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DEI NUMERI PITAGORICI - La Melagrana

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metodi cabalistici per ottenere la verità mediante calcoli. Il cardinale di Cusa condivise questa opinione<br />

30 , ed altrettanto pensa Pico della Mirandola 31 ; quanto all'abate Tritemio egli, dice il Borromeo<br />

32 , «sembra addirittura insanire nella sua esaltazione dei numeri».<br />

Accade poi spesso che ognuno di questi pensatori farnetichi per conto suo. Per esempio Louis<br />

Claude de Saint-Martin, detto le philosophe inconnu od anche le theosophe d'Amboise, si sbizzarrisce<br />

in tutti i suoi libri e segnatamente nell'opera postuma Des Nombres, Paris 1861, in un suo sistema<br />

di mistica dei numeri. Arriva al punto, spropositando e facendo di testa sua di attribuire ai pitagorici<br />

dei supposti errori per poteri i rinfacciare loro. Per esempio egli dice 33 che «Pythagore et ses<br />

disciples se sont trompés quand ils ont dit que 7 était sans père et sans mère», e giustifica la critica<br />

con la bella ragione che «le nombre 4 est le père et la mère de l'homme qui, en effet selon la Genèse,<br />

fut créé mâle et femelle par cette puissance septenaire contenant 4 et 3». Ora Pitagora ed i<br />

suoi discepoli non hanno mai detto nulla di simile; il "filosofo sconosciuto", padre putativo del martinismo,<br />

ha fatto una confusione tra quello che narra il Vangelo di Melchisedec, che era senza padre<br />

e senza madre, ed il fatto che per i pitagorici il 7 era sacro a Minerva perché era vergine e non era<br />

stata generata. E dopo simile sproposito ha la sicumera di correggere i supposti errori dei pitagorici!<br />

Questo autore è tenuto in grande considerazione da un altro scrittore 34 , un italiano, che sa il fatto<br />

suo nel campo della Magia, e che identifica la cabala numerica con la occulta tradizione pitagorica 35<br />

e dice che il conquistarla senza l'aiuto di un maestro loquace è ancor più difficile che conquistare la<br />

sacra cabala degli ebrei. A differenza del Saint-Martin il Kremmerz non è ostile al pitagoreismo,<br />

anzi ha tutta l'aria di presentarsi come un continuatore ed un rappresentante della tradizione pitagorica,<br />

e per questo dispiace dover constatare che talora inserisca nei suoi scritti errori non piccoli. Per<br />

esempio egli cita due conclusioni cabalistiche di Pico della Mirandola 36 dove Pico dice che «chi conosca<br />

che cosa sia il denario nell'aritmetica formale e conosca la natura del primo numero sferico,<br />

saprà quello che io ancor non ho letto in alcun cabalista e che cosa sia il fondamento del grande<br />

Giubileo segreto nella Cabala; ed egualmente dal fondamento della precedente conclusione potrà<br />

sapere il segreto delle 50 porte dell'intelligenza, e della millesima generazione e del regno di tutti i<br />

secoli». Il Kremmerz si chiede che cosa è questo primo numero sferico, e risponde che il primo numero<br />

sferico è la sezione piana di una sfera ossia una circonferenza, mostrando di ignorare che i pitagorici<br />

hanno chiamato numeri sferici quelli che moltiplicati ripetutamente per se stessi dànno<br />

sempre dei numeri che (nel nostro sistema di numerazione scritta) terminano con la stessa cifra delle<br />

unità. Bastava avere letto Nicomaco 37 , oppure Boezio per apprendere il significato niente affatto<br />

arcano della locuzione pitagorica. Il primo di questi numeri (dopo l'uno che non è pitagoricamente<br />

un numero) è il cinque; e Pico non fa altro che constatare che il denario, cioè dieci, moltiplicato per<br />

cinque fa 50 che è nella cabala il numero del giubileo. Ciò mostra che si può essere maestri in magia<br />

ed errare quando si esce dal campo che si conosce. Il lettore poi può immaginare che cosa succede<br />

quando l'iniziato che si sprofonda in simili ludi ignora tutto: aritmetica ed alfabeto.<br />

30<br />

Nicolò di Cusa - De docta ignorantia - lib. I, cap. 1.<br />

31<br />

Giovanni Pico della Mirandola, tanto nelle Conclusiones quanto nel De hominis dignitate e nell'Apologia.<br />

32<br />

Borromeo F. - De Pyth. Num., lib. II, cap. XVI.<br />

33<br />

L.C. de Saint-Martin - Des Nombres - Paris, 1861, pag. 49.<br />

34<br />

Giuliano Kemmerz (Ciro Formisano) - Avviamento alla scienza dei Magi - Milano, 1940, pag. 28.<br />

35<br />

Ibidem, pag. 250.<br />

36<br />

Ibidem, pag. 252. J. Pici Opera Omnia - Basilea 1572, II, pag. 113.<br />

37<br />

Nicomaco - Introduzione all'Aritmetica, II, 17.<br />

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