Le lettere lucenti nel Corano - Visit WordPress
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Il termine shafā‘ah viene citato <strong>nel</strong> <strong>Corano</strong> trenta volte e percepito in due<br />
maniere: una shafā‘ah illecita e un’altra lecita. La prima riguarda<br />
l’associazione di Iddio ad oggetti, come idoli, statue o altre persone,<br />
operati dai credenti, per la quale Dio dice: «E temete un giorno <strong>nel</strong> quale<br />
nessun anima potrà pagare per un’altra in nulla e non sarà accettata<br />
intercession di nessuno, né compensazione, e i malvagi non troveranno<br />
aiuto» 75 .<br />
La shafā‘ah lecita è quella consigliata, concessa da Dio stesso a persone<br />
da Lui scelte, quindi l’intercessione richiede due basilari condizioni:<br />
- Il permesso di Dio «chi mai potrebbe intercedere presso di<br />
Lui senza il suo permesso?» 76 .<br />
- La scelta della persona alla quale sarà concessa<br />
l’intercessione «Ed Egli conosce quel che è avanti a loro, e<br />
quel ch’è dietro di loro, ed essi non possono intercedere se<br />
non per coloro dei quali Ei si compiace, e <strong>nel</strong> timore di Lui<br />
stan trepidanti» 77 .<br />
Dio ha concesso il permesso di intercedere presso di Lui oltre che al<br />
Profeta Muhammad (S.’A.W.S.), anche agli angeli e a coloro che<br />
testimoniano la Verità «E quei che costoro invocano oltre Lui, non hanno<br />
potere alcuno d’intercessione, eccetto quelli che avran testimoniato della<br />
Verità e la Verità conoscono» 78 .<br />
Inoltre il Profeta stesso, come documenta Sahīh Al-Bukhārī, insegnava ad<br />
alcuni dei suoi compagni come chiedere l’intercessione presso Dio, come<br />
racconta la famosa storia di un uomo cieco che recatosi dal Profeta per<br />
chiedergli un rimedio alla sua cecità; quegli gli chiese di fare le<br />
abluzioni, di pregare effettuando due genuflessioni e di dire, dopo aver<br />
finito la sua preghiera:<br />
75 Il <strong>Corano</strong>, cit., la Sura della Vacca, v. 48.<br />
76 Il <strong>Corano</strong>, cit., la Sura della Vacca, v. 255.<br />
77 Il <strong>Corano</strong>, cit., la Sura dei Profeti, v. 28.<br />
78 Il <strong>Corano</strong>, cit., la Sura degli Ornamenti d’oro, v. 86.<br />
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«Mio Signore, ti chiedo, in onore del tuo profeta Maometto, messaggero<br />
della misericordia e dico: oh Muhammad intercedo presso il mio Signore<br />
tramite te per realizzare ciò di cui ho bisogno, ti prego Signore di<br />
accettarlo come mio tramite»; così fece il cieco, e non appena finito di<br />
pregare, gli fu ridata la vista 79 .<br />
A questo punto rimane da discutere la critica mossa dai wahhabiti nei<br />
confronti di Al-Ğazūlī, riguardo la validità di alcuni ahādīth citati in<br />
Dalā’il Al-Khayrāt, per i quali si consiglia il seguente metodo di studio,<br />
senza togliere così nulla al valore e all’importanza del libro:<br />
1. studiare profondamente il libro, soprattutto le copie originali,<br />
sistemando in modo chiaro l’ordine dei suoi paragrafi per renderlo<br />
più accessibile al lettore;<br />
2. verificare i testi ed enumerarli;<br />
3. indicare il nome delle sure e i versetti coranici che contiene;<br />
4. sistemare gli ahādīth e organizzarli secondo il grado di validità e<br />
citare in una nota quali siano gli ahādīth forti e quali i deboli;<br />
5. infine, mettere una nota biografica che presenti i molti shuyūkh<br />
citati dentro il libro 80 .<br />
79 Al-Tabarī, Al-Mu‘ğam Al-Saghīr, Libano, Dār Al-Fikr, 1997, pg. 419.<br />
80 Questo lavoro è ormai stato effettuato da molti dotti marocchini e orientali, come ad esempio lo<br />
studioso egiziano Sa‘īd ‘Abd Al-Samīa‘ Qatīfah.<br />
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