MEDICINA NUCLEARE MEDICINA NUCLEARE - AIMN
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Esiste un vero interesse per la dosimetria ?<br />
Indubbiamente negli ultimi anni l’interesse per la dosimetria in terapia con radiofarmaci è cresciuto<br />
rispetto al passato. E’ impossibile ed inutile riportare qui tutte le occasioni in cui di recente la dosimetria è<br />
stata oggetto di discussione nella comunità scientifica nazionale, attraverso contributi di vario ordine e<br />
grado sia in ambito medico nucleare che tra i fisici sanitari.<br />
Ricordiamo alcuni Convegni e Congressi Scientifici che negli ultimi anni hanno affrontato in maniera<br />
ampia e dettagliata il tema della dosimetria. Nel XIII Corso Nazionale di Aggiornamento Professionale in<br />
Medicina Nucleare tenuto dall’<strong>AIMN</strong> a Bologna dal 19 al 21 settembre 2003 e dedicato alla Terapia<br />
Radiometabolica si è svolta una sessione dedicata allo stato dell’arte in dosimetria interna . Sempre nel<br />
2003, il 29 e 30 ottobre è stato organizzato in San Miniato da Claudio Traino e Fabio Di Martino un<br />
Corso sulla Dosimetria in Terapia Radiometabolica con interventi preordinati e sessioni pratiche che<br />
prevedevano l’esame di casi clinici e di modelli di calcolo.<br />
Sia nell’ambito del Convegno Nazionale <strong>AIMN</strong> di Palermo del 2004 che in quello di Torino del 2006<br />
sono state organizzati incontri e sessioni di aggiornamento sulla dosimetria, così come nei più recenti<br />
Congressi Nazionali AIFM di Agrigento 2003 e Verona 2005.<br />
La mailing list dell’ <strong>AIMN</strong> ospita di frequente vivaci ed animate discussioni sulla dosimetria in terapia.<br />
Tra gli interventi più recenti vogliamo qui ricordare quelli di Maria Rita Castellani (12/01/07) sulla<br />
terapia con MIBG, di Diego De Palma (22/03/07) in margine alla responsabilità dello specialista nella<br />
terapia dell’ipertiroidismo, di Augusto Manzara (04/05/07) sulle problematiche inerenti la dose in<br />
cardiologia, e di Lorenzo Maffioli (6/06/07) sul rischio neoplastico da terapia con radioiodio per<br />
ipertiroidismo. Questi sono solo alcuni esempi relativi ad una problematica sempre più sentita dai medici<br />
nucleari. La discussione sugli aspetti dosimetrici legati alla terapia con radiofarmaci viene condotta in<br />
maniera sistematica ed approfondita anche nel forum del Gruppo di studio AIFM-<strong>AIMN</strong> sulla<br />
"Dosimetria interna", che al momento consta di 53 iscritti, principalmente fisici, ma che per statuto è<br />
aperto anche a medici nucleari.<br />
Sono poi già stati ricordati i protocolli dosimetrici inseriti nelle linee guida AIFM-<strong>AIMN</strong>-SIE per la<br />
terapia con radioiodio dell’ipertiroidismo e per il carcinoma tiroideo ( 4,5).<br />
Indubbiamente molto dell’attuale interesse verso la dosimetria è dovuto anche all’attenzione rivolta ad<br />
essa dal legislatore, con i richiami presenti nella direttiva EURATOM 97/43 e nel DLvo 187/00. In<br />
particolare quest’ultimo decreto all’ art. 4.2 afferma che “Per tutte le esposizioni mediche a scopo<br />
terapeutico […] lo specialista deve programmare individualmente l’esposizione dei volumi bersaglio<br />
tenendo conto che le dosi a volumi e tessuti non bersaglio devono essere le più basse ragionevolmente<br />
ottenibili e compatibili con il fine radioterapeutico perseguito con l’esposizione”.<br />
Negli anni successivi alla pubblicazione del DLvo 187/00 è stato più volte fatto rilevare come l’articolo<br />
volesse riferirsi soprattutto alla radioterapia esterna per la quale i piani di trattamento su base dosimetrica<br />
fanno parte della comune pratica clinica. Questo non esime il medico nucleare dalla necessità di spingere<br />
al massimo il processo di ottimizzazione, quando possibile anche attraverso la dosimetria, avvalendosi<br />
sempre dell’esperto di fisica medica come prescritto dall’ art.9.4 del DLvo 187/00.<br />
Non ricordiamo in passato un analogo interesse per le metodiche dosimetriche e questo indubbiamente, al<br />
di la dei ritardi e delle difficoltà di cui parleremo ampiamente in seguito, va considerato come un aspetto<br />
indubbiamente positivo.<br />
Cosa ostacola e come si può favorire la diffusione della dosimetria ?<br />
Nonostante sia evidente rispetto al passato un maggiore interesse verso la dosimetria in terapia, il suo<br />
impiego nella pratica clinica resta marginale se non del tutto assente. Esistono diverse cause alla base di<br />
questo atteggiamento che, bisogna sottolineare, riguarda non solo il nostro Paese ma, come ricordato<br />
recentemente dal Comitato di Dosimetria EANM (2,3), anche il resto d’Europa.<br />
<strong>AIMN</strong> - Notiziario elettronico di Medicina Nucleare ed Imaging Molecolare, Anno III, n 3 , 2007 pag. 28/77