DEI NUMERI PITAGORICI - La Melagrana
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Capitolo dodicesimo<br />
LA SCRITTURA CIFRATA E LA TAVOLA TRIPARTITA<br />
Una derivazione del sistema di numerazione scritta alfabetico greco si presenta in un'antica scrittura<br />
cabalistica pura di ventisette segni.<br />
Ricordiamo che Teone da Smime, adoperando il sistema greco alfabetico di numerazione, aveva<br />
disposto i numeri della prima enneade in tre terne costituenti il seguente quadro di nove caselle:<br />
α δ ζ<br />
β ε η<br />
γ ζ θ<br />
Ed osserviamo che similmente si possono disporre in altri due quadrati di nove caselle le altre<br />
diciotto lettere usate nel sistema di numerazione. Di tutto questo esiste una imitazione ed applicazione<br />
ebraica. Dice infatti Enrico Comelio Agrippa 1 : «Un'altra specie di scrittura, assai reputata al<br />
tempo dei cabalisti, è divenuta oggi di uso tanto comune da essere quasi caduta in mano dei profani».<br />
Essa era composta di 27 segni; e, come nel caso del greco era stato necessario aggiungere i tre<br />
episemi, così i cabalisti dovettero aggiungere alle ventidue lettere dell'alfabeto ebraico altri cinque<br />
segni dopo il tau, e fecero ricorso all'uopo alle cinque lettere finali. «Nel primo gruppo, dice Agrippa,<br />
si collocano le prime nove lettere dell'alfabeto ebraico che sono i segni dei numeri semplici e<br />
delle cose intellettuali corrispondenti ai nove ordini angelici. Il secondo gruppo contiene le seguenti<br />
nove lettere dell'alfabeto che sono i segni delle decine e delle cose celesti nelle nove orbite dei cieli,<br />
il terzo gruppo le quattro lettere residue con le cinque finali che esprimono le centinaia e le cose inferiori».<br />
Questi tre gruppi sono distribuiti in nove caselle, ciascuna di tre lettere, di cui la prima (in alto a<br />
destra) contiene le tre unità, vale a dire l'unità intellettuale aleph, l'unità celeste iod, e l'unità elementare<br />
coph; la seconda casella le dualità ecc... Come si vede, l'interesse della cosa sta nella assegnazione<br />
delle tre enneadi ai tre mondi intellettuale, celeste ed elementare con le relative corrispondenze.<br />
Le caselle contenenti le tre enneadi di segni alfabetici od anche i 27 numeri interi corrispondenti<br />
sono formate da due coppie di rette che si tagliano ad angolo retto; se invece della lettera o del numero<br />
si sostituisce le linee che formano la casella corrispondente si ha senza altro la scrittura cabalistica<br />
di cui parla Agrippa. Occorre solo andare da destra a sinistra come nella scrittura ebraica eppoi<br />
scendere alla riga inferiore, e mettere un punto, due punti o tre punti nell'interno della casella a seconda<br />
che si vuole indicare la prima, la seconda o la terza enneade delle lettere dell'alfabeto. Le<br />
prime nove lettere dell'alfabeto ebraico sono dunque rappresentate da:<br />
ossia ordinatamente: aleph, beth, ghimel...<br />
In questa scrittura in cifra le lettere servono a rappresentare tanto le lettere contenute nelle caselle<br />
che i numeri corrispondenti ad esse; e perciò questa scrittura si presta tanto per scrivere in cifra<br />
quanto per i calcoli divinatori; mentre nella intenzione di Agrippa doveva servire più che altro alla<br />
determinazione delle corrispondenze magiche. Naturalmente, come già Agrippa deplorava, dall'ebraico<br />
si passò subito al latino e poi alle lingue moderne per opera segnatamente di Giovanni Batti-<br />
1 E.C. Agrippa - <strong>La</strong> filosofia occulta e la Magia, con una ampia introduzione di Arturo Reghini - Milano, 1926, II,<br />
pag. 250, e III, cap. XXX. <strong>La</strong> prima edizione dell'originale latino è del 1533.<br />
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