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76<br />
ildentistamoderno<br />
ottobre 2008<br />
P conservativa<br />
vengono riposizionati in cresta con una<br />
semplice sutura a punti staccati e, quin<strong>di</strong>,<br />
riposizionata la <strong>di</strong>ga, si «fodera» la dentina<br />
con il composito flowable e, completato<br />
il build-up, si definiscono la preparazioni<br />
per gli intarsi (figura 11). Si esegue quin<strong>di</strong><br />
un’impronta imme<strong>di</strong>ata post-chirurgica<br />
(figura 12). Il corretto rilevamento<br />
dell’impronta è reso possibile dalla<br />
vasocostrizione indotta dall’anestetico, dalla<br />
precisione nello scolpire il tessuto al fine <strong>di</strong><br />
ridurre il sanguinamento e dalla posizione<br />
sopragengivale dei margini appena esposti.<br />
A <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 7 giorni, contestualmente<br />
alla rimozione delle suture, si procede alla<br />
cementazione adesiva dei restauri in<strong>di</strong>retti<br />
in composito (figure 13 e 14).<br />
È evidente, oltre alla buona integrazione<br />
morfologica ed estetica, la rapida e<br />
favorevole guarigione e maturazione dei<br />
tessuti dopo quattro mesi (figura 15).<br />
Terzo caso– III grado a) intervento<br />
<strong>di</strong> allungamento con impronta<br />
imme<strong>di</strong>ata post-chirurgica<br />
L’elemento 2.6 presenta incongrui restauri in<br />
amalgama d’argento con evidenti segni <strong>di</strong><br />
infiltrazione cariosa marginale conseguente<br />
anche a frattura dell’otturazione a livello del<br />
box <strong>di</strong>stale (figura 16).<br />
La ra<strong>di</strong>ografia bite-wing evidenzia<br />
chiaramente la presenza <strong>di</strong> reci<strong>di</strong>va cariosa.<br />
La lesione è molto prossima alla polpa e<br />
coinvolge profondamente il gra<strong>di</strong>no<br />
cervicale <strong>di</strong>stale (figura 17).<br />
Posizionata la <strong>di</strong>ga <strong>di</strong> gomma, viene rimossa<br />
la vecchia otturazione ed eseguita una prima<br />
detersione della carie; la <strong>di</strong>ga non sigilla più<br />
a livello del gra<strong>di</strong>no cervicale <strong>di</strong>stale (figura<br />
18): evidente segno clinico che, associato<br />
al sondaggio parodontale e all’immagine<br />
ra<strong>di</strong>ografica, induce a procedere con<br />
il restauro solo dopo un recupero<br />
dell’ampiezza biologica dell’elemento stesso.<br />
Si esegue l’intervento <strong>di</strong> allungamento<br />
della corona clinica con esecuzione <strong>di</strong><br />
47. Contestuale costruzione dei manufatti a livello dei due quadranti antagonisti.<br />
un lembo doppio misto vestibolare e<br />
assottigliato palatale.<br />
Si procede quin<strong>di</strong> con ostectomia e<br />
osteoplastica con esecuzione <strong>di</strong> una «rampa»<br />
palatina <strong>di</strong>stale, ricreando una festonatura<br />
positiva della cresta ossea (figura 19).<br />
Ripristinata un’ampiezza <strong>di</strong> circa 3 mm dal<br />
margine conservativo <strong>di</strong>stale, accuratamente<br />
pulito dalla carie, alla cresta ossea, si esegue<br />
la sutura a materassaio verticale ancorata<br />
al periostio con posizionamento crestale<br />
dei lembi (figura 20). Si procede con il<br />
posizionamento post-operatorio imme<strong>di</strong>ato<br />
della <strong>di</strong>ga <strong>di</strong> gomma che ora consente un<br />
corretto isolamento.<br />
Si esegue la preparazione cavitaria<br />
48. Restauro definitivo in composito cementato adesivamente su 4.6 e restauro provvisorio in<br />
composito a livello <strong>di</strong> 4.7.