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Roccatagliata, agosto 1999:<br />

XXII sagra <strong>della</strong> patata<br />

festa che nel tempo si era ridotta alla distribuzione<br />

di patatine fritte, che di locale non avevano<br />

più (non dico la varietà ma) neppure la provenienza.<br />

Esiste, d’altra parte, una manifestazione organizzata<br />

da Maurizio Tardito (Progetto Montagna<br />

Viva) a Marcarolo, presso la cascina Pizzo, e giunta<br />

quest’anno (1999) alla terza edizione, dedicata<br />

specificamente alla <strong>Quarantina</strong> bianca; inoltre si<br />

possono trovare pressoché solo varietà locali<br />

(soprattutto la Cannellina nera) sul mercatino<br />

delle Terre di Valgraveglia, che si svolge sulla<br />

piazza di Conscenti ogni sabato, da aprile a ottobre.<br />

Nel complesso, durante il 1999 si è parlato molto<br />

del ritorno delle tradizionali varietà locali di patata<br />

e, più in generale, <strong>della</strong> cultura e <strong>della</strong> storia<br />

<strong>della</strong> patata in Liguria, come possono testimoniare<br />

i diversi interventi pubblici da me curati e le<br />

relazioni tenute di recente da Enrico Alloero e<br />

Francesco Casaretto.<br />

Ricordo ancora che la <strong>Quarantina</strong> bianca e la<br />

Cannellina nera sono già state proposte all’attenzione<br />

di alcuni tra i maggiori circuiti <strong>della</strong> ristorazione<br />

di qualità e inserite nell’elenco dei prodotti<br />

dell’Arca dei Sapori, promossa da Slow Food, e<br />

in quello promosso dal Conservatoire des Cuisines<br />

Méditerranéennes.<br />

Altre esperienze<br />

ITALIA<br />

Non risulta che attualmente, in Italia, esistano<br />

altri tentativi di recupero e valorizzazione delle<br />

tradizionali varietà locali di patata, salvo un<br />

primo tentativo di caratterizzazione di una<br />

varietà denominata Viola calabrese, comunicato<br />

durante l’ultima “Triennial Conference”<br />

dell’EAPR [N.G. Lacerenza & altri].<br />

CATALOGNA<br />

Nella Comarca di Osona, sulle falde dei Pirenei<br />

catalani, dal 1994 è attivo un gruppo di ristoratori<br />

e produttori impegnati nella conservazione<br />

<strong>della</strong> patata del Bufet, di cui esistono due varietà:<br />

il Bufet blanco e il Bufet nero. La prima è un probabile<br />

ecotipo <strong>della</strong> Institute de Beauvais;<br />

“bufet”, infatti, è la forma catalana di Beauvais,<br />

in Normandia, dove i montanari dell’Osona emigravano<br />

stagionalmente agli inizi del secolo. La<br />

seconda corrisponde precisamente alla nostra<br />

Prugnona, come è stato rilevato dopo averla<br />

seminata per due anni a Voltaggio, e potrebbe<br />

derivare dalla Red King Edward, ottenuta nel<br />

1916 dalla King Edward VII.<br />

Il recupero delle patate del Bufet di anno in anno<br />

sta diventando un fattore trainante per l’economia<br />

locale e un’occasione per la riscoperta e la<br />

diffusione di piatti tradizionali. Oggi nella piana<br />

di Vic si producono oltre 50 quintali per entrambe<br />

le varietà, in gran parte venduti e consumati in<br />

occasione del Mercat de la Patata del Bufet (quinta<br />

edizione nel 1999) che si svolge ogni anno a<br />

Oris, il primo fine settimana di ottobre.<br />

Per informazioni, ci si può rivolgere al coordinatore<br />

del comitato locale Pep Palau, Restaurant<br />

“La Rectoria d’Oris”, 08573 Oris, Catalunya (E),<br />

tel. 0034.93.8590230.<br />

FRANCIA<br />

Il recupero delle varietà tradizionali di patata in<br />

Francia è portato avanti da molti anni: basti pensare<br />

al successo commerciale costruito sulla Ratte<br />

(selezionata nel 1873) che oggi è venduta al consumatore<br />

a 18 franchi francesi al kg (poco più di<br />

5.000 lire/kg), o alla Bonnotte de Noirmoutier,<br />

venduta lo scorso anno ai ristoranti parigini al<br />

sorprendente prezzo di 60 Ff/kg (circa 18.000<br />

lire/kg).<br />

Attualmente la conservazione delle vieilles<br />

variétés è affidata a tre associazioni private: il<br />

Club Early Rose per le varietà Early Rose e<br />

Saucisse; il Syndicat de Noirmoutier, per la<br />

Bonnotte, e infine l’Association nationale pour la<br />

défense et le maintien des vieilles variétés de<br />

pommes de terre, fondata nel 1996, che riunisce<br />

le altre due associazioni e, in proprio, conserva le<br />

varietà Blue d’Auvergne, Oeil de Perdrix e<br />

74 75<br />

Rovegno, ottobre 1999:<br />

seminario sulla “<strong>Quarantina</strong>”

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