</strong>: su <strong>di</strong> essa viene rappresentata da una retta la<br />

lossodromia sferica ed ellissoi<strong>di</strong>ca intendendo per lossodromia<br />

(cammino obliquo) quella curva che sulle superfici <strong>di</strong> rotazione incontra<br />

i meri<strong>di</strong>ani sotto lo stesso angolo.<br />

5.1.4 - Costruzione della carta <strong>di</strong> Mercatore<br />

Per la costruzione della carta <strong>di</strong> Mercatore occorre introdurre la<br />

lunghezza del primo <strong>di</strong> equatore (u), detto modulo della carta ricavabile<br />

dalla scala prefissata (equatoriale o relativa ad un dato parallelo); se<br />

viene imposta questa lunghezza, risultano <strong>di</strong> conseguenza definite le<br />

scale e ciò accade quando si è obbligati a rispettare le <strong>di</strong>mensioni del<br />

foglio sul quale operare.<br />

La carta rappresentativa della regione compresa tra i paralleli <strong>di</strong><br />

'<br />

latitu<strong>di</strong>ne φ e φ ed i meri<strong>di</strong>ani <strong>di</strong> longitu<strong>di</strong>ne , λ . e , λ ' avrà le seguenti<br />

<strong>di</strong>mensioni:<br />

l arg<br />

altezza<br />

( L)<br />

= Δλu<br />

( H ) = Δvu<br />

hezza<br />

'<br />

con Δλ = λ'−λ<br />

e Δv<br />

= φc<br />

−φ<br />

c . Occorre, pertanto conoscere le latitu<strong>di</strong>ni<br />

'<br />

crescenti relative alle latitu<strong>di</strong>ni geografiche φ e φ , per questo sono a<br />

<strong>di</strong>sposizione apposite tavole (ve<strong>di</strong>, ad es., quella inserita nelle Tavole<br />

Nautiche, pubblicazione dell'Istituto Idrografico della Marina), oppure<br />

usare le relazioni stu<strong>di</strong>ate della latitu<strong>di</strong>ne isometrica.<br />

Nota la lunghezza del primo <strong>di</strong> equatore, riesce imme<strong>di</strong>ato il<br />

tracciamento dei meri<strong>di</strong>ani. Segnato, poi, il parallelo più basso, quello


121<br />

CAPITOLO 5 – LE CARTE DI NAVIGAZIONE<br />

<strong>di</strong> latitu<strong>di</strong>ne φ (per una regione dell'emisfero nord), la <strong>di</strong>stanza da<br />

questo del parallelo <strong>di</strong> latitu<strong>di</strong>ne φ i è data da:<br />

Δ = ( v − v)u<br />

(5.16)<br />

Hi i<br />

con vi e v rispettivamente le latitu<strong>di</strong>ni crescenti <strong>di</strong> φ i e <strong>di</strong> φ , espresse in<br />

primi; e così le <strong>di</strong>stanze, sempre dal parallelo più basso, <strong>di</strong> tutti gli altri<br />

paralleli.<br />

Figura 5.3 – Reticolato <strong>di</strong> una carta <strong>di</strong> Mercatore<br />

Si noti che la lunghezza del primo <strong>di</strong> latitu<strong>di</strong>ne varia con la latitu<strong>di</strong>ne,<br />

essa è data dal prodotto u × n con n il modulo <strong>di</strong> riduzione lineare ed u<br />

il modulo della carta. Inoltre, per il principio matematico sul quale si<br />

basa la carta, le <strong>di</strong>stanze vanno misurate sulla scala delle latitu<strong>di</strong>ni,<br />

corrispondendo un primo <strong>di</strong> latitu<strong>di</strong>ne ad un miglio (la lunghezza del<br />

miglio varia con la latitu<strong>di</strong>ne ).<br />

Nel caso <strong>di</strong> costruzione <strong>di</strong> una carta <strong>di</strong> Mercatore relativa ad una<br />

regione poco estesa in latitu<strong>di</strong>ne, specialmente situata a basse latitu<strong>di</strong>ni,<br />

le lunghezze del primo <strong>di</strong> latitu<strong>di</strong>ne relative alle latitu<strong>di</strong>ni estreme, sono<br />

pressappoco uguali, per cui si può assumere una lunghezza costante del<br />

primo <strong>di</strong> latitu<strong>di</strong>ne per tutta la zona da rappresentare, data da:


122<br />

m<br />

MARIO VULTAGGIO<br />

u secφ<br />

(5.17)<br />

con φ m la latitu<strong>di</strong>ne me<strong>di</strong>a tra quelle estreme. Questa lunghezza può<br />

ottenersi anche graficamente, come mostra la figura. 5.4 che non<br />

richiede commenti.<br />

Latitu<strong>di</strong>ne (primi) - <strong>di</strong>stanza (miglia)<br />

0’<br />

φ<br />

2’ 4’ 6’ 8’ 10’ 12’<br />

0’ 2’ 4’ 6’ 8’ 10 ’ 12’<br />

Figura 5.4 – Costruzione del triangolo del parallelo me<strong>di</strong>o<br />

5.1.5 – Piano <strong>di</strong> Mercatore<br />

A conferma della vali<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> questa costruzione si consideri la <strong>di</strong>fferenza<br />

<strong>di</strong> latitu<strong>di</strong>ne crescente per la sfera tra due paralleli molto vicini,<br />

rispettivamente <strong>di</strong> latitu<strong>di</strong>ne geografica φ 2 e φ1<br />

. Essa è data da:<br />

ponendo:<br />

ed esprimendo 2 e φ1<br />

si può scrivere:<br />

⎡ ⎛ φ2<br />

⎞⎤<br />

⎡ ⎛ φ1<br />

⎞⎤<br />

Δ v = Δφc<br />

= ln⎢tan⎜45<br />

+ ⎟⎥<br />

− ln⎢tan⎜45<br />

+ ⎟⎥<br />

(5.18)<br />

⎣ ⎝ 2 ⎠⎦<br />

⎣ ⎝ 2 ⎠⎦<br />

f<br />

⎡<br />

⎛<br />

φ ⎞⎤<br />

φ ⎞⎤<br />

2<br />

1<br />

( φ 2 ) = ln⎢tan⎜45<br />

+ ⎟⎥<br />

e f ( φ1)<br />

= ln⎢tan⎜45<br />

+ ⎟⎥<br />

⎣ ⎝ 2 ⎠⎦<br />

⎣ ⎝ 2 ⎠⎦<br />

φ<br />

φ in funzione <strong>di</strong> m<br />

Δφ<br />

Δφ<br />

φ2 = φm<br />

+ e φ1<br />

= φm<br />

−<br />

(5.19)<br />

2<br />

2<br />

⎡<br />


123<br />

CAPITOLO 5 – LE CARTE DI NAVIGAZIONE<br />

⎛ Δφ<br />

⎞<br />

⎛ Δφ<br />

⎞<br />

φ (5.20)<br />

( 2 ) = f ⎜φm<br />

+ ⎟ , f ( φ1)<br />

= f ⎜φ<br />

− ⎟<br />

⎝ 2 ⎠<br />

⎝ 2 ⎠<br />

f m<br />

Sviluppando queste ultime espressioni in serie <strong>di</strong> Taylor, si ottiene:<br />

f<br />

f<br />

sottraendo:<br />

ed essendo:<br />

'<br />

''<br />

'''<br />

( φ ) = f ( φ ) + f ( φ ) + f ( φ ) + f ( φ )<br />

2<br />

'<br />

''<br />

'''<br />

( φ ) = f ( φ ) − f ( φ ) + f ( φ ) − f ( φ )<br />

1<br />

m<br />

m<br />

Δφ<br />

2<br />

Δφ<br />

2<br />

'<br />

f m<br />

1<br />

cosφm<br />

per cui alla fine si ottiene:<br />

m<br />

m<br />

2<br />

Δφ<br />

8<br />

2<br />

Δφ<br />

8<br />

m<br />

m<br />

3<br />

Δφ<br />

48<br />

3<br />

Δφ<br />

48<br />

3<br />

Δφ<br />

f 2 − 1<br />

m φm<br />

24<br />

'<br />

'''<br />

( φ ) f ( φ ) = Δφf<br />

( φ ) + f ( ) + ........<br />

''<br />

m<br />

'''<br />

( φ ) =<br />

, f ( φ ) =<br />

, f ( φ )<br />

Δφ<br />

ed ancora, esprimendo tutto in primi:<br />

Δφ<br />

m<br />

sinφ<br />

2<br />

cos φ<br />

m<br />

Δφ<br />

1 + sin φ<br />

m<br />

m<br />

m<br />

(5.21)<br />

2<br />

1 + sin φm<br />

= 3<br />

cos φ<br />

3<br />

2<br />

m<br />

c = Δφ<br />

secφm<br />

+<br />

(5.22)<br />

3<br />

24 cos φm<br />

Δφ'<br />

1 + sin φ<br />

3<br />

2<br />

' '<br />

m<br />

c = Δφ<br />

secφm<br />

+<br />

(5.23)<br />

3<br />

24 cos φm<br />

m


Latitu<strong>di</strong>ne<br />

42°<br />

40°<br />

38°<br />

36°<br />

34°<br />

32°<br />

30°<br />

50° 52° 54° 56°<br />

58 ° 60° 62 °<br />

Longitu<strong>di</strong>ne (est da Greenwich)<br />

124<br />

37°<br />

36°<br />

35°<br />

55°<br />

MARIO VULTAGGIO<br />

56° 57°<br />

Figura 5.5 – Reticolato carta <strong>di</strong> Mercatore e Piano <strong>di</strong> Mercatore.<br />

Considerando costante la lunghezza del primo <strong>di</strong> latitu<strong>di</strong>ne per tutta<br />

l'estensione della carta, si commette un errore dato da:<br />

3<br />

2<br />

Δ φ'<br />

1 + sin φm<br />

2<br />

E = sin 1'<br />

(5.24)<br />

3<br />

24 cos φ<br />

m<br />

che per φ m = 60°<br />

e Δφ<br />

= 2°<br />

risulta minore <strong>di</strong> 1/10 <strong>di</strong> primo. Questo<br />

risultato giustifica l’uso del piano <strong>di</strong> Mercatore costruito con le relazioni<br />

<strong>di</strong> corrispondenza:<br />

(5.25)<br />

y c x<br />

= u ⋅ Δφ<br />

, = u ⋅ Δλ<br />

per la risoluzione grafica <strong>di</strong> molti problemi <strong>di</strong> <strong>navigazione</strong> lossodromica<br />

utilizzando la carta quadrettata. La figura 5.3 mostra la carta <strong>di</strong><br />

Mercatore della superficie terrestre compresa tra i paralleli <strong>di</strong> latitu<strong>di</strong>ne<br />

± 80°.<br />

5.2 - <strong>Le</strong> <strong>carte</strong> prospettiche<br />

Si definiscono <strong>carte</strong> prospettiche le proiezioni della Terra sferica o<br />

ellissoi<strong>di</strong>ca su un piano o su una superficie sviluppabile in un piano.


125<br />

CAPITOLO 5 – LE CARTE DI NAVIGAZIONE<br />

Quando si parla <strong>di</strong> proiezioni, occorre stabilire la posizione del quadro<br />

(piano o superficie sviluppabile) e la posizione del punto <strong>di</strong> vista. I<br />

punti della superficie terrestre sono determinati dall'incontro con il<br />

quadro delle visuali condotte ad essi dal punto <strong>di</strong> vista; le varie<br />

proiezioni si <strong>di</strong>stinguono a seconda della scelta e del tipo <strong>di</strong> quadro, a<br />

seconda della posizione del punto <strong>di</strong> vista rispetto al centro della terra.<br />

<strong>Le</strong> rappresentazioni prospettiche si <strong>di</strong>vidono in Proiezioni<br />

ortografiche, quando il punto <strong>di</strong> vista è all'infinito; Proiezioni<br />

scenografiche quando il punto <strong>di</strong> vista è a <strong>di</strong>stanza finita dal centro<br />

della Terra; Proiezioni stereografiche quando il punto <strong>di</strong> vista è situato<br />

sulla superficie della Terra; proiezioni centrografiche o gnomoniche<br />

quando il punto <strong>di</strong> vista coincide con il centro della terra.<br />

Figura 5.6 - Rappresentazioni prospettiche piane<br />

Rispetto al piano o superficie le <strong>carte</strong> prospettiche si <strong>di</strong>vidono: Piane,<br />

Cilindriche e Coniche; le prime hanno come piano prospettico un piano<br />

normale alla congiungente centro Terra punto <strong>di</strong> vista (figura 5.6); le<br />

seconde hanno come piano prospettico un cilindro tangente o secante


126<br />

MARIO VULTAGGIO<br />

alla Terra (figura 5.7a); le terze hanno come piano prospettico un cono<br />

tangente o secante (figura 5.7b).<br />

Figura 5.7 - Rappresentazione prospettiche: a) cilindriche b) coniche


5.2.1 - Carte scenografiche<br />

127<br />

CAPITOLO 5 – LE CARTE DI NAVIGAZIONE<br />

Per stabilire le relazioni <strong>di</strong> corrispondenza delle <strong>carte</strong> scenografiche<br />

si consideri la figura 5.8 nella quale è <strong>di</strong>segnata la sfera rappresentativa<br />

<strong>di</strong> centro T e <strong>di</strong> raggio R. Sia O il punto <strong>di</strong> vista posto alla <strong>di</strong>stanza<br />

OT = d , dal centro della sfera e sia α il piano normale alla<br />

congiungente OZ; sia Z( φ o , λo<br />

) l'osservatore posto sulla congiungente<br />

centro della sfera-punto <strong>di</strong> vista.<br />

Figura 5.8 – Geometria della proiezione scenografica<br />

Sia Txy un sistema <strong>di</strong> riferimento <strong>carte</strong>siano con l'asse Ty coincidente<br />

con il meri<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> Z e con l'asse Tx coincidente con l'intersezione


128<br />

MARIO VULTAGGIO<br />

dell'equatore con l'orizzonte <strong>di</strong> Z. Il punto a, rappresentazione sul piano<br />

A φ, λ della sfera rappresentativa ha coor<strong>di</strong>nate:<br />

α del punto ( )<br />

Dai triangoli OTa e OLA si ha:<br />

ma essendo:<br />

con R = 1 , si ha:<br />

⎡D⎤<br />

⎡cosω<br />

⎤ ⎡x<br />

⎤<br />

a = ⎢ ⎥ = D⎢<br />

⎥ = ⎢ ⎥<br />

⎢⎣<br />

ω ⎥⎦<br />

⎢⎣<br />

senω<br />

⎥⎦<br />

⎢⎣<br />

y⎥⎦<br />

( d + TL)<br />

D LA<br />

OT : OL = Ta : LA , d : = :<br />

TL = R cos δ = cosδ<br />

, LA = Rsenδ<br />

= senδ<br />

d<br />

D<br />

d + cosδ<br />

=<br />

senδ<br />

d senδ<br />

D =<br />

d + cosδ<br />

(5.26)<br />

(5.27)<br />

⎡ d senδ<br />

⎤<br />

⎡x<br />

⎤ ⎢<br />

cosω<br />

⎥<br />

⎢ ⎥ d + cosδ<br />

a = = ⎢<br />

⎥<br />

(5.28)<br />

⎢ ⎥ ⎢ d senδ<br />

⎥<br />

⎢⎣<br />

y⎥⎦<br />

⎢ senω<br />

⎣d<br />

+ cosδ<br />

⎥<br />

⎦<br />

Inoltre, considerando il triangolo sferico ZAP n ( v. figura 5.9), si<br />

ricavano le tre relazioni fondamentali della trigonometria sferica:<br />

cosδ<br />

= senφ<br />

senφ<br />

+ cosφ<br />

cosφ<br />

cos Δλ<br />

o<br />

senδ<br />

cosω<br />

= cosφsenΔλ<br />

⎛ π ⎞ ⎛ π ⎞ ⎛ π ⎞ ⎛ π ⎞ ⎛ π ⎞<br />

senδ<br />

cos⎜<br />

− ω ⎟ = cos⎜<br />

−φ<br />

⎟sen⎜<br />

−φ<br />

o ⎟ − sen⎜<br />

−φ<br />

⎟cos⎜<br />

− φ0<br />

⎟cos<br />

Δλ<br />

⎝ 2 ⎠ ⎝ 2 ⎠ ⎝ 2 ⎠ ⎝ 2 ⎠ ⎝ 2 ⎠<br />

senδsenω<br />

= senφ<br />

cosφ<br />

− cosφsenφ<br />

cos Δλ<br />

o<br />

o<br />

o


A<br />

δ<br />

π<br />

2<br />

129<br />

-φ<br />

π<br />

2<br />

CAPITOLO 5 – LE CARTE DI NAVIGAZIONE<br />

Z<br />

- ω<br />

Figura 5.9 – Triangolo sferico<br />

con le quali si ottengono le relazioni <strong>di</strong> corrispondenza delle <strong>carte</strong><br />

scenografiche:<br />

( ) ⎥<br />

⎥ ⎥⎥⎥<br />

⎡ d cosφsenΔλ<br />

⎤<br />

⎢d<br />

+ senφsenφo<br />

+ cosφ<br />

cosφ<br />

o cos Δλ<br />

⎢<br />

a = ⎢<br />

⎢ d senφ<br />

cosφ<br />

o − cosφsenφo<br />

cos Δλ<br />

⎢<br />

⎣d<br />

+ senφsenφo<br />

+ cosφ<br />

cosφ<br />

o cos Δλ<br />

⎦<br />

Δ λ<br />

π<br />

2<br />

- φ 0<br />

Pn<br />

(5.29)<br />

Inoltre, quando il piano prospettico non passa per il centro della sfera<br />

rappresentativa (v. figura 5.10), si ha:<br />

O L′<br />

: OT = L′<br />

a′<br />

: Ta<br />

( d Δd<br />

)<br />

+ : d = D′<br />

: D<br />

d + Δd<br />

D′<br />

= D<br />

d<br />

(5.30)<br />

che può essere scritta, tenuto conto dell'espressione <strong>di</strong> D<br />

precedentemente ricavata:<br />

δ<br />

δ sen<br />

d + Δd<br />

D ′ =<br />

(5.31)<br />

d + cos


130<br />

MARIO VULTAGGIO<br />

Figura 5.10 – Piano prospettico non passante per il centro della sfera<br />

cosicché le coor<strong>di</strong>nate del generico punto A sul piano (α’) avranno le<br />

coor<strong>di</strong>nate:<br />

ovvero<br />

d + Δd<br />

x = senδ<br />

cosω<br />

d + cosδ<br />

d + Δd<br />

y = senδ<br />

senω<br />

d + cosδ<br />

[ d + Δd]<br />

cosφsenΔλ<br />

x =<br />

d + senφsenφ<br />

+ cosφ<br />

cosφ<br />

cos Δλ<br />

y =<br />

o<br />

[ d + Δd][<br />

senφ<br />

cosφ<br />

− cosφsenφ<br />

cos Δλ]<br />

d + senφsenφ<br />

+ cosφ<br />

cosφ<br />

cos Δλ<br />

o<br />

o<br />

o<br />

o<br />

o<br />

(5.32)<br />

(5.33)


5.3. – <strong>Le</strong> <strong>carte</strong> prospettiche ortografiche<br />

131<br />

CAPITOLO 5 – LE CARTE DI NAVIGAZIONE<br />

Dalle relazioni generali delle <strong>carte</strong> scenografiche (5.33) si ricavano le<br />

relazioni <strong>di</strong> corrispondenza delle <strong>carte</strong> ortografiche <strong>di</strong>videndo le<br />

relazioni (5.33) per la <strong>di</strong>stanza d ed operando il limite per d tendente<br />

all'infinito.<br />

5.3.1 – Carta ortografica orizzontale.<br />

La carta ortografica orizzontale è definita dalle seguenti equazioni:<br />

⎡x1<br />

⎤ ⎡ cosφsenΔλ<br />

⎤<br />

a = ⎢ ⎥ = ⎢<br />

⎥ (5.34)<br />

⎣y1<br />

⎦ ⎣senφ<br />

cosφ<br />

o − cosφsenφo<br />

cos Δλ⎦<br />

che rappresentano le relazioni <strong>di</strong> corrispondenza con le quali è costruita<br />

la rappresentazione generale della Terra della figura 5.11.<br />

Figura 5.11 – Carta ortografica orizzontale


132<br />

MARIO VULTAGGIO<br />

Dalle relazioni (5.34) si ricavano le equazioni dei meri<strong>di</strong>ani e dei<br />

paralleli; l’equazione dei paralleli si ottiene ricavando dalla prima delle<br />

x<br />

(5.34) sen Δλ<br />

= ; sostituendo nella seconda, dopo aver trovato<br />

cosφ<br />

l’espressione <strong>di</strong> cosφ si ha:<br />

y<br />

+<br />

2 2 2<br />

+ ( sen φ ) x − 2(<br />

cosφo<br />

senφ<br />

) y +<br />

2 2 2 2<br />

( cos φ sen φ − sen φ cos φ ) = 0<br />

o<br />

o<br />

(5.35)<br />

che rappresenta l’equazione <strong>di</strong> un ellisse.<br />

L’equazione dei meri<strong>di</strong>ani si ottiene eliminando le funzioni seno e<br />

coseno della latitu<strong>di</strong>ne φ presente nella seconda relazione delle (5.34);<br />

per ottenere ciò, basta calcolare dalla prima le due seguenti relazioni:<br />

2 2<br />

x<br />

2 sen Δλ<br />

− x<br />

cosφ<br />

= , senφ<br />

= 1 - cos φ =<br />

(5.36)<br />

senΔλ<br />

senΔλ<br />

che sostituite nella seconda equazione delle (5.34)<br />

2 2<br />

2<br />

( sen Δλ)<br />

y + ( 1−<br />

sen φ senΔλ)<br />

+ 2<br />

2 2<br />

( senφ<br />

senΔλ<br />

cosΔλ<br />

) xy − cos φ sen Δλ<br />

= 0<br />

o<br />

o<br />

x<br />

2<br />

+<br />

o<br />

(5.37)<br />

che risulta essere anch’essa una equazione <strong>di</strong> una ellisse. Pertanto nella<br />

carta ortografica orizzontale sia i meri<strong>di</strong>ani che i paralleli sono<br />

rappresentati da coniche.<br />

5.3.2 – Carta ortografica meri<strong>di</strong>ana<br />

La carta ortografica meri<strong>di</strong>ana si ottiene <strong>di</strong>rettamente dalle relazioni<br />

(5.34) ponendo il punto <strong>di</strong> vista sul piano equatoriale all’infinito; in<br />

questo caso il piano prospettico coincide con un piano meri<strong>di</strong>ano.<br />

Ponendo φ o = 0 si ottengono le relazioni <strong>di</strong> corrispondenza della<br />

proiezione ortografica meri<strong>di</strong>ana:<br />

⎡x1<br />

⎤ ⎡cosφ sen Δλ⎤<br />

a =<br />

⎢ ⎥<br />

=<br />

⎢ ⎥<br />

(5.38)<br />

⎢ ⎥ ⎢ ⎥<br />

⎢⎣<br />

y1⎥⎦<br />

⎢⎣<br />

senφ<br />

⎥⎦


133<br />

CAPITOLO 5 – LE CARTE DI NAVIGAZIONE<br />

La carta <strong>di</strong> figura 5.12 è stata costruita con le relazioni <strong>di</strong><br />

corrispondenza (5.38); dalle (5.38) si ricavano facilmente le equazioni<br />

dei meri<strong>di</strong>ani (ellissi in forma canonica) e dei paralleli (rette parallele<br />

all’asse delle x:<br />

sin<br />

2<br />

x 2<br />

y<br />

2<br />

+<br />

Δλ<br />

= 1<br />

equazione dei<br />

meri<strong>di</strong>ani<br />

(5.39)<br />

y = sinφ<br />

equazione dei paralleli<br />

(5.40)<br />

Figura 5.12 – Carta ortografica meri<strong>di</strong>ana<br />

5.3.3 – Carta ortografica equatoriale o polare<br />

Analogamente per quanto fatto per la carta ortografica meri<strong>di</strong>ana,<br />

π<br />

dalle relazioni (5.34) ponendo φ o = si ricavano le relazioni delle<br />

2<br />

<strong>carte</strong> ortografiche equatoriali:


134<br />

MARIO VULTAGGIO<br />

⎡x1<br />

⎤ ⎡ cosφ<br />

sen Δλ<br />

⎤<br />

a =<br />

⎢ ⎥<br />

=<br />

⎢<br />

⎥<br />

(5.41)<br />

⎢ ⎥ ⎢<br />

⎥<br />

⎢⎣<br />

y1⎥⎦<br />

⎢⎣<br />

− cosφ<br />

cosΔλ<br />

⎥⎦<br />

Dalle (5.41) si ricavano facilmente le equazioni dei meri<strong>di</strong>ani e dei<br />

paralleli:<br />

2<br />

2<br />

x y<br />

+ = 1 ,<br />

2<br />

2<br />

cos φ cos φ<br />

(5.42)<br />

y = xtanΔλ<br />

,<br />

(5.43)<br />

Figura 5.13 – Carta ortografica polare<br />

La figura 5.13 mostra la rappresentazione ortografica polare.


5.4. – <strong>Le</strong> rappresentazioni stereografiche<br />

135<br />

CAPITOLO 5 – LE CARTE DI NAVIGAZIONE<br />

<strong>Le</strong> <strong>carte</strong> stereografiche si ricavano ponendo il punto <strong>di</strong> vista sulla<br />

superficie della terra. Si <strong>di</strong>stinguono in orizzontali, meri<strong>di</strong>ane e polari.<br />

5.4.1 – Carta stereografica orizzontale<br />

Dalle relazioni (5.33) si ottengono le relazioni <strong>di</strong> corrispondenza<br />

delle <strong>carte</strong> stereografiche quando il punto <strong>di</strong> vista è situato sulla<br />

superficie della sfera rappresentativa.<br />

Ponendo d = R = 1 si ha:<br />

⎡x<br />

2 ⎤<br />

a = ⎢ ⎥ =<br />

⎣y<br />

2 ⎦<br />

⎡<br />

⎢<br />

⎢<br />

⎢<br />

⎢<br />

⎢<br />

⎣<br />

1<br />

1<br />

cosφsenΔλ<br />

⎤<br />

+ senφ<br />

+<br />

⎥<br />

osenφ<br />

cosφ<br />

o cosφ<br />

cos Δλ<br />

⎥<br />

⎥<br />

senφ<br />

cosφ<br />

- cos sen cos Δλ ⎥<br />

o φ φo<br />

⎥<br />

+ senφo<br />

senφ<br />

+ cosφ<br />

o cosφ<br />

cos Δλ ⎦<br />

Figura 5.14 – Rappresentazione stereografica orizzontale<br />

(5.44)<br />

<strong>Le</strong> equazioni dei meri<strong>di</strong>ani e dei paralleli si ottengono ricavando dalle<br />

relazioni (5.44) le seguenti relazioni:


136<br />

MARIO VULTAGGIO<br />

xsinφ0<br />

cos λ + ysinλ<br />

x cosφ<br />

0<br />

sinφ<br />

=<br />

, cosφ<br />

=<br />

cosφ<br />

sinλ<br />

x cos λ - ysinφ<br />

sinλ<br />

cosφ<br />

sinλ<br />

- x cos λ - ysinφ<br />

sinλ<br />

0<br />

x(<br />

sinφ0<br />

+ sinφ<br />

)<br />

sinλ<br />

=<br />

sinφ<br />

cosφ<br />

+ y cosφ<br />

cosφ<br />

0<br />

- 0<br />

0<br />

0<br />

0<br />

,<br />

cosφ<br />

0sinφ<br />

- y - ysinφ<br />

0sinφ<br />

cos λ =<br />

sinφ<br />

cosφ<br />

+ y cosφ<br />

cosφ<br />

Quadrando e sommando si ottengono le seguenti equazioni <strong>di</strong> secondo<br />

grado:<br />

( sec cot λ)<br />

x + 2y<br />

tan = 1<br />

2 2<br />

x + y + 2 φ 0<br />

φ0<br />

(5.45)<br />

x<br />

2<br />

+ y<br />

2<br />

2 cosφ<br />

0 sinφ0<br />

- sinφ<br />

- y =<br />

(5.46)<br />

sinφ<br />

+ sinφ<br />

sinφ<br />

+ sinφ<br />

0<br />

che rappresentano la prima l’equazione dei meri<strong>di</strong>ani e la seconda<br />

l’equazione dei paralleli; entrambe le equazioni rappresentano delle<br />

circonferenze. Applicando le relazioni analitiche che forniscono le<br />

coor<strong>di</strong>nate del centro ed il raggio si ottiene che:<br />

xc sec o<br />

c<br />

o c<br />

o<br />

= − φ cot λ , y = − tanφ<br />

, r = secφ<br />

cosecλ<br />

(5.47)<br />

i meri<strong>di</strong>ani hanno i centri sulla retta <strong>di</strong> equazione -tanφo parallela<br />

all’asse delle ascisse; i paralleli hanno le seguenti coor<strong>di</strong>nate:<br />

x<br />

c<br />

0<br />

cosφ<br />

o<br />

cosφ<br />

= 0,<br />

y =<br />

, rc<br />

=<br />

(5.48)<br />

senφ<br />

+ senφ<br />

senφ<br />

+ senφ<br />

i centri si trovano tutti sull’asse delle or<strong>di</strong>nate<br />

5.4.2 – Carta stereografica meri<strong>di</strong>ana<br />

o<br />

Dalle relazioni <strong>di</strong> corrispondenza (5.44) ponendo φ o = 0 si ottengono le<br />

relazioni della carta stereografica meri<strong>di</strong>ana; in questo caso il piano<br />

prospettico coincide con un piano meri<strong>di</strong>ano ed il punto <strong>di</strong> vista si trova<br />

sull’equatore e sulla normale al piano:<br />

o<br />

0<br />

0


137<br />

CAPITOLO 5 – LE CARTE DI NAVIGAZIONE<br />

cosφ<br />

sen Δλ<br />

⎡x<br />

2 ⎤<br />

⎢ ⎥ 1+<br />

cosφ<br />

cosΔλ<br />

a = =<br />

(5.49)<br />

⎢ ⎥ senφ<br />

⎢⎣<br />

y2<br />

⎥⎦<br />

1+<br />

cosφ<br />

cosΔλ<br />

Figura 5.15 –Carta stereografica meri<strong>di</strong>ana<br />

Dalle relazioni (5.49) si ricavano, come fatto nel precedente paragrafo,<br />

le equazioni dei meri<strong>di</strong>ani e dei paralleli: prima si separano le relazioni:<br />

ysinΔλ<br />

x<br />

sin φ = , cosφ<br />

=<br />

(5.50)<br />

sinΔλ<br />

- xcosΔλ<br />

sinΔλ<br />

- xcosΔλ<br />

x<br />

sinφ<br />

- y<br />

sin Δλ = tanφ<br />

, cosΔλ<br />

=<br />

(5.51)<br />

y<br />

ycosφ<br />

e poi quadrando e sommando si ottengono le seguenti equazioni:<br />

x<br />

2<br />

x<br />

2<br />

2<br />

+ y + 2x<br />

cot Δ λ = 1<br />

(5.52)<br />

2<br />

+ y - 2y<br />

cos ecφ<br />

= -1<br />

(5.53)<br />

La prima rappresenta l’equazione dei meri<strong>di</strong>ani, la seconda l’equazione<br />

dei paralleli; entrambe le equazioni rappresentano delle circonferenze<br />

(figura 5.15).


5.4.3 – Carta stereografica equatoriale<br />

138<br />

MARIO VULTAGGIO<br />

π<br />

Nelle (5.44) ponendo φ o = si ricavano le relazioni <strong>di</strong> corrispondenza<br />

2<br />

della carta stereografica equatoriale essendo Δd = 0 e d = R = 1:<br />

cosφsenΔλ<br />

⎡x<br />

2 ⎤ 1+<br />

senφ<br />

a = ⎢ =<br />

y<br />

⎥<br />

(5.54)<br />

⎣ ⎦<br />

cosφcosΔλ<br />

2<br />

1+<br />

senφ<br />

Si ricavano, facilmente, dalle (5.54) le seguenti equazioni dei paralleli e<br />

dei meri<strong>di</strong>ani:<br />

Figura 5.16 – Stereografica equatoriale<br />

x<br />

2<br />

2 cosφ<br />

2<br />

+ y = ( )<br />

(5.55)<br />

1 + sinφ


y<br />

x<br />

139<br />

CAPITOLO 5 – LE CARTE DI NAVIGAZIONE<br />

= - cot Δλ<br />

(5.56)<br />

per cui i paralleli sono delle circonferenze concentriche ed i meri<strong>di</strong>ani<br />

rette passante tutte per l’origine (figura 5.16).<br />

In particolare se si moltiplicano per 2 le (5.54) si ottengono le relazioni<br />

<strong>di</strong> corrispondenza della carta stereografica polare essendo Δd = 1 e<br />

d = R = 1.<br />

5.5 – <strong>Le</strong> <strong>carte</strong> gnomoniche o centrografiche<br />

Quando il punto <strong>di</strong> vista coincide con il centro della Terra si ottengono<br />

le <strong>carte</strong> gnomoniche; si <strong>di</strong>vidono in: centrografica orizzontale,<br />

equatoriale e polare.<br />

5.5.1 – Carta centrografica orizzontale o carta gnomonica<br />

orizzontale<br />

<strong>Le</strong> <strong>carte</strong> centrografiche si ottengono quando il punto <strong>di</strong> vista O è<br />

al centro della sfera rappresentativa e il piano <strong>di</strong> proiezione tangente in<br />

punto della sfera. Queste con<strong>di</strong>zioni si ottengono ponendo nelle (5.33),<br />

d = 0 e Δd<br />

= R = 1.<br />

La centrografica orizzontale si ha quando il punto <strong>di</strong> tangenza del piano<br />

non coincide con il polo ne sta sull’equatore. Con le con<strong>di</strong>zione poste si<br />

hanno le seguenti relazioni <strong>di</strong> corrispondenza:<br />

⎡ cosφ<br />

senΔλ<br />

⎤<br />

⎡x<br />

⎢<br />

⎥<br />

3 ⎤ senφosenφ<br />

+ cosφo<br />

cosφ<br />

cosΔλ<br />

a = ⎢ ⎥ = ⎢<br />

⎥<br />

(5.57)<br />

⎣y<br />

⎦ ⎢ senφ<br />

cosφ<br />

− cosφ<br />

φ cosΔλ<br />

3<br />

o sen o ⎥<br />

⎢⎣<br />

senφ<br />

φ + cosφ<br />

cosφ<br />

cosΔλ<br />

⎥<br />

osen<br />

o<br />

⎦<br />

<strong>Le</strong> relazioni (5.57) permettono <strong>di</strong> ricavare le equazioni dei meri<strong>di</strong>ani e<br />

dei paralleli.<br />

Per ottenere l’equazione dei meri<strong>di</strong>ani basta <strong>di</strong>videre sia la prima che la<br />

seconda per cosϕ, ricavare il termine tanϕ per entrambe le relazioni ed<br />

uguagliare le due relazioni ottenute; dopo aver effettuato queste<br />

operazioni si trova la seguente equazione dei meri<strong>di</strong>ani:


0 cot Δλ<br />

) x φ0<br />

140<br />

MARIO VULTAGGIO<br />

y = (cos ecφ<br />

+ cot<br />

(5.58)<br />

essa rappresenta nel piano l’equazione <strong>di</strong> una retta <strong>di</strong> coefficiente<br />

angolare:<br />

tanα = - cos ecφ0<br />

cot Δλ<br />

(5.59)<br />

relazione giustificata dal fatto che i piani che contengono i meri<strong>di</strong>ani si<br />

intersecano con il piano prospettico e generano delle rette. Particolare<br />

importante è il valore dell’intercetto delle rette sull’asse delle y che è<br />

costante per cui tutti i meri<strong>di</strong>ani passano per il punto Pn <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nata<br />

y 0 = cotφ<br />

0 (v. figura 5.17) che rappresenta il polo omonimo <strong>di</strong> φ 0 .<br />

Figura 5.17 – Centrografica orizzontale<br />

L’equazione dei paralleli si ottiene calcolando cosΔλ dalla seconda e<br />

sostituendo la sua espressione nella prima delle relazioni <strong>di</strong><br />

corrispondenza. Dopo aver operato la razionalizzazione della<br />

espressione così sviluppata si ottiene la seguente equazione geometrica:


2<br />

2<br />

+ (cos φ - cos φ ) = 0<br />

141<br />

CAPITOLO 5 – LE CARTE DI NAVIGAZIONE<br />

2 2 2 2 2<br />

(cos φ - sin φ ) y - (sin φ ) x + 2(sinφ<br />

cosφ<br />

) y +<br />

0<br />

0<br />

0<br />

0<br />

(5.60)<br />

che rappresenta l’equazione <strong>di</strong> una conica; si può facilmente <strong>di</strong>mostrare<br />

che i paralleli sono rappresentati da ellissi, parabola ed iperboli<br />

classificando la conica con il minore <strong>di</strong> a33.<br />

Dal minore si ricava che la conica è un’ ellisse se la collatitu<strong>di</strong>ne (c) del<br />

parallelo considerato è minore della latitu<strong>di</strong>ne dal punto <strong>di</strong> tangenza<br />

(φ0); quando (c) è uguale a φ0 il parallelo è rappresentato da una<br />

parabola; infine quando la collatitu<strong>di</strong>ne (c) è maggiore <strong>di</strong> φ0 la<br />

trasformata del parallelo è rappresentata da un iperbole.<br />

5.5.2 – Carta centrografica polare<br />

π<br />

Quando si pone nelle equazioni (5.57) φ o = si ricavano le relazioni<br />

2<br />

della gnomonica o centrografica polare:<br />

cosφ<br />

− senΔλ<br />

⎡x3<br />

⎤ senφ<br />

a = ⎢ ⎥ =<br />

(5.61)<br />

⎢y<br />

cosφ<br />

− cosΔλ<br />

⎣ 3 ⎥⎦<br />

senφ<br />

Dalle (5.61) è semplice calcolare le seguenti equazioni dei meri<strong>di</strong>ani e<br />

dei paralleli:<br />

x<br />

2<br />

2<br />

+ y = cotφ<br />

(5.62)<br />

y = x cot Δλ<br />

(5.63)<br />

per cui, i paralleli sono rappresentati da circonferenze concentriche ed i<br />

meri<strong>di</strong>ani da rette passanti tutte dal centro del sistema <strong>di</strong> riferimento<br />

centrato nel polo <strong>di</strong> tangenza (v. figura 5.18).


Figura 5.18 – Carta centrografica polare<br />

142<br />

MARIO VULTAGGIO<br />

5.5.3 – Carta centrografica meri<strong>di</strong>ana – Carta <strong>di</strong> Hilleret<br />

Quando nelle (5.57) si pone φ o = 0 si ottengono le relazioni <strong>di</strong><br />

corrispondenza della carta gnomonica o centrografica meri<strong>di</strong>ana o<br />

equatoriale:<br />

cosφ<br />

sen Δλ<br />

⎡x<br />

3 ⎤ cosφcosΔλ<br />

⎡ tan Δλ ⎤<br />

a = ⎢ ⎥ =<br />

= ⎢ ⎥ (5.64)<br />

⎣ y3<br />

⎦<br />

senφ<br />

⎣tan<br />

φ sec Δλ⎦<br />

cosφcosΔλ<br />

Dalle (5.64) si ricavano le equazioni dei meri<strong>di</strong>ani e dei paralleli. I<br />

meri<strong>di</strong>ani sono rappresentati da linee rette parallele all’asse delle y <strong>di</strong><br />

equazione:<br />

I paralleli da iperboli <strong>di</strong> equazione:<br />

x = tanΔ<br />

λ<br />

(5.65)


y 2<br />

143<br />

CAPITOLO 5 – LE CARTE DI NAVIGAZIONE<br />

2 - x = 1<br />

(5.66)<br />

tan φ<br />

Figura 5.19 – Carta centrografica meri<strong>di</strong>ana – Carta <strong>di</strong> Hilleret<br />

(Carta gnomonica equatoriale)<br />

La figura 5.19 rappresenta la carta <strong>di</strong> Hilleret.<br />

5.5.4 –Piano nautico<br />

Il piano nautico è una proiezione gnomonica orizzontale interessante<br />

un piccolo intorno del punto <strong>di</strong> tangenza, generalmente compreso entro<br />

un raggio <strong>di</strong> 60 mg. A questa <strong>di</strong>stanza è facile notare che il piano <strong>di</strong><br />

proiezione si <strong>di</strong>scosta <strong>di</strong> poco più <strong>di</strong> mezzo miglio dalla superficie<br />

terrestre considerata sferica; da qui la loro quasi completa aderenza, con<br />

la pratica conseguenza <strong>di</strong> rappresentare inalterati angoli e <strong>di</strong>stanze. Ben<br />

si comprende che il piano nautico è utile per rappresentare con elevata


144<br />

MARIO VULTAGGIO<br />

precisione zone poco estese in latitu<strong>di</strong>ne e longitu<strong>di</strong>ne, quali porti, rade,<br />

ecc., per i quali spesso alla Terra sferica viene sostituita quella<br />

ellissoi<strong>di</strong>ca.<br />

Nel caso sferico le relazioni <strong>di</strong> corrispondenza sono date dalle<br />

relazioni precedentemente trovate (5.57) e qui <strong>di</strong> seguito riportate:<br />

o<br />

o<br />

( λ − λ )<br />

cosφ<br />

sin o<br />

x =<br />

sinφ<br />

sinφ<br />

+ cosφ<br />

cosφ<br />

cos<br />

sinφ<br />

cosφ<br />

o − cosφ<br />

sinφo<br />

cos<br />

y =<br />

sinφ<br />

sinφ<br />

+ cosφ<br />

cosφ<br />

cos<br />

o<br />

o<br />

( λ − λo<br />

)<br />

( λ − λo<br />

)<br />

( λ − λ )<br />

che si ricavano dalla teoria generale delle <strong>carte</strong> prospettiche<br />

relativamente alle <strong>carte</strong> centrografiche e raggio della sfera obiettiva<br />

unitario.<br />

Ponendo:<br />

φ φ + Δφ<br />

, λ = λ + Δλ<br />

(5.67)<br />

= o<br />

o<br />

sviluppando in serie <strong>di</strong> Taylor le relazioni <strong>di</strong> corrispondenza testé<br />

accennate <strong>di</strong>ventano con arresto ai termini <strong>di</strong> terzo or<strong>di</strong>ne in Δ φ e Δλ<br />

:<br />

3<br />

Δλ<br />

x = Δλ<br />

cosφo<br />

− ΔφΔλ<br />

sinφo<br />

−<br />

6<br />

2<br />

Δλ<br />

Δφ<br />

y = Δφ<br />

+ sinφo<br />

cosφo<br />

+<br />

2<br />

6<br />

2 ( 1 − 3sin<br />

φ )<br />

o<br />

2 2 2 2<br />

( 2Δφ<br />

+ 3Δλ<br />

− 6Δλ<br />

sin φ )<br />

o<br />

cosφ<br />

o<br />

o<br />

(5.68)<br />

in cui le coor<strong>di</strong>nate x ed y sono espresse in ra<strong>di</strong>anti.<br />

I termini del secondo e terzo or<strong>di</strong>ne in Δ φ e Δλ<br />

sono estremamente<br />

piccoli entro un raggio <strong>di</strong> 60 mg dal punto <strong>di</strong> tangenza, per cui le<br />

relazioni (5.68) si semplificano in:<br />

x = Δ λ cosφo<br />

, y = Δϕ<br />

(5.69)<br />

dove x ed y sono espresse nella stessa unità <strong>di</strong> misura Δ φ e Δλ<br />

(in<br />

primi <strong>di</strong> circonferenza massima); così viene considerato piano l' intorno<br />

del punto <strong>di</strong> tangenza. <strong>Le</strong> (5.69), volendo tener conto del raggio della<br />

sfera terrestre obiettiva, <strong>di</strong>ventano:<br />

x = R λ cosφ<br />

, y = R Δϕ<br />

(5.70)<br />

1Δ<br />

o<br />

1


145<br />

CAPITOLO 5 – LE CARTE DI NAVIGAZIONE<br />

con Δ φ e Δλ<br />

espresse in ra<strong>di</strong>anti, x ed y nella stessa unità <strong>di</strong> misura <strong>di</strong><br />

R1. Nella prima relazione delle (5.70) il prodotto R 1 cosφ<br />

rappresenta il<br />

raggio del parallelo del punto <strong>di</strong> tangenza. Nel caso della Terra<br />

ellissoi<strong>di</strong>ca le (5.70) <strong>di</strong>ventano:<br />

con o e o<br />

x = r λ , y = ρ Δφ<br />

(5.71)<br />

oΔ<br />

o<br />

r ρ rispettivamente il raggio del parallelo del punto <strong>di</strong> tangenza<br />

e quello <strong>di</strong> curvatura del meri<strong>di</strong>ano, relativo anch'esso al punto <strong>di</strong><br />

tangenza; sostituendo le espressioni <strong>di</strong> r o e ρ o le relazioni (5.71)<br />

<strong>di</strong>ventano:<br />

2<br />

a(<br />

1 - e )<br />

2 2 ( 1 − e sin φ )<br />

acosφo<br />

x = Δλ<br />

, y =<br />

Δφ<br />

(5.72)<br />

2 2<br />

3<br />

1 − e sin φ<br />

Sviluppando in serie binomiale le relazioni:<br />

o<br />

1<br />

2 2 −<br />

2 2<br />

( 1 − e sin φ ) 2 e ( 1 − e sin φ )<br />

o<br />

o<br />

3<br />

−<br />

2<br />

o<br />

ed arrestandosi al termine <strong>di</strong> secondo or<strong>di</strong>ne in e, le (5.72) si<br />

semplificano in:<br />

2 ⎛ e 2 ⎞<br />

x = acosφo<br />

⎜<br />

⎜1<br />

+ sin φo<br />

⎟<br />

⎟Δλ<br />

⎝ 2 ⎠<br />

(5.73)<br />

2<br />

⎛ 2 3e<br />

2 ⎞<br />

y = a ⎜<br />

⎜1<br />

− e + sin φo<br />

⎟<br />

⎟Δφ<br />

⎝ 2 ⎠<br />

<strong>Le</strong> (5.73) rappresentano le relazioni <strong>di</strong> corrispondenza del piano nautico<br />

per la terra ellissoi<strong>di</strong>ca.<br />

5.6 - Scenografica cilindrica<br />

<strong>Le</strong> <strong>carte</strong> scenografiche cilindriche sono delle <strong>carte</strong> <strong>di</strong> sviluppo; i punti<br />

della sfera rappresentativa sono proiettati su un cilindro tangente alla<br />

sfera. Tra le varie possibilità si considerano, in particolare, la<br />

scenografica equatoriale e la centrografica cilindrica equatoriale e<br />

quella transversa. Nelle applicazioni nautiche si utilizza la centrografica<br />

cilindrica dato che essa è simile alla carta <strong>di</strong> Mercatore facendo parte


146<br />

MARIO VULTAGGIO<br />

della famiglia delle <strong>carte</strong> cilindriche in generale. La centrografica<br />

transversa è utilizzata ai fini cartografici ed è nota come<br />

rappresentazione UTM stu<strong>di</strong>ata quest’ultima in topografia. La<br />

scenografica cilindrica non trova applicazione e pertanto non è stu<strong>di</strong>ata<br />

in questo capitolo.<br />

5.6.1 – Centrografica cilindrica<br />

La carta cilindrica equatoriale si ottiene considerando il punto <strong>di</strong><br />

vista coincidente con il centro della sfera rappresentativa C ed il<br />

cilindro tangente all’equatore (v. figura 5.20). <strong>Le</strong> relazioni <strong>di</strong><br />

corrispondenza si ottengono facilmente da quelle della scenografica<br />

cilindrica ponendo d=0:<br />

x = Δλ<br />

, y = tanφ<br />

(5.74)<br />

Sia i meri<strong>di</strong>ani che i paralleli sono rappresentati da rette parallele agli<br />

assi e perpen<strong>di</strong>colari tra loro.<br />

Figura 5.20 – Proiezione cilindrica


5.7 - Carteggio<br />

147<br />

CAPITOLO 5 – LE CARTE DI NAVIGAZIONE<br />

Delle rappresentazioni esposte nei paragrafi precedenti sono state<br />

trattate in modo particolare le relazioni <strong>di</strong> corrispondenza, tanto utili per<br />

la loro costruzione: tracciamento dei meri<strong>di</strong>ani e dei paralleli, che nel<br />

loro insieme costituiscono il reticolato o canovaccio e posizionamento<br />

su <strong>di</strong> esse <strong>di</strong> punti noti della superficie terrestre. Si è parlato anche delle<br />

rispettive proprietà, ma nulla è stato detto circa il loro utilizzo, le cui<br />

operazioni vanno sotto il nome <strong>di</strong> <strong>carte</strong>ggio; per questo occorrono un<br />

compasso (a punte fisse) e due squadrette rapportatore che<br />

sostituiscono il semplice rapportatore e le vecchie parallele (a rullo od<br />

a snodo).<br />

Figura 5.21 – Carta cilindrica equatoriale<br />

È necessario conoscere bene il simbolismo della carta che si utilizza,<br />

a volte parzialmente riportato in un angolo della carta stessa; una<br />

pubblicazione a riguardo è fornita dagli Enti E<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> <strong>carte</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>navigazione</strong>.<br />

Molte sono le notizie riportate da una carta (specialmente <strong>di</strong><br />

Mercatore ed a grande scala):profon<strong>di</strong>tà, natura del fondo, segnali


148<br />

MARIO VULTAGGIO<br />

(luminosi o non), stazioni ra<strong>di</strong>o, secche, rotte consigliate, allineamenti<br />

<strong>di</strong> sicurezza, zone <strong>di</strong> ancoraggio e <strong>di</strong> Quarantena, declinazione<br />

magnetica,dati <strong>di</strong> marea, <strong>di</strong> correnti, vortici, ecc. Sono in<strong>di</strong>cate anche la<br />

scala lineare, le fonti utilizzate, le unità <strong>di</strong> misura adoperate, la data dei<br />

rilievi effettuati e quella relativa all' ultimo suo aggiornamento che in<br />

genere corrisponde a quella dell'acquisto da parte dell' utente; da quest'<br />

epoca in poi occorre consultare gli avvisi ai naviganti, pubblicazione a<br />

carattere perio<strong>di</strong>co e<strong>di</strong>ta dagli Istituti idrografici o dagli enti e<strong>di</strong>tori <strong>di</strong><br />

pubblicazioni nautiche per l'aggiornamento della propria produzione.<br />

Infine , ogni carta è in<strong>di</strong>viduabile dal titolo e dal numero del catalogo.<br />

Operare sulla carta <strong>di</strong> Mercatore (carta nautica) è oltremodo semplice<br />

a patto <strong>di</strong> ben ricordare le sue proprietà: isogonismo, rettificazione della<br />

lossodromia, misura delle <strong>di</strong>stanze sulla scala delle latitu<strong>di</strong>ni con la<br />

lunghezza del miglio uguale a quella del primo <strong>di</strong> latitu<strong>di</strong>ne, che varia al<br />

variare della latitu<strong>di</strong>ne; inoltre occorre possedere chiare nozioni sulla<br />

lossodromia quale traiettoria seguita dalla nave, sugli angoli <strong>di</strong> prora e<br />

<strong>di</strong> rotta e sui luoghi <strong>di</strong> posizione in <strong>navigazione</strong> costiera. Anche un<br />

neofita del mare non trova <strong>di</strong>fficoltà a rilevare dalla carta le coor<strong>di</strong>nate<br />

<strong>di</strong> un punto o, viceversa, fissare su <strong>di</strong> essa un punto <strong>di</strong> note coor<strong>di</strong>nate,<br />

tracciare per un punto una rotta vera o misurare l' angolo <strong>di</strong> una rotta<br />

segnata sulla carta.<br />

Volendo misurare la <strong>di</strong>stanza tra i punti A e B della carta (il segmento<br />

AB rappresenta l'arco lossodromico passante per essi), si apre il<br />

compasso in modo che le due punte cadano una in A e l' altra in B, lo si<br />

porta poi, così aperto sulla scala delle latitu<strong>di</strong>ni in modo che la cerniera<br />

venga a capitare approssimativamente sul parallelo me<strong>di</strong>o della zona in<br />

cui sono compresi i due punti: il numero <strong>di</strong> primi compresi tra le due<br />

punte rappresenta la <strong>di</strong>stanza desiderata, tanto più precisa quanto più<br />

grande risulta la scala della carta (<strong>carte</strong> particolari: rappresentazioni <strong>di</strong><br />

piccole regioni, con lunghezza pressappoco uguale dei primi <strong>di</strong><br />

latitu<strong>di</strong>ne alle loro varie latitu<strong>di</strong>ni). Se i due punti A e B sono situati<br />

sullo stesso meri<strong>di</strong>ano, la <strong>di</strong>stanza risulta uguale al numero <strong>di</strong> primi <strong>di</strong><br />

latitu<strong>di</strong>ne compresi tra i loro paralleli; se, invece, sono situati sullo<br />

stesso parallelo, l’apertura del compasso va posta sempre sulla scala<br />

delle latitu<strong>di</strong>ni con la cerniera in corrispondenza del loro parallelo.<br />

Nel caso <strong>di</strong> <strong>carte</strong> generali rappresentanti estese regioni della<br />

superficie terrestre, la congiungente i due punti è frazionata in vari<br />

tratti, operando per ognuno nel modo innanzi in<strong>di</strong>cato: la somma delle<br />

<strong>di</strong>stanze parziali dà la <strong>di</strong>stanza lossodromica tra i due punti, tanto più<br />

precisa quanto più grande risulta il frazionamento, non necessario se i<br />

punti sono situati sullo stesso meri<strong>di</strong>ano.


149<br />

CAPITOLO 5 – LE CARTE DI NAVIGAZIONE<br />

Dovendo riportare sulla rotta uscente da un punto una data <strong>di</strong>stanza in<br />

miglia, questa deve essere misurata sulla scala delle latitu<strong>di</strong>ni seguendo<br />

operazioni inverse a quelle testé in<strong>di</strong>cate.<br />

Dopo quanto fin qui accennato risultano imme<strong>di</strong>ate le risoluzioni dei<br />

due principali problemi <strong>di</strong> <strong>navigazione</strong> lossodromica:<br />

1) determinazione delle coor<strong>di</strong>nate del punto <strong>di</strong> arrivo, note quelle<br />

del punto <strong>di</strong> partenza, la rotta vera seguita ed il percorso<br />

effettuato;<br />

2) determinazione della rotta vera da seguire e del percorso da<br />

effettuare, note le coor<strong>di</strong>nate dei punti <strong>di</strong> partenza e <strong>di</strong> arrivo.<br />

Circa il problema 1) la rotta vera viene ricavata dalla correzione dell'<br />

angolo <strong>di</strong> prora bussola (v. capitolo 3), per il percorso occorre<br />

conoscere la velocità che viene fornita dal solcometro; per seguire la<br />

rotta vera ottenuta dalla risoluzione grafica del problema 2) occorre<br />

<strong>di</strong>rigere per un preciso angolo <strong>di</strong> prora bussola ottenuto me<strong>di</strong>ante la<br />

nota formula <strong>di</strong> conversione delle rotte (v. capitolo 3).<br />

Un proce<strong>di</strong>mento grafico dei due problemi, sempre sulla carta <strong>di</strong><br />

Mercatore, del tutto preciso per quanto riguarda le <strong>di</strong>stanze, verrà<br />

trattato nel capitolo riguardante la <strong>navigazione</strong> lossodromica.<br />

I problemi <strong>di</strong> <strong>navigazione</strong> ortodromica, ossia per circonferenza<br />

massima, trovano risoluzione grafica con le proiezioni gnomoniche, il<br />

cui utilizzo è andato scemando in questi ultimi tempi per la presenza<br />

sempre più massiccia a bordo dei calcolatori elettronici, specialmente <strong>di</strong><br />

quelli tascabili e programmabili, che facilitano in modo sorprendente<br />

qualsiasi calcolo analitico <strong>di</strong> <strong>navigazione</strong>. Per questo non sono qui<br />

descritte le varie operazioni <strong>di</strong> <strong>carte</strong>ggio su queste <strong>carte</strong>, invero più<br />

complesse <strong>di</strong> quelle precedentemente descritte per la carta <strong>di</strong> Mercatore,<br />

rimandando il lettore alle istruzioni riportate nelle stesse.<br />

Per quanto riguarda le <strong>carte</strong> gnomoniche generali o orizzontali,<br />

quelle e<strong>di</strong>te dall'Ufficio Idrografico Americano permettono <strong>di</strong> ottenere<br />

con geniali proce<strong>di</strong>menti grafici le rotte e le <strong>di</strong>stanze oltre agli altri<br />

elementi <strong>di</strong> <strong>navigazione</strong> ortodromica; ben sei <strong>di</strong> queste <strong>carte</strong> sono in<br />

commercio, riguardanti rispettivamente l'Oceano Atlantico Nord,<br />

l'Oceano Atlantico Sud, l'Oceano Pacifico Nord, l'Oceano Pacifico Sud,<br />

l'Oceano In<strong>di</strong>ano e l ultima solamente quella parte dell'Oceano Pacifico<br />

Nord relativa alle navigazioni per circonferenza massima tra Panama ed<br />

il Giappone.


150<br />

MARIO VULTAGGIO<br />

Delle <strong>carte</strong> gnomoniche equatoriali o meri<strong>di</strong>ane, le così dette <strong>carte</strong> <strong>di</strong><br />

Hilleret, sono molto note quelle francesi che, come già accennato,<br />

rappresentano i tre oceani su tre <strong>di</strong>stinti fogli.<br />

<strong>Le</strong> <strong>carte</strong> gnomoniche polari (<strong>carte</strong> <strong>di</strong> Gernez) sono pubblicate da vari<br />

stati perché molto utili in <strong>navigazione</strong> aerea (per le navigazioni polari);<br />

fra le più importanti vanno citate quelle tedesche, inglesi ed americane.<br />

La scala dei piani nautici oscilla tra 1/50.000 e 1/5.000, per cui essi<br />

rappresentano, nei minimi particolari, l' intorno del punto <strong>di</strong> tangenza.<br />

I vecchi piani non presentavano ai loro margini, al contrario dei<br />

moderni, le scale <strong>di</strong> latitu<strong>di</strong>ne e <strong>di</strong> longitu<strong>di</strong>ne; su <strong>di</strong> essi erano segnati<br />

solamente il meri<strong>di</strong>ano ed il parallelo del punto <strong>di</strong> tangenza,<br />

generalmente un punto geodetico o trigonometrico.<br />

Operando su uno <strong>di</strong> questi occorre tenere bene in mente le relazioni<br />

<strong>di</strong> corrispondenza date dalle (5.69). Volendo, ad esempio, conoscere le<br />

coor<strong>di</strong>nate geografiche del punto A del piano (v. figura 5.22), si<br />

misurano le sue <strong>di</strong>stanze dagli assi <strong>carte</strong>siani, ascissa x, ed or<strong>di</strong>nata y,<br />

che permettono <strong>di</strong> ottenere, la prima la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> longitu<strong>di</strong>ne e la<br />

seconda quella <strong>di</strong> latitu<strong>di</strong>ne tra il punto <strong>di</strong> tangenza O ed il punto A.<br />

y<br />

A 1<br />

A =( δφ, μ)<br />

A 1A<br />

= μ<br />

OA 2=<br />

Δλ<br />

AA 2=<br />

Δφ<br />

O ( φ0, λ0) A2<br />

x<br />

O<br />

0’<br />

Longitu<strong>di</strong>ne (p rimi)<br />

A2<br />

φ0 A<br />

1<br />

A<br />

3<br />

2’ 4’ 6’ 8’ 10 ’ 12’<br />

Latitu<strong>di</strong>ne, app artamento e <strong>di</strong>stanza<br />

0’ 2’ 4’ 6’ 8’ 10 ’ 12 ’ t<br />

Figura 5.22 – Piano nautico e triangolo del parallelo me<strong>di</strong>o<br />

Infatti per le (5.69) si ha Δ λ = x secφo<br />

e Δφ<br />

= y con φ o la latitu<strong>di</strong>ne del<br />

punto <strong>di</strong> tangenza. Per la trasformazione delle due coor<strong>di</strong>nate <strong>carte</strong>siane<br />

in Δ φ e Δλ<br />

.si opera sul grafico <strong>di</strong> figura 5.22, riportato in un angolo<br />

del piano. Sulla semiretta Ot è segnata una scala in primi <strong>di</strong> equatore<br />

sulla quale vanno lette le longitu<strong>di</strong>ni; sulla scala orizzontale (segmento<br />

Os) vanno lette le <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> latitu<strong>di</strong>ne e le <strong>di</strong>stanze; la semiretta Ot è<br />

inclinata rispetto alla Os dell' angolo φ o .<br />

s


151<br />

CAPITOLO 5 – LE CARTE DI NAVIGAZIONE<br />

Rappresenti OA1 sulla semiretta orizzontale l' ascissa x misurata; da A1<br />

si abbassa la perpen<strong>di</strong>colare alla Os che incontra la semiretta Ot nel<br />

punto A2, si riporta, poi, il segmento AA2 su Os a partire da O: il<br />

segmento OA2 rappresenta la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> longitu<strong>di</strong>ne, positiva se il<br />

punto A è ad E del meri<strong>di</strong>ano passante per il punto O, negativa se ad W<br />

(giustificazione per quanto operato):<br />

= secφ e quin<strong>di</strong> Δλ<br />

= xsecφ<br />

OA2 OA1<br />

o<br />

Riportata l’or<strong>di</strong>nata y su Os si ottiene subito la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> latitu<strong>di</strong>ne<br />

(OA3), positiva se il punto A è a N del parallelo passante per il punto O,<br />

negativa se a S. <strong>Le</strong> coor<strong>di</strong>nate geografiche <strong>di</strong> A sono:<br />

φ φ + Δφ<br />

, λ = λ + Δλ<br />

A = o<br />

A o<br />

A seguito <strong>di</strong> quanto testé descritto riescono ovvie le operazioni da<br />

seguire per fissare sul piano un punto <strong>di</strong> note coor<strong>di</strong>nate. Per le <strong>di</strong>stanze<br />

sui piani, oltre alla scala in miglia, non mancano altre scale, in km o in<br />

un’altra unità <strong>di</strong> misura.<br />

La congiungente due punti del piano nautico rappresenta l'arco <strong>di</strong><br />

circonferenza massima passante per essi se il piano è stato costruito con<br />

riferimento alla terra sferica, oppure 1 arco <strong>di</strong> geodetica se costruita con<br />

riferimento alla terra ellissoi<strong>di</strong>ca; in entrambi i casi questa congiungente<br />

si confonde con l’arco <strong>di</strong> lossodromia passante per i due punti.<br />

La rappresentazione conforme <strong>di</strong> Gauss-Boaga è impiegata per la<br />

realizzazione dei fogli (scala 1/100.000) e delle tavolette (scala<br />

1/25.000) della cartografia ufficiale italiana, pubblicata dal Istituto<br />

Geografico Militare.<br />

Sulla cornice sono riportate sia le coor<strong>di</strong>nate piane N e E (reticolato<br />

'<br />

chilometrico) che le coor<strong>di</strong>nate geografiche φ e λ quest’ultima riferita<br />

al meri<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> Monte Mario (<br />

'<br />

λ = 12°27'08.4’’E).<br />

Il taglio dei fogli è eseguito secondo le trasformate dei meri<strong>di</strong>ani e dei<br />

paralleli, pertanto a bordo carta sono specificati i valori dei vertici in<br />

coor<strong>di</strong>nate N e E (sistema nazionale). Sulla stessa carta è comunque<br />

riportato il reticolato relativo al sistema UTM-ED50.<br />

E’ semplice ed imme<strong>di</strong>ato il <strong>carte</strong>ggio; inoltre la carta, per<br />

costruzione, consente l’assorbimento della deformazione lineare entro l’<br />

errore <strong>di</strong> graficismo. L'unica correzione da apportare riguarda la<br />

convergenza dei meri<strong>di</strong>ani il cui valore, precalcolato, è generalmente<br />

riportato tra le in<strong>di</strong>cazioni fornite dalla carta.<br />

o


5.8- Documenti nautici<br />

152<br />

MARIO VULTAGGIO<br />

Sono qui citati solamente quei documenti, libri <strong>carte</strong> che contengono<br />

informazioni utili alla <strong>navigazione</strong>. Oltre agli avvisi ai naviganti, <strong>di</strong> cui<br />

al paragrafo precedente, i più importarti documenti sono quelli che<br />

trattano dei fari, dei fanali, dei segnali da nebbia, delle ra<strong>di</strong>oassistenze<br />

ed ancora quelli che descrivono la costa dando informazioni sulle varie<br />

località <strong>di</strong> approdo ed infine quelli che forniscono notizie<br />

meteorologiche , oceanografiche e magnetiche; tutti questi documenti,<br />

comprese le <strong>carte</strong> <strong>di</strong> <strong>navigazione</strong>, costituiscono l' idrografia <strong>di</strong> bordo.<br />

Circa il segnalamento luminoso e quello da nebbia sono a<br />

<strong>di</strong>sposizione del navigante varie pubblicazioni tra le quali:<br />

• Elenco dei fari, fanali e segnali da nebbia; volume unico, e<strong>di</strong>to<br />

dall’Istituto Idrografico Italiano;<br />

• The Admiralty list of lights, fog ;signals and visual time signal;<br />

vari volumi, e<strong>di</strong>ti dall’Ammiragliato Inglese;<br />

• The list of lights; vari volumi, e<strong>di</strong>ti dall’Ufficio Idrografico<br />

Americano;<br />

• Livres des phares et segnaux de bruI!le des mers du globe;<br />

• vari volumi, e<strong>di</strong>ti dal Servizio Idrografico Francese.<br />

I fari, situati in punti ben visibili, hanno lo scopo <strong>di</strong> -permettere <strong>di</strong><br />

notte l’in<strong>di</strong>viduazione della costa ed i luoghi <strong>di</strong> atterraggio; il modo <strong>di</strong><br />

emanazione della luce costituisce la loro caratteristica luminosa e<br />

l’intervallo <strong>di</strong> tempo in cui essa si sviluppa <strong>di</strong>cesi periodo: parametri,<br />

questi,necessari per il riconoscimento. Importanti anche le loro portate,<br />

luminosa e geografica la prima in<strong>di</strong>ca la <strong>di</strong>stanza massima alla quale<br />

può essere scorta la luce da un occhio normale in assenza <strong>di</strong> corpo<br />

opaco tra l'occhio e la sorgente luminosa, <strong>di</strong>stanza che è funzione<br />

dell'intensità della luce e della trasparenza dell'atmosfera; la seconda, la<br />

portata geografica, dà la <strong>di</strong>stanza dal faro quando questo appare<br />

all’orizzonte marino (od apparente), espressa dalla relazione (ve<strong>di</strong><br />

capitolo 3):<br />

( e h )<br />

d = 2.<br />

04 +<br />

con d la <strong>di</strong>stanza espressa in miglia, e con e ed h rispettivamente<br />

l’elevazione dell’occhio dell’osservatore e l’altezza del faro dal livello<br />

me<strong>di</strong>o del mare espresse in metri (nelle pubblicazioni italiane ed inglesi


153<br />

CAPITOLO 5 – LE CARTE DI NAVIGAZIONE<br />

viene fornita la portata geografica per un. elevazione dell’occhio <strong>di</strong><br />

metri 5).<br />

Meno importanti dei fari sono i fanali, utilizzati per l'ingresso nei<br />

porti, nei fiumi, nei canali navigabili, per in<strong>di</strong>care testate <strong>di</strong> moli, ecc.<br />

Da ricordare anche i battelli fanale (light vessels) e le boe luminose<br />

per segnalare pericoli; i primi ancorati o non al largo della costa, le<br />

seconde, quasi sempre a luce intermittente, ancorate o fisse al fondo in<br />

prossimità della costa.<br />

I segnali acustici da nebbia possono essere: aerei e subacquei; i primi<br />

si <strong>di</strong>vidono in: segnali a vapore o ad aria compressa (ve<strong>di</strong> sirena,<br />

<strong>di</strong>aphone, corno a linguetta, fischio), a detonazione, campane e<br />

nautofoni, consistenti questi ultimi in una membrana metallica messa in<br />

vibrazione da una elettrocalamita; i secon<strong>di</strong>, quelli subacquei, sono<br />

generati da una stazione trasmittente,generalmente un oscillatore <strong>di</strong> tipo<br />

elettromagnetico, che richiede sulle navi installazioni <strong>di</strong> adatti ricevitori.<br />

I segnali acustici aerei possono essere sistemati anche su boe; si cita<br />

ad esempio la boa a campana (bell buoy); il movimento del martelletto è<br />

generalmente prodotto dal movimento delle onde. Poca fiducia va posta<br />

sull'in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione dei segnali acustici aerei da nebbia,<br />

seguendo l' onda sonora una traiettoria sinuosa; non così nell' acqua,<br />

dove il suono si propaga uniformemente in tutte le <strong>di</strong>rezioni con<br />

velocità ben superiore <strong>di</strong> quella relativa all’aria ed a <strong>di</strong>stanze maggiori.<br />

Tra le pubblicazioni riguardanti la ra<strong>di</strong>oassistenza alla <strong>navigazione</strong><br />

marittima vanno citate le seguenti:<br />

• Ra<strong>di</strong>o servizi per la <strong>navigazione</strong> in due volumi. e<strong>di</strong>ti dallo<br />

Istituto Idrografico Italiano;<br />

• Ra<strong>di</strong>o aids to navigation in due volumi. e<strong>di</strong>ti dall’Ufficio<br />

Idrografico Americano; The Admiralty list of ra<strong>di</strong>o signals in<br />

quattro volumi, e<strong>di</strong>ti dall’Ammiragliato Inglese;<br />

• Ra<strong>di</strong>osignaux à l’usage des navigateurs del Servizio Idrografico<br />

Francese.<br />

In questi testi sono elencate le stazioni ra<strong>di</strong>ogoniometri che, i ra<strong>di</strong>ofari<br />

(compresi quelli dell'aviazione), le stazioni R.T. emittenti segnali orari o<br />

informazioni meteorologiche stazioni R.T. <strong>di</strong> appoggio per il servizio<br />

me<strong>di</strong>co, ecc; per ogni tipo <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>oassistenza sono riportate le<br />

caratteristiche e le relative norme <strong>di</strong> utilizzazione.<br />

Molto utile al navigante è il portolano, pubblicazione, che contiene<br />

utilissime informazioni relative ad un dato tratto <strong>di</strong> costa. Nei suoi<br />

preliminari è fatta una descrizione sommaria della règione, del clima,


154<br />

MARIO VULTAGGIO<br />

dei venti e delle correnti predominanti, del regolamento marittimo in<br />

vigore, della giuris<strong>di</strong>zione delle autorità marittime, ecc. Segue poi la<br />

descrizione minuziosa della costa, corredata spesso da schizzi e<br />

fotografie, delle rade, dei porti, degli ancoraggi, ecc. Per i porti sono<br />

date le più <strong>di</strong>sparate informazioni, dal tipo dei cantieri e delle officine <strong>di</strong><br />

riparazione, dal numero <strong>di</strong> <strong>di</strong>stributori <strong>di</strong> carburante al numero dei letti<br />

degli ospedali, delle banche, ecc.<br />

I portolani del nostro Istituto Idrografico trattano solamente il mare<br />

Me<strong>di</strong>terraneo e del Mar Nero, al contrario quelli e<strong>di</strong>ti dagli altri tre Enti<br />

menzionati, che prendono in considerazione tutti i mari navigabili della<br />

Terra; più <strong>di</strong> 70 sono quelli pubblicati dall' Ammiragliato Inglese, nei<br />

quali la descrizione della costa e dei pericoli è molto particolareggiata,<br />

tanto da poter navigare anche senza possedere la carta nautica della<br />

regione.<br />

I primi portolani furono <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> singoli navigatori, (fenici?,<br />

greci?, sicuramente appartenenti a popolazioni me<strong>di</strong>terranee): dei<br />

semplici brogliacci <strong>di</strong> appunti <strong>di</strong> <strong>navigazione</strong> che il pilota prendeva per<br />

uso personale, corredandoli anche <strong>di</strong> qualche schizzo rappresentante il<br />

profilo della costa. Passando dall'uno all'altro, essi <strong>di</strong>vennero dei<br />

condensati <strong>di</strong> tutta l' esperienza accumulata in fatto <strong>di</strong> cabotaggio e non<br />

mancò l'idea alla fine del '200 <strong>di</strong> riunirli tutti in un unico libro, il<br />

Compasso da navigare, che contemplava tutto il bacino del<br />

Me<strong>di</strong>terraneo ed il Mar Nero. Conteneva questo testo, autentico<br />

portolano secondo quelli ora in uso, dettagliate descrizioni della costa,<br />

dei promontori e capi con <strong>di</strong>stanze tra questi, istruzioni per l' ingresso<br />

nei porti, informazioni <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà, <strong>di</strong> pericoli, ecc, ed infine consigli<br />

per, rotte relative a percorsi in mare aperto.<br />

Solo più tar<strong>di</strong>, sotto la denominazione <strong>di</strong> routiers (libri delle rotte)<br />

comparvero i primi portolani nel nord Europa; il più antico, tra quelli<br />

conservati in Inghilterra, risale agli inizi del quattrocento e tratta delle<br />

rotte per la <strong>navigazione</strong> lungo le coste britanniche, per la traversata<br />

della Manica fino allo stretto <strong>di</strong> Gibilterra.<br />

Tra i principali documenti che danno notizie meteorologiche ed<br />

oceanografiche sono da citare le così dette <strong>carte</strong> piloto (pilot charts),<br />

pubblicate dall' Ufficio Idrografico degli Stati Uniti, mensilmente quelle<br />

del Nord Atlantico, del Nord Pacifico, dei Mari Centrali Americani e<br />

dell'Oceano In<strong>di</strong>ano, ogni tre mesi quelle del Sud Atlantico e Sud<br />

Pacifico. Queste <strong>carte</strong> contengono una messe <strong>di</strong> dati veramente<br />

importante: le linee <strong>di</strong> uguale declinazione magnetica (linee isogone) e<br />

quelle <strong>di</strong> uguale sua variazione annua; la <strong>di</strong>rezione e la velocità delle


155<br />

CAPITOLO 5 – LE CARTE DI NAVIGAZIONE<br />

correnti; il percorso dei cicloni che nel mese corrispondente alla carta si<br />

sono verificati durante gli ultimi venti anni:<br />

• il limite della zona degli alisei;<br />

• i relitti alla deriva;<br />

• i ghiacci galleggianti;<br />

• le linee <strong>di</strong> uguale percentuale dei giorni <strong>di</strong> nebbia;<br />

• le rotte consigliate;<br />

• le isoterme e le isobare relative ai valori me<strong>di</strong> mensili;<br />

• le in<strong>di</strong>cazioni dei venti . In ciascuna zona ampia 5° in latitu<strong>di</strong>ne e<br />

longitu<strong>di</strong>ne è <strong>di</strong>segnata una specie <strong>di</strong> rosa dei venti che in<strong>di</strong>ca<br />

graficamente la <strong>di</strong>rezione, l’intensità e la frequenza percentuale<br />

dei venti durante il mese e la percentuale dei giorni <strong>di</strong> calma o <strong>di</strong><br />

venti deboli e <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong> tempesta;<br />

• informazioni sulle stazioni ra<strong>di</strong>o telegrafiche e ra<strong>di</strong>o<br />

goniometriche;<br />

• informazioni <strong>di</strong> tempesta.<br />

Sul rovescio <strong>di</strong> ogni carta, <strong>di</strong> tipo mercatoriano, sono riportati argomenti<br />

<strong>di</strong> <strong>navigazione</strong>, <strong>di</strong> tecnica e manovra navale,<strong>di</strong> meteorologia ed<br />

oceanografia, ed ancora resoconti su particolari avvenimenti nautici; il<br />

tutto, opportunamente raggruppato, formerebbe un ottimo testo <strong>di</strong><br />

nautica utile alla <strong>di</strong>dattica oltre che all' uomo <strong>di</strong> mare. <strong>Le</strong> <strong>carte</strong> pilota<br />

(pilot chats) sono pubblicate con grande anticipo onde poterle far<br />

pervenire in tempo utile agli utenti in ogni parte della:Terra, con la viva<br />

raccomandazione da parte dell' Ufficio Idrografico <strong>di</strong> non utilizzarle<br />

come <strong>carte</strong> <strong>di</strong> <strong>navigazione</strong>, data la loro piccolissima scala. L' idea <strong>di</strong><br />

sintetizzare in una carta le informazioni meteorologiche ed<br />

oceanografiche utili al navigante fu dell’ ufficiale marina Maury<br />

Mathew Fontaine (1806-1873), esperto oceanografo e meteorologo, che<br />

fu per un certo periodo responsabile del Deposito Carte e Strumenti<br />

Nautici della marina militare e poi <strong>di</strong>rettore dell' Ufficio Idrografico ed<br />

infine dell' Osservatorio Navale <strong>di</strong> Washington.<br />

Il Haury nel 1842 compilò la prima carta <strong>di</strong> sintesi utilizzando i dati<br />

da lui raccolti durante le numerose traversate da New York a Rio de<br />

Janeiro ed il primo a giovarsi <strong>di</strong> questa fu il veliero Wright che,<br />

seguendo la rotta consigliata da Maury, impiegò la metà del tempo<br />

normalmente richiesto sul percorso tra le due citate località. A seguito<br />

<strong>di</strong> ciò il governo americano permise al Maury <strong>di</strong> chiedere la<br />

collaborazione degli altri stati, che fu poi auspicata anche dalla


156<br />

MARIO VULTAGGIO<br />

Conferenza Marittima Internazionale tenutasi nel 1843.Da Questa<br />

collaborazione, grazie ad un’attrezzatura <strong>di</strong> prim'or<strong>di</strong>ne, l'Ufficio<br />

Idrografico Americano mette oggi a <strong>di</strong>sposizione delle <strong>carte</strong> ricche <strong>di</strong><br />

dati statistici e <strong>di</strong> informazioni tanto utili all' uomo <strong>di</strong> mare e le due<br />

opere del Maury Explanations and sailing <strong>di</strong>rections to accompany the<br />

wind and current charts e Physical geography of the sea non hanno<br />

perso la loro importanza e vali<strong>di</strong>tà.<br />

5.9 - Carta elettronica<br />

Nel prossimo futuro l'alto livello <strong>di</strong> automatizzazione permetterà a<br />

bordo del mobile un processo d' integrazione delle informazioni con un<br />

sistema computerizzato formato da vari sottosistemi, alcuni <strong>di</strong> controllo,<br />

capaci <strong>di</strong> comunicare tra loro me<strong>di</strong>ante una rete <strong>di</strong> comunicazione<br />

interna, come mostrato dal grafico.<br />

Il computer <strong>di</strong> bordo può essere collegato via satellite, con computers<br />

esterni, con conseguente arricchimento della sua banca dati; inoltre, i<br />

sottosistemi possono operare sia in<strong>di</strong>pendentemente che come no<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

una rete <strong>di</strong> dati che <strong>di</strong>stribuisce informazioni a <strong>di</strong>versi centri <strong>di</strong> controllo<br />

localizzati in vari locali del mobile.Uno dei sottosistemi denominato<br />

ECDIS (Electronic Chart Display In<strong>di</strong>cato System ) elabora la carta<br />

elettronica che è rappresentata su uno schermo a colori ad alta<br />

risoluzione, limitata alla zona <strong>di</strong> mare in cui si trova la nave (per<br />

mobile, ovviamente è qui considerata la nave). La carta, quasi sempre<br />

mercatoriana, rappresenta con grande chiarezza e precisione il profilo<br />

della costa, permette d'in<strong>di</strong>viduare con facilità i piccoli appro<strong>di</strong>. Su<br />

questa vanno segnati con speciale simbolismo i punti notevoli, i fari ed<br />

fanali; non debbono mancare le boe e le rotte consigliate, né le<br />

informazioni talassografiche, quali le linee batimetriche, la natura del<br />

fondale rocce affioranti, le secche, ecc.; il tutto da poter essere<br />

soppresso a piacimento. La posizione della nave, a seguito <strong>di</strong><br />

informazioni <strong>di</strong> rotte e velocità che pervengono all'ECDIS dalla<br />

girobussola e dal solcometro, è rappresentata con un caratteristico<br />

simbolo che si muove sullo schermo in tempo reale; essa è<br />

continuamente aggiornata me<strong>di</strong>ante i sistemi satellitari (per esempio il<br />

GPS – Global Positioning System o il GLONASS Global Navigation<br />

Satellite System), quelli <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>o<strong>navigazione</strong> (l'Omega, il Loran C ed il<br />

Decca) e, perché no, me<strong>di</strong>ante il sistema autonomo passivo delle misure<br />

<strong>di</strong> altezze <strong>di</strong> astri.


157<br />

CAPITOLO 5 – LE CARTE DI NAVIGAZIONE<br />

È possibile anche sovrapporre l' immagine radar alla carta elettronica in<br />

modo. da poter controllare la propria posizione; sopprimendo gli echi<br />

degli oggetti contenuti su <strong>di</strong> essa rimarranno soltanto quelli delle altre<br />

navi. Infine, col cambiamento <strong>di</strong> scala, si possono chiamare altri dati o<br />

annullare quelli che si reputano non necessari.<br />

L' ECDIS prevede un calcolatore <strong>di</strong> elevate prestazioni, uno schermo<br />

colorato caratterizzato, come già detto, da un'alta risoluzione ed una<br />

banca dati continuamente aggiornata. Tra i dati sono comprese le<br />

coor<strong>di</strong>nate <strong>di</strong> molti punti della costa onde poter avere sullo schermo i<br />

loro profili con estrema precisione.<br />

A seguito <strong>di</strong> quanto fin qui detto sulla carta nautica elettronica<br />

sorgono spontanee le seguenti considerazioni. Essa deve contenere sia i<br />

dati della corrispondente carta geografica, pochi in verità quelli<br />

dell'entroterra, che quelli delle varie pubblicazioni nautiche che ad essa<br />

si riferiscono; <strong>di</strong> qui la necessità <strong>di</strong> <strong>di</strong>videre il suo contenuto in un<br />

minimo che costituirà l'immagine <strong>di</strong> base ed in un altro supplementare<br />

da chiamare secondo le necessità.<br />

Circa lo schermo della carta elettronica, si richiede una risoluzione<br />

maggiore <strong>di</strong> quella che al presente si trova sul mercato ed una sua<br />

compatibilità sia con la sovrapposizione dello schermo radar che con lo<br />

spazio a <strong>di</strong>sposizione sul ponte. Un problema molto delicato è la<br />

standar<strong>di</strong>zzazione dei simboli e dei colori e l'aggiornamento dei dati;<br />

per tutto questo sono state istituite delle commissioni internazionali.<br />

Non vanno, infine, trascurati gli aspetti legali: l’ECDIS, quale<br />

sostituzione della comune carta nautica, è in fase <strong>di</strong> riconoscimento<br />

dall'IMO e poi dai governi interessati. In fase sperimentale la carta<br />

elettronica è, attualmente, utilizzata ma rimane sempre obbligatorio il<br />

supporto cartaceo dell’area da navigare.


158<br />

MARIO VULTAGGIO

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