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MEDICINA NUCLEARE MEDICINA NUCLEARE - AIMN

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Le Norme di Buona Preparazione dei Radiofarmaci in Medicina Nucleare<br />

Diana Salvo<br />

Dopo la pubblicazione sulla G.U. del luglio 2005 come supplemento I della XI Farmacopea, le NBP-MN<br />

sono divenute legge dello Stato, concedendo 3 anni alle Medicine Nucleari per i necessari adeguamenti.<br />

Ma il passaggio dalla legge all’attuazione pratica necessitava di un attento confronto tra <strong>AIMN</strong> e ISS:<br />

infatti questo passaggio è sicuramente un punto critico, che richiede una conoscenza approfondita del<br />

campo su cui si lavora (che <strong>AIMN</strong> conosce bene) e sulle modifiche (proposte dall’ISS) che si vorrebbero<br />

realizzare, non sempre di facile attuazione in un ambiente tanto particolare quale il Laboratorio di<br />

Radiofarmacia. In realtà le modalità operative, pur restando nella stretta osservanza della legge, possono<br />

realizzarsi in modi diversi; diventa pertanto fondamentale concordare le soluzioni più opportune, che ci<br />

permettano di assolvere ai nostri doveri, senza creare meccanismi complessi e farraginosi, spesso inutili<br />

ad un percorso di qualità, che diano peraltro la massima garanzia di sicurezza e affidabilità.<br />

Un momento di discussione con l’ISS era pertanto indispensabile per capire fino a che punto la nostra<br />

interpretazione, dettata dalla pratica quotidiana, fosse corretta o se gli usi consolidati da una lunga pratica<br />

determinassero un tentativo di applicazione “al ribasso” di quanto espresso dalle NBP-MN.<br />

Il Convegno, inizialmente previsto nella primavera 2006, ha subito una serie di ritardi, inizialmente per<br />

difficoltà organizzative dell’ISS e successivamente per il noto blocco delle sponsorizzazioni attuato da<br />

Farmindustria e Assobiomedica, fino al maggio 2007.<br />

L’incontro, avvenuto a Roma il 24 e 25 maggio u.s., è stato senza dubbio costruttivo, ma non risolutivo o<br />

definitivo: la visuale “farmaceutica” dell’ISS e quella più “protezionistica” dell’<strong>AIMN</strong> hanno di fatto<br />

animato positivamente il dibattito. Quali le conclusioni?<br />

L’unico punto veramente sicuro è che l’allestimento delle dosi da farmaci commerciali e la preparazione<br />

di tutti i tecneziati possono essere considerate manovre a basso rischio di contaminazione microbiologica;<br />

questi ultimi possono essere preparati con le stesse cautele (disinfezione dei tappi ed uso di materiali<br />

sterili per il prelievo) usate per le tutte altre preparazioni in cui in un flacone sterile si ricostituisce un<br />

liofilizzato aggiungendo un liquido anch’esso sterile, analogamente a quanto avviene usualmente per altri<br />

farmaci (antibiotici, antiflogistici ecc.) che l’infermiere prepara sul carrello.<br />

L’unica differenza ravvisabile sta nel fatto che i nostri flaconi sono quasi sempre dei “multidose” e quindi<br />

il tappo viene ripetutamente forato: anche questa situazione non è eccezionale in ospedale (vedi uso di<br />

flaconi di insulina e di eparina) e spesso a garanzia del paziente esistono già delle procedure validate che<br />

vanno applicate anche nella nostra situazione. A maggior garanzia del nostro operato è stata proposta<br />

dalla dottoressa Licia Uccelli dell’Università di Ferrara un controllo periodico della sterilità del flacone su<br />

cui si opera attraverso il test del media-fill, che ci assicuri sulla qualità del nostro modo di operare. La<br />

proposta operativa è in corso di redazione e sarà portata a conoscenza degli associati nel prossimo<br />

settembre.<br />

In conclusione, per la preparazione della maggior parte dei nostri radiofarmaci convenzionali, non è<br />

necessario alcun miglioramento strutturale: qualora la cella di manipolazione fosse da impiantare o<br />

sostituire si propone, per maggior sicurezza, l’acquisto di una cella in classe A, a flusso laminare, senza<br />

però alcun gradiente nell’ambiente circostante.<br />

Rimane aperta però una serie di problemi sulle preparazioni estemporanee, cellulari e sui farmaci<br />

sperimentali; per affrontarli <strong>AIMN</strong> ha contattato il Ministero della Salute, AIFA e ISS: non si chiede di<br />

derogare alle garanzie di qualità dei nostri prodotti, ma di non gravare sul nostro lavoro con procedure<br />

ridondanti e complessi adeguamenti strutturali, spesso inattuabili nelle nostre realtà, ma soprattutto<br />

ridondanti e che nulla aggiungono a garanzia della qualità dei farmaci da noi prodotti; il rischio reale è di<br />

generare costi ingenti e di paralizzare le nostre attività. Siamo in attesa di contatti e di risposte per poter<br />

chiarire in tempi brevi le problematiche ancora non del tutto chiarite.<br />

<strong>AIMN</strong> - Notiziario elettronico di Medicina Nucleare ed Imaging Molecolare, Anno III, n 3 , 2007 pag. 2/77

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