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20 - Profilo <strong>della</strong> Morella<br />

- Origine del nome: dal colore viola-scuro<br />

- Origine presunta: origine ignota, pare un ecotipo derivato dalla vecchia Violette;<br />

l’Inchiesta Agraria del 1883 ricorda tra le varietà liguri la Parmentaria: gialla e violetta,<br />

“a tubercoli piuttosto allungati e schiacciati”; in valle Scrivia sono giunte intorno<br />

agli anni 1920 da Vallenzona, portate dal canonico Fiorentino Aragona.<br />

- Diffusione: prevalentemente in Fontanabuona e valle Sturla<br />

- Caratteristiche colturali: varietà precoce e di resa medio-elevata.<br />

- Località informatori: Bertigaro basso, Brizzolara, Favale, Isola sottana, Garba.<br />

- Altri nomi locali: Bluètta (Brizzolara), Colore do vin (Sarissola), Mòa (Garba), Moella<br />

(Fontanabuona), Moelìnn-a, Quäntinn-a mòa (alta val Trebbia), Primaticcia (Isola sottana),<br />

Violetta (valle Sturla).<br />

- Note: la coltivazione è cessata una decina di anni fa, tuttavia ne resta ancora qualche<br />

esemplare; a Rossi, in alta Fontanabuona, si raccoglievano anche due volte all’anno.<br />

Profilo elaborato sulla base delle testimonianze raccolte, senza riferimento ai descrittori ufficiali UPOV<br />

- Tubero allungato, di sezione stretta.<br />

- Buccia liscia e viola con macchie crema.<br />

- Pasta bianca, di tessitura fine.<br />

- Gemme medio-profonde, di colore viola scuro.<br />

- Fiore viola.<br />

- Sapore e uso: sapore molto buono; è consistente ed eccellente negli stufati, comunque<br />

è adatta per tutti gli usi.<br />

21 - Profilo <strong>della</strong> Chioggia<br />

- Origine del nome: da Chioggia, località del Veneto da cui veniva importata.<br />

- Origine presunta: Estuario veneto, diffusa fin dai primi anni del ‘900; giunta nel<br />

Genovesato attraverso i consorzi agrari intorno alla seconda guerra mondiale.<br />

- Diffusione: sparsa sulla Montagna genovese, abbastanza diffusa ad Ascona e a Torrio.<br />

- Caratteristiche colturali: varietà precoce, facilmente deteriorabile, di buona resa.<br />

- Località informatori: Allegrezze, Casoni di Fontanigorda, Costapelata, Garba, Pareto.<br />

- Altri nomi locali: Quäntinn-a de Chieuggia.<br />

- Note: è stata coltivata fino a non più di 30 anni fa; in alcune località (Casoni di<br />

Fontanigorda) era considerata di scarso valore. Intorno al 1912, a Genova veniva pubblicizzata<br />

una varietà chiamata Cinquantina di Chioggia.<br />

Profilo elaborato sulla base delle testimonianze raccolte, senza riferimento ai descrittori ufficiali UPOV<br />

- Tubero tondo-ovale (ma “a pera” in val Trebbia).<br />

- Buccia chiara, liscia.<br />

- Pasta giallo-paglierina, di consistenza piuttosto fine.<br />

- Gemme chiare, superficiali; germoglio bianco, appena viola in punta.<br />

- Fiore bianco.<br />

- Sapore e uso: gradevole (ma considerata “mediocre” in val Trebbia), adatta per ogni<br />

uso.<br />

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22 - Profilo <strong>della</strong> Tombacca<br />

- Origine del nome: dal soprannome personale “Tombacco”.<br />

- Origine presunta: portata dagli Stati Uniti (Chicago), dopo la prima guerra mondiale,<br />

da Domenico Garibaldi di Conscenti, detto “Ciccolìn” e poi - dopo il ritorno -<br />

“Tombacco”, per il frequente intercalare “tichi-tombàcche”, di significato ignoto<br />

(forse la storpiatura di un’espressione inglese).<br />

- Diffusione: media-bassa val Graveglia.<br />

- Caratteristiche colturali: varietà serbevole, di resa elevata.<br />

- Località informatori: Castagnola, Conscenti, Ponte di Gaggia, Tolceto.<br />

- Altri nomi locali: non ne sono stati rilevati.<br />

- Note: è sostituita dopo la II guerra Mondiale dalle nuove varietà straniere, se ne è<br />

perduta la semente da non più di dieci anni.<br />

Profilo elaborato sulla base delle testimonianze raccolte, senza riferimento ai descrittori ufficiali UPOV<br />

- Tubero rotondo e mediamente di grosso calibro.<br />

- Buccia chiara e liscia.<br />

- Pasta bianca.<br />

- Gemme superficiali.<br />

- Fiore: non è stato ricordato.<br />

- Sapore e uso: il sapore è gradevole.<br />

23 - Profilo <strong>della</strong> Tonda di Berlino<br />

- Origine del nome: il nome originale è Allerfrüheste Gelbe (“gialla precocissima”).<br />

- Origine presunta: selezione ottenuta nel 1922 dall’incrocio fra Industrie e Böhms; talvolta<br />

viene erroneamente considerata una varietà nostrale (come mostrano i numerosi<br />

nomi locali).<br />

- Diffusione: ha avuto ampia diffusione, fin dai primi anni 1930 su tutta la Montagna<br />

genovese.<br />

- Caratteristiche colturali: varietà precoce e serbevole; di resa medio-elevata; resistente<br />

alla rogna nera e alla peronospora.<br />

- Località informatori: è stata ricordata da pressoché tutti i testimoni.<br />

- Altri nomi locali: Deberlìnn-a, Derbelìnn-a (Favale), Tedesca (Case Zatta),<br />

Tombarlìnn-a (Brizzolara, Baravasche).<br />

- Note: è stata importata tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta; probabilmente è -<br />

insieme alla Majestic - la prima selezione industriale straniera introdotta dai consorzi<br />

agrari sui nostri monti; la sua produzione si è estinta 20/30 anni fa.<br />

Profilo elaborato sulla base delle testimonianze raccolte, senza riferimento ai descrittori ufficiali UPOV<br />

- Tubero tondo, medio-piccolo, regolare.<br />

- Buccia chiara, giallognola, liscia.<br />

- Pasta gialla.<br />

- Gemme chiare, quasi superficiali; germoglio verde.<br />

- Fiore bianco.<br />

- Sapore e uso: sapore molto buono, regge bene la cottura, adatta per tutti gli usi.<br />

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