DEI NUMERI PITAGORICI - La Melagrana
DEI NUMERI PITAGORICI - La Melagrana
DEI NUMERI PITAGORICI - La Melagrana
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
e all'Ordine dei Templari, ai Gesuiti ed alla Massoneria, ma sebbene abbia alcuni tratti comuni con<br />
quelli, di questi tre ordini ne differisce fondamentalmente perché è esente da ogni elemento semitico<br />
cristiano, è occidentale ed "ariano", come dicono oggi, al cento per cento.<br />
Il pitagoreismo designava con una stessa parola γίεια la salute del corpo e quella dell'anima.<br />
Per avere la salute del corpo riteneva indispensabile l'«isotomia alcmeoniana o crasi», ossia la concordanza<br />
delle potenze contrarie; e da questa, scrive il Ciaceri 15 , «si passava a considerare l'anima<br />
come armonia del corpo stesso e cioè come accordo di quelle potenze». Abbiamo veduto che, secondo<br />
Porfirio, scopo primario della filosofia pitagorica è la liberazione dello spirito o mente dai<br />
vincoli (del corpo e dell'anima). Tutti i pitagorici, dice il Carcopino 16 , non avevano altro scopo che<br />
raggiungere Iddio, secondo la massima della setta: που θε , segui Iddio. Imitare Iddio, questo era<br />
stato, scrive il Rostagni 17 , il precetto fondamentale di Pitagora. Ed anche il cardinale Borromeo riporta<br />
da Giamblico il precetto pitagorico: sequere Deum; e dice 18 che da esso dipende la saluberrima<br />
disciplina di tutta la vita umana, ed è quindi l'inizio della vera e divina sapienza.<br />
<strong>La</strong> salute spirituale veniva raggiunta mediante la palingenesi, ossia la rinascita, o la nuova nascita<br />
o la nascita alla vita nuova. <strong>La</strong> palingenesi pitagorica non va confusa con la metempsicosi, né con<br />
la metemsomatosi, nè con la migrazione o µετοίκησις 19 , né con le varie metamorfosi, né con la reincarnazione.<br />
Non è un processo subito passivamente e fatalmente, né una legge generale né una grazia<br />
concessa dalla divinità; ma è una operazione, un lavoro, anzi è la "grande opera", attuata deliberatamente<br />
e tecnicamente, secondo un apposito rito o τέχνη che Platone e Massimo di Tiro chiamano<br />
"arte regia". <strong>La</strong> tradizione ermetica designa col nome di grande opera la trasmutazione della pietra<br />
filosofale in oro, la tradizione muratoria designa con lo stesso nome la trasformazione della pietra<br />
greggia in pietra polita della maestria necessaria per la costruzione del tempio; l'una e l'altra tradizione<br />
chiamano "arte regia" il rito da seguire per ottenere il compimento dell'opera.<br />
Pensando pitagoricamente è facile comprendere come questa arte doveva consistere nell'equilibrare<br />
ed armonizzare le varie parti e funzioni dell'intero organismo umano col tutto e tra loro. <strong>La</strong><br />
pratica fisiologica iniziale, per esempio, consta di una armonizzazione del ritmo della respirazione<br />
con la pulsazione del cuore, attuata s'intende secondo norme e moduli tradizionali. <strong>La</strong> palingenesi<br />
non è subordinata alla morte del corpo, né conseguenza necessaria di essa, ed i Detti Aurei non<br />
spingono al suicidio quando incitano il discepolo a liberarsi dai vincoli del corpo; essa non consiste<br />
nel morire e poi nascere ancora una volta ad una vita come quella umana terrestre od altra, ma nel<br />
nascere nuovamente come dice la parola stessa. <strong>La</strong> palingenesi non coincide con la metempsicosi,<br />
né tanto meno con l'idea moderna spiritistica e teosofica della reincarnazione 20 . <strong>La</strong> confusione, parte<br />
a causa del mistero pitagorico, parte per la mala fede dei nemici del pitagoreismo, venne fatta sin<br />
dai tempi antichi. Oggi poi non si contano le scuole pseudo-iniziatiche che propugnano ed insegnano<br />
la dottrina della reincarnazione (non si sa bene di che), facendosi forti del preteso insegnamento<br />
pitagorico. <strong>La</strong> comprensione che questi sedicenti iniziati hanno delle cose spirituali ha la stessa finezza<br />
di quella dei fedeli credenti e credenzoni i quali si ostinano, nonostante le tassative e ripetute<br />
distinzioni ed avvertenze di Paolo di Tarso, a concepire la resurrezione cristiana grossolanamente,<br />
come una vera e propria reincarnazione o resurrezione della carne 21 , cioè nel modo raffigurato da<br />
di avere per unico padre Iddio, rispondeva che avevano per padre il diavolo, come resulta dal Vangelo secondo Giovanni<br />
(8, 44).<br />
15 Emanuele Ciaceri - Storia della Magna Grecia, 1928; II, 97. Macrobio - Somnium Scipionis -I, 14 e 19. Aristotile<br />
- De Anima, II, 407, b, 27. Plato - Phaedon, 86, b, c. Crasi é termine musicale.<br />
16 J. Carcopino - <strong>La</strong> Basilique pythag., pag. 177.<br />
17 Augusto Rostagni - Il Verbo di Pitagora - Torino, 1924, pag. 220. Giamblico - De Vita Pythag. 66; A. Delatte –<br />
Études…, pag. 76.<br />
18 Fed. Borromeo - De pythagoricis numeris, I, VII.<br />
19 A. Delatte - Études sur la litt. pythag., pag. 298.<br />
20 Su questo argomento cfr. Guilielmi Irhovii - De Palingenesia veterum seu Metempsicosi sic dieta pythagorica li-<br />
bri tres - Amstelodami 1733.<br />
21 Un filosofo italiano, Enrico Caporali, nel suo scritto: Il pitagoreismo confrontato con le altre scuole - Todi, 1916,<br />
pag. 86, osserva che San Paolo va d'accordo con Gesù ed è in disaccordo con gli altri apostoli e con tutti i padri della<br />
46