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Qualcuno,<br />
per capire se le patate<br />
sono sane, taglia l’ombelico<br />
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perché in quella posizione la rugiada si asciuga<br />
presto e non ristagna sulle foglie. Nei fatti e al di<br />
là dei desideri, si seminava dove si poteva e dove<br />
lo permetteva l’elevato frazionamento delle proprietà.<br />
In alta val Lemme, i contadini affittuari<br />
che non disponevano di una sufficiente quantità<br />
di terra, seminavano le patate nelle “comunaglie”<br />
[in località Martelle a Voltaggio, e sotto la<br />
costa di Reste, a Molini], come vengono chiamate<br />
le terre comuni destinate a uso collettivo.<br />
Bisognerebbe, nel tempo, arrivare a costruire una<br />
“mappa” dei posti migliori per qualità del terreno<br />
e per posizione: probabilmente vi comparirebbero<br />
a buon diritto molte delle località finora<br />
citate e altre ancora come, per esempio, Donderi,<br />
Pianazzo e Tartogni in alta val Trebbia, oppure<br />
Cichero, alle spalle di San Colombano, o<br />
Chignero, sopra Rapallo, senza dimenticare molte<br />
fra le località che fanno corona a Montoggio<br />
Il taglio<br />
Normalmente, per la semina, si tagliano i tuberi a<br />
fette, con almeno un occhio <strong>della</strong> corona in ciascuna<br />
porzione, perciò il taglio si fa in senso longitudinale<br />
(cioè per “lungo”, partendo dalla<br />
corona verso l’ombelico), raramente si tagliano a<br />
metà lasciando la corona da una<br />
parte e l’ombelico dall’altra. In ciascuna<br />
fetta, oltre all’occhio <strong>della</strong><br />
corona, se ne lasciano altri 2 o 3<br />
[Forcossino], quelli in più si “accecano”,<br />
cioè si raschiano con la<br />
punta del coltello [Conscenti,<br />
Recroso], comunque bisogna evitare<br />
di lasciare gli occhi vicini all’ombelico<br />
[Crovarie, Orticeto]. E il<br />
taglio avviene immediatamente<br />
prima <strong>della</strong> semina; tuttavia qualcuno<br />
ricorda che “una volta” si<br />
tagliavano qualche giorno prima di<br />
seminarle, “così non prendono la<br />
malattia” [Casoni di Amborzasco,<br />
Sarissola]. In alternativa alle fette,<br />
si potevano “fare gli occhi”, cioè<br />
cavare le gemme dal tubero con un po’ di polpa,<br />
utilizzando ciò che resta in cucina, per farne polpette<br />
o polpettone [Giassina, Sarissola].<br />
Tra le pratiche più comuni ricordate pressoché<br />
ovunque è il taglio dell’ombelico (chiamato o cu<br />
oppure o pané), fatto soprattutto sui tuberi piccoli,<br />
qualche volta giustificato con diverse ragioni,<br />
ma più spesso dicendo “si fa così perché si<br />
deve fare così”. Tra le diverse ragioni è stato ricordato<br />
che si toglie l’ombelico “per fare contatto<br />
con la terra” [Casoni di Amborzasco], perché nell’ombelico<br />
“c’è la partenza <strong>della</strong> malattia”<br />
[Costapelata], perché “è bastardo e fa i filamenti”<br />
[Cavorsi], oppure per anticipare l’emergenza<br />
<strong>della</strong> pianta [Costa Finale]. Solo in un caso è stato<br />
riferito che i tuberi tagliati prima <strong>della</strong> semina<br />
vengono disinfettati con il verde-rame [Caregli].<br />
Quando i germogli crescono eccessivamente si<br />
staccano, ma l’operazione va fatta nel periodo di<br />
luna calante, detta anche luna “dura” o “ vecchia”<br />
[Brizzolara, Ognio], tuttavia non manca chi<br />
sostiene che è opportuno lasciarli, anche se lunghissimi<br />
[Voltaggio].<br />
Qualcuno, con un certo fatalismo, osserva che<br />
non conta “fare” o “non fare” gli occhi, lasciarne<br />
uno o molti, distinguere tra la parte vicina alla<br />
corona e quella vicina all’ombelico: se l’annata è<br />
buona le patate producono bene, altrimenti non<br />
vengono comunque [Voltaggio].<br />
La semina e la luna<br />
All’inizio <strong>della</strong> primavera la terra viene normalmente<br />
lavorata con la zappa tridente - ma fino a<br />
una trentina di anni fa si usava solo quella a due<br />
denti - quindi viene concimata con letame fresco<br />
[Crovarie, Roccatagliata, San Marco d’Urri],<br />
aggiunto a cenere [Orticeto], oppure maturo<br />
[Costa Finale]; a Bertigaro e alle Piane di Corsiglia<br />
si aggiunge anche polvere di lana, ma alcuni<br />
sostengono che sia meglio evitarla perché può<br />
dare gusto cattivo alle patate [Orticeto] o “fa<br />
venire le erbacce” [Ognio].<br />
A seconda delle località la semina si fa sul terreno<br />
rastremato o nei solchi: nel primo caso i tuberi si<br />
Zappa bidente: bagaggio<br />
nell’entroterra genovese,<br />
sappa burca nel Levante,<br />
bagaio in val Lemme;<br />
zappa a tre denti: sappa<br />
a trei brinchi nel Levante,<br />
magaia in val Lemme.<br />
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