MEDICINA NUCLEARE MEDICINA NUCLEARE - AIMN
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La scintigrafia polmonare riveste ancora un ruolo nella diagnosi e nel follow-up<br />
dell’embolia polmonare nell’era dell’angioTC?<br />
F. Bertagna , G. Bosio , S. Lucchini, E. Cossalter, R. Giubbini<br />
L’embolia polmonare è la più comune ed evitabile causa di morte nei Pazienti ospedalizzati ed, anche<br />
quando non è fatale, complica il decorso di altre patologie. Tuttavia, l’esatta incidenza dell’embolia<br />
polmonare non fatale è ancora oggi difficile da quantificare; si stimano circa 60000 nuovi casi all’anno in<br />
Italia che assumono una particolare rilevanza se si considera che l’89% dei pazienti con EP sopravvive<br />
per almeno un’ora all’evento e che di essi circa il 71% non è correttamente diagnosticato pre-mortem.<br />
Una diagnosi precoce è di fondamentale importanza sia per la possibilità di instaurare rapide ed efficaci<br />
terapie (trombolisi, trombo-embolectomia, eparine a basso peso molecolare), sia perché la maggior parte<br />
dei decessi si osserva in pazienti nei quali non si è posta una diagnosi precoce 1,2,3 . La percentuale dei<br />
Pazienti che muore entro un’ora è approssimativamente il 10% e la mortalità complessiva nei soggetti non<br />
trattati è del 30% raggiungendo il 58% fra quelli emodinamicamente instabili 29,30,31 . I Pazienti di sesso<br />
maschile hanno una mortalità lievemente superiore alle Pazienti di sesso femminile 29,34 .<br />
Le potenzialità diagnostiche disponibili allo stato dell’arte attuale, oltre ad una attenta valutazione clinica,<br />
sono molteplici. Come primo livello di diagnostica troviamo il dosaggio del D-dimero, l’emogasanalisi,<br />
l’ECG, la radiografia del torace, l’ecografia degli arti inferiori (positiva in circa la metà dei Pazienti con<br />
EP 6,20 ) che risultano peraltro non sufficientemente sensibili e specifici 5 . Il D-dimero è un metodo<br />
sensibile, con un elevato valore predittivo negativo utile per escludere la presenza di EP, ma non<br />
specifico, per cui non consente di porre diagnosi definitiva necessitando di ulteriori<br />
approfondimenti 4,17,18,19 . Come secondo livello diagnostico è disponibile l’angio-TC, la scintigrafia<br />
ventilo-perfusoria e l’angiografia polmonare 11-12-22-26 . L’angio-TC è un utile strumento per la diagnosi di<br />
EP fornendo informazioni anatomiche sulla localizzazione embolica 7,8,36,37 (con una sensibilità che varia a<br />
seconda dell’età tra l’85% e il 100% ed una specificità tra il 77% e l’85%), pur soffrendo di una non<br />
ottimale sensibilità nella valutazione delle diramazioni subsegmentarie 21-36 e non ottimale riproducibilità<br />
interosservatore 27-28 (diagnosi non conclusive in circa il 5-10% dei casi). La frequenza di EP clinicamente<br />
diagnosticata dopo una TC negativa o una scintigrafia ventilo-perfusoria negativa è molto basso 9,10,23,24 a<br />
testimonianza dell’elevato valore predittivo negativo di entrambe le metodiche che spesso forniscono da<br />
sole una diagnosi definitiva 16,25 . Infine l’utilizzo della tecnica SPECT per l’indagine scintigrafica, clinica<br />
permettendo, è in grado di implementare l’accuratezza diagnostica in termini di quantificazione della<br />
compromissione per fusoria polmonare 37,38 .<br />
Essenziale è, comunque, un approfondito inquadramento pre-test in termini di probabilità di embolia<br />
polmonare da formularsi sulla base dell’età 32,33 , della presenza di trombosi venosa profonda, frequenza<br />
cardiaca, allettamento del Paziente, terapia estrogenica, recente chirurgia e concomitante presenza di<br />
patologia neoplastica 29 . La sintomatologia clinica, se presente, è infatti spesso non specifica 13,14,15,16 e<br />
solitamente caratterizzata da dispnea, tachipnea, dolore pleurico e tosse 34 (che è presente da sola o in<br />
associazione nel 97% dei casi 33 ).<br />
Una corretta e precoce diagnosi è il punto di partenza per una appropriata terapia e follow-up. Nel corso<br />
degli anni le flow-chart diagnostiche si sono modificate fino ad arrivare all’attuale ed ancora aperto<br />
dibattito sulla maggior appropriatezza diagnostica di test di secondo livello. Se c’è un sostanziale<br />
consenso riguardo alla necessità di inquadramento pre-test del Paziente e l’esecuzione delle prime<br />
indagini (ECG, Rx torace, D-dimero, Eco-cardio ed ecografia degli arti inferiori), non tutti gli Autori<br />
concordano relativamente all’esame da preferire per il passo successivo.<br />
Le linee guida ANMCO-SIC e della Società Europea di Cardiologia del 2001 ponevano, per i Pazienti in<br />
condizioni cliniche non critiche e sospetto di EP non massiva, la scintigrafia come esame<br />
immediatamente successivo a quelli di primo livello riservando l’angiografia ai casi scintigrafici non<br />
diagnostici. Per i Pazienti in condizioni cliniche emodinamicamente critiche il passo successivo<br />
<strong>AIMN</strong> - Notiziario elettronico di Medicina Nucleare ed Imaging Molecolare, Anno III, n 3 , 2007 pag. 46/77